17.2.17

MAFIA & GARGANO




di Gianni Lannes

Si può uccidere una persona ma non le sue idee, né tantomeno si può assassinare la verità. Nel 2007 realizzai per il mensile Narcomafie di don Luigi Ciotti, un'inchiesta particolare sul sistema mafioso nella Montagna del sole. Qualche giorno fa un conoscente particolarmente vicino ad un ufficiale dell'Arma dei Carabinieri, mi ha segnalato - a mezzo di posta elettronica - di strani attacchi diffamatori alla mia persona, partiti da Monte Sant'Angelo. Un imbecille (a me ignoto) che non sa neanche di cosa blatera, addirittura nega l'evidenza del gravissimo inquinamento provocato in loco dall'Eni; la stessa che ora vuole lucrare ancora, con un impianto industriale fotovoltaico utile a tombare la gigantesca discarica nascosta nel sottosuolo. Si tratta di un comune del Gargano dove si annidano da tempo immemorabile i tentacoli di una piovra che ha la sua testa a Manfredonia. Ecco, comunque, quanto ha stabilito il Consiglio dei ministri in data 17 luglio 2015, in una paese dove ci sono politicanti ormai incandidabili:


SCIOGLIMENTO DEL COMUNE DI MONTE SANT’ANGELO (FG)
Su proposta del Ministro dell’interno Angelino Alfano, il Consiglio ha deliberato lo scioglimento del
Consiglio comunale di Monte Sant’Angelo (FG), a norma dell’articolo 143
del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, dove sono state accertate forme di condizionamento da
parte della criminalità organizzata.


A Monte Sant'Angelo a parte gli omicidi di faida, l'11 gennaio 2009 è sparito un adolescente, Alessandro Ciavarrella, mai ritrovato. Ed altre ragazzi sono scomparsi o ammazzati in seguito nelle vicine Mattinata e Manfredonia. 



http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=ciavarrella 


Nel 2009 ho subito alcuni attentati, regolarmente denunciati alla Procura della Repubblica di Foggia. E così, in seguito, senza che io l'avessi mai chiesto, il ministero dell'Interno - forse per controllarmi da vicino - assicurò alla mia persona ed alla mia famiglia una protezione per due anni. In Parlamento giacciono senza risposta da parte di ben 4 governi, una dozzina di atti parlamentari al riguardo. In seguito sono giunte gravi minacce ai miei cari, ovviamente denunciate all'autorità giudiziaria. A tutt'oggi l'esito delle indagini mi è ufficialmente ignoto. Un capitano dei carabinieri, si è premurato di farmi personalmente sapere che non si trattava di vendette, bensì di atti di intimidazione sul mio lavoro giornalistico in corso. Ancora oggi, ci sono imbecilli sul web, spesso anonimi, che si divertono ad infangare la mia persona. Non sono una vittima e non ho paura di anima viva, ma anche alle persecuzioni in un presunto Stato di diritto, c'è un limite di sopportazione.

riferimenti:

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=GARGANO 















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