10.8.23

DISONOREVOLE MINISTRA!

 


 

di Gianni Lannes

Il peggio va in onda solo in Italia? Ecco una politicante pompata (dal sistema di potere) nell'Italietta targata Meloni. Prestiti non restituiti allo Stato italiano, bancarotta fraudolenta, falso in bilancio: indagata la Ministra Daniela Garnero Santanché. E poi false dichiarazioni dello stessa Ministra al Parlamento. Perché fornire una falsa rappersentazione della realtà?

Secondo fatto: Luca Giuseppe Reale Ruffino, 60 anni, manager e imprenditore a capo da qualche mese di Visibilia (indebitata Santanché) e Sif Italia, il 5 agosto 2023 è morto a Milano. È stato suicidato? L'autopsia ha accertato che non era malato.

Chi rammenta? Un decennio fa Daniela Garnero in (ex) Santanchè ha platealmente offeso un’operaia nel corso de “L’Ultima Parola”, il programma allora condotto da Gianluigi Paragone su Rai2. La lavoratrice lamentava la busta paga troppo leggera, “Sono 14 anni che lavoro con 1.000 euro in busta paga. Onorevole Santanchè, facciamo cambio?“. Ma l’ex sottosegretaria di Berlusconi, l’ha attaccata con la sua solita spocchia ed arroganza rispondendo: “Forse lei non sa cosa faccio nella vita. Io ho un’azienda che fa 30 milioni di euro e paga lo stipendio a circa un centinaio di addetti. Io i soldi da parlamentare e membro di governo non li ho mai presi nella vita, quello stipendio lo ho sempre devoluto. Io mi sono un po’ rotta le balle di passare come quella che fa la politica». La Santanchè si è scaldata. Si è alzata, urlando: «Io mi mantengo con la mia azienda. Prima di parlare di me e dare dei giudizi si informi sulla mia vita. Prima di parlare di me si sciacqui la bocca».

La Santanchè imperversa da anni ad atteggiarsi a “manager”, approfittando della connivenza o disinformazione dei conduttori televisivi e dei giornalisti che la invitano ed incrociano nei vari programmi televisivi.

La Santanchè dovrebbe innanzitutto spiegare agli italiani che lavoro faceva prima di aprire Visibilia e approdare al governo Meloni, la fallimentare concessionaria per la pubblicità del quotidiano Il Giornale (berlusconiano), dopo aver perso quella del quotidiano Libero, Il Riformista ed il frepress Metro. Dagli atti dell’inchiesta sulla P3 e P4 avviata dalla procura della Repubblica di Napoli, sono venute fuori sue cambiali (non onorate) per circa 6 milioni di euro cedute alla famiglia Angelucci a fronte di una fallimentare raccolta pubblicitaria, che le è stata sottratta ed affidata alla Publikompass (gruppo FIAT). Si evince anche che ispiratore della concessionaria Visibilia non è stata la millantata esperienza manageriale….della Santanchè, ma solo dei consigli del suo ex-amante Luigi Bisignani, che le apriva le porte delle multinazionali controllate dallo Stato, come Poste Italiane, Eni, Enel, e così via che la “foraggiavano”.

E ancora fatti. Un'inchiesta realizzata dal programma Report, andata in onda il 19 giugno 2023 e intitolata «Open to fallimento», ha sollevato serie accuse nei confronti della pro tempore Ministra del turismo, la senatrice Daniela Garnero Santanchè. Secondo l'inchiesta e secondo quanto riportato successivamente anche da diversi organi di informazione, dal 2018, momento in cui la senatrice Santanchè e Mazzaro, suo socio ed ex compagno, sono subentrati nella gestione diretta della società Ki Group, quest'ultima ha cominciato ad avere difficoltà nel pagare i fornitori e ha accumulato debiti fino a 8 milioni di euro, pari a quasi un quarto del fatturato; dal 2019 i bilanci di Ki Group sono stati sempre bocciati dalla società di revisione ed è stata creata una seconda società con lo stesso nome (società a responsabilità limitata), rendendo di fatto la prima solo una «scatola vuota».

Secondo l'inchiesta televisiva, che riporta testimonianze di dipendenti e fornitori, la società avrebbe licenziato dipendenti, ancora in attesa del pagamento di stipendi arretrati, senza peraltro riconoscere loro il trattamento di fine rapporto dovuto, con «bilanci in rosso, lavoratori mandati a casa senza liquidazione, ditte messe in difficoltà, o addirittura strozzate, mancato saldo delle forniture»; in 9 anni il valore di Ki Group è passato da 35 milioni a 465.000 euro, gli azionisti hanno versato 23 milioni di euro, mentre la Ministra ha ricevuto 2 milioni e mezzo di euro per le cariche sociali e il socio, Canio Mazzaro, circa 6 milioni di euro.

