di Gianni Lannes
Sono stati quasi sterminati in Europa, soprattutto nello
Stivale, per tutto il Novecento. Oggi, da noi, si riunisce la conferenza Stato-Regioni.
All’ordine del giorno c’è la “conservazione del lupo” o meglio l’autorizzazione
in deroga per sterminarli. Oggi, a meno di capovolgimenti di fronte, sarà
approvato un provvedimento del ministero dell’ambiente - pilotato dal titolare
del dicastero Galletti - che prevede,
tra le altre misure, abbattimenti definiti addirittura “legali” di una specie
simbolo perseguitato dall’uomo minus
habens, da qualche tempo “protetta” ma solo sulla carta, dato che il
bracconaggio imperversa impunemente nel belpaese. Con quale diritto si ammazzano questi straordinari esseri viventi?
Nel piano ministeriale c’è una pericolosa
forzatura dei dati, delle esperienze e della legislazione vigente, tale far prevalere
gli interessi economici di alcune categorie economiche sui principi di tutela
nazionali ed internazionali.
Bisogna cancellare per sempre la possibilità di abbattimento
“legale” del lupo, ed avere a cuore un modello di convivenza con la fauna
selvatica, basato sul principio di uno sviluppo umano in armonia con la
natura.
Esistono due lupi: uno fantastico e uno reale. Il
primo è la somma di tante leggende, racconti, tradizioni e fantasie che si sono depositate nell’immaginario collettivo per secoli. Il secondo invece è il Canis
Lupus Linnacus, un animale su cui pesa un’immagine distorta e sedimentata nel
senso comune. Allora? Dalla parte del lupo per salvare gli
ultimi esemplari liberandoci dalla fiaba del “lupo cattivo”.
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