2.2.17

ITALIA: LICENZA DI UCCIDERE I LUPI



di Gianni Lannes

Sono stati quasi sterminati in Europa, soprattutto nello Stivale, per tutto il Novecento. Oggi, da noi, si riunisce la conferenza Stato-Regioni. All’ordine del giorno c’è la “conservazione del lupo” o meglio l’autorizzazione in deroga per sterminarli. Oggi, a meno di capovolgimenti di fronte, sarà approvato un provvedimento del ministero dell’ambiente - pilotato dal titolare del dicastero Galletti -  che prevede, tra le altre misure, abbattimenti definiti addirittura “legali” di una specie simbolo perseguitato dall’uomo minus habens, da qualche tempo “protetta” ma solo sulla carta, dato che il bracconaggio imperversa impunemente nel belpaese. Con quale diritto si ammazzano questi straordinari esseri viventi?



Nel piano ministeriale c’è una pericolosa forzatura dei dati, delle esperienze e della legislazione vigente, tale far prevalere gli interessi economici di alcune categorie economiche sui principi di tutela nazionali ed internazionali.
Bisogna cancellare per sempre la possibilità di abbattimento “legale” del lupo, ed avere a cuore un modello di convivenza con la fauna selvatica, basato sul principio di uno sviluppo umano in armonia con la natura.

Esistono due lupi: uno fantastico e uno reale. Il primo è la somma di tante leggende, racconti, tradizioni e fantasie che si sono depositate nell’immaginario collettivo per secoli. Il secondo invece è il Canis Lupus Linnacus, un animale su cui pesa un’immagine distorta e sedimentata nel senso comune. Allora? Dalla parte del lupo per salvare gli ultimi esemplari liberandoci dalla fiaba del “lupo cattivo”.

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