La società Ki Group risulta essere stata destinataria di un prestito pari a 2,7 milioni di euro, da parte del fondo «Patrimonio pmi» di Invitalia, risorse che dovevano essere utilizzate per pagare fornitori e dipendenti. Da atti pubblici risulterebbe che la Ministra, al tempo imprenditrice e parlamentare, attraverso la società immobiliare Dani s.r.l., sia socia della Ki Group (controllata a sua volta da persone riconducibili alla sua famiglia) e sia stata destinataria di numerosi aiuti di Stato, tra cui un credito di imposta di ben 600 mila euro e il suddetto finanziamento di 2,7 milioni di euro, con contratto di sottoscrizione di strumenti finanziari ai sensi della sezione 3.3 del quadro temporaneo di aiuti connessi all'emergenza epidemiologica da COVID-19.

Dalla relazione sulla gestione allegata al bilancio al 31 dicembre 2021 e pubblicata nel registro delle imprese, la stessa Ki Group dichiara di aver ricevuto da Invitalia, quale gestore del fondo, in data 17 maggio 2022, una richiesta di restituzione anticipata del prestito. La società, pertanto, è attualmente debitrice del fondo, e quindi dello Stato, della somma di 2,7 milioni di euro, oltre accessori; sempre secondo quanto riportato dalla citata inchiesta giornalistica, anche per la gestione della società Visibilia da parte della Ministra sono state riscontrate «gravi irregolarità» che avrebbero arrecato «danni ad azionisti, società e al corretto funzionamento del mercato», secondo quanto riportato nelle consulenze che la procura di Milano ha depositato nel procedimento civile davanti al tribunale delle imprese.

Inoltre, secondo quanto riportato dal quotidiano La Stampa del 23 giugno 2023, «il consulente nominato dalla aggiunta Laura Pedio e dai pubblici ministeri Roberto Fontana e Maria Gravina, parla di “una irreversibile crisi reddituale” della Visibilia Editore spa e della Visibilia srl già al 31 dicembre 2016, “oltre che di un significativo deficit patrimoniale in capo alla concessionari”. Tant'è che se le svalutazioni fossero state correttamente iscritte a bilancio, a fine 2016, secondo il consulente, avrebbero provocato un deficit di oltre 4 milioni di euro nel patrimonio netto contabile della sola spa». Secondo il quotidiano, «la segnalazione dei soci di minoranza è arrivata in procura a luglio e nell'inchiesta, aperta per bancarotta fraudolenta e falso in bilancio, tra gli altri risulta indagata proprio la Ministra Santanchè».

Appare di assoluta gravità anche il fatto che alcuni dipendenti della Visibilia, anche con funzioni apicali, sarebbero stati messi in cassa integrazione pur continuando a lavorare.

Nel corso di un'informativa, su richiesta delle opposizioni, della Ministra del turismo «sui fatti connessi a un servizio giornalistico televisivo e successivi articoli di stampa e conseguente discussione», resa all'Assemblea del Senato della Repubblica il 5 luglio 2023, la Ministra ha prodotto una serie di risposte elusive riguardo al debito di 2,7 milioni di euro, non restituiti e sollecitati, che la società Ki Group ha nei confronti dello Stato italiano, sul mancato pagamento di stipendi e di trattamenti di fine rapporto dei dipendenti della suddetta società e sui dipendenti che continuavano a lavorare non sapendo di essere stati messi in cassa integrazione.

In data 10 luglio 2023, la trasmissione Report ha prodotto un fact checking delle dichiarazioni rilasciate in Parlamento dalla Ministra, evidenziandone contraddizioni e palese infondatezza; sempre nella giornata del 10 luglio 2023, oltre che nel servizio televisivo, il quotidiano La Stampa ha riportato le dichiarazioni di una dipendente della società Visibilia, Federica Bottiglione, ex responsabile degli affari societari e investitor relator: «Non sapevo di essere in cassa integrazione perché nessuno me lo ha comunicato». Questa dipendente ha dichiarato di aver continuato a lavorare per la società Visibilia che la pagava solo attraverso «rimborsi spese chilometrici», peraltro durante il lockdown, quando il divieto di circolazione era pressoché totale, e di aver lavorato part time presso il Senato della Repubblica come assistente del senatore Ignazio La Russa (attualmente a capo del Senato), con un contratto di consulenza.

Dalla relazione sulla gestione allegata al bilancio al 31 dicembre 2021 e pubblicata nel registro delle imprese, la stessa Ki group dichiara di aver ricevuto da Invitalia, quale gestore del fondo, in data 17 maggio 2022, una richiesta di restituzione anticipata del prestito. La società, pertanto, è attualmente debitrice del fondo, e quindi dello Stato, della somma di 2,7 milioni di euro, oltre accessori.

Secondo quanto riportato dal quotidiano "la Repubblica" del 23 giugno 2023, anche per la gestione della società "Visibilia" da parte della Ministra sono state riscontrate "gravi irregolarità" che avrebbero arrecato "danni ad azionisti, società e al corretto funzionamento del mercato" secondo le consulenze che la Procura di Milano ha depositato nel procedimento civile davanti al Tribunale delle imprese; inoltre, secondo quanto riportato dal quotidiano "La Stampa" del 23 giugno, "il consulente nominato dalla aggiunta Laura Pedio e dai pm Roberto Fontana e Maria Gravina, parla di 'una irreversibile crisi reddituale' della Visibilia Editore Spa e della Visibilia Srl già al 31 dicembre 2016, 'oltre che di un significativo deficit patrimoniale in capo alla concessionaria'. Tant'è che se le svalutazioni fossero state correttamente iscritte a bilancio, a fine 2016, secondo il consulente, avrebbero provocato un deficit di oltre 4 milioni di euro nel patrimonio netto contabile della sola Spa".

Dunque, tra le imprese che avrebbero impropriamente percepito la cassa Covid rientrerebbe anche la Visibilia editore, società quotata in Borsa, a suo tempo controllata dalla senatrice Santanchè.

Il 22 marzo 2020 Visibilia editore comunicava che non avrebbe «bloccato la produzione e la vendita dei giornali. L'attività operativa viene garantita in smart working e dove necessario fisicamente garantendo la piena compliance rispetto alle misure di sicurezza»; nell'aprile 2020, il consiglio di amministrazione di Visibilia editore deliberava, con l'obiettivo di tutelare la solidità finanziaria dell'impresa, «di mantenere invariato l'organico, ma di ricorrere allo strumento della cassa integrazione in deroga (...) per equilibrare, parzialmente, l'assenza degli incassi storici».

Secondo gli elementi che sarebbero in mano alla Consob, diversi lavoratori, anche con ruoli apicali, non sarebbero mai stati informati della loro collocazione in cassa integrazione, anche a zero ore, senza che avessero mai smesso di lavorare, o della corresponsione di parte delle retribuzioni sotto forma di rimborsi chilometrici; ancora, alle numerose richieste di chiarimenti da parte dei dipendenti della Visibilia editore sarebbe stato replicato con la richiesta di non rendere pubblica la situazione; addirittura, in una call del novembre 2021, il presidente e amministratore delegato, Dimitri d'Asburgo Lorena, avrebbe dichiarato: «Anche M., sta qua davanti a me (...) è a zero ore. So' tutti a zero ore (...) te ti sei messo in regola e però magari hai messo in difficoltà l'azienda, bastava ne parlassi con noi e non avremmo avuto problemi (...) adesso, è chiaro, non è che possiamo renderli all'Inps perché sarebbe come ammettere». Inoltre, su un articolo del quotidiano "La Stampa", del 10 luglio 2023, titolato "Ero in cassa integrazione e lavoravo in Senato - La nuova testimonianza che inguaia la Ministra", l'ex investor relator di Visibilia ha dichiarato che nel medesimo periodo, sempre "ignara della cassa integrazione", lavorava part-time come assistente parlamentare, tra gli altri, della senatrice Santanchè, con cui aveva un contratto di consulenza; la Ministra, che raramente perde occasione di evidenziare il suo ruolo di imprenditrice, ha più volte pubblicamente dichiarato, smentita dalle testimonianze dei dipendenti delle sue società, di aver anticipato la cassa integrazione.

Le vicende riportate evidenzierebbero condotte gravemente lesive dei diritti dei lavoratori e un sostanziale uso illegittimo degli strumenti straordinari di sostegno del reddito dei lavoratori durante la cosiddetta pandemia.

Un'operazione finanziaria che vede coinvolto un fondo denominato Negma che ha sede a Dubai e registrato presso le isole Vergini, con un prestito pari a 3 milioni di euro e con una serie di operazioni speculative attenzionate anche dall'autorità giudiziaria.

Visibilia, in qualità di concessionaria, ha anche venduto spazi pubblicitari per circa 120 mila euro a Media Italia, società del gruppo Armando Testa, l'azienda che si è aggiudicata la campagna di promozione del Ministero del Turismo «Open to meraviglia».

Per non dimenticare i recente passato. Il 15 marzo 2011, «In gran segreto e per quasi per cinque ore, in un'ala del Palazzo di Giustizia accessibile solo a pochi addetti ai lavori, Luigi Bisignani è stato interrogato dai magistrati napoletani. Si entra dunque nel vivo, dopo il primo colloquio necessario per impostare il percorso della "presentazione spontanea" chiesta dall'uomo d'affari considerato il cuore di un'influente rete di relazioni. Davanti ai pm Francesco Curcio e Henry John Woodcock, Bisignani non ha nascosto di essere una persona forte di molti contatti, tutti ad altissimo livello. E ha iniziato a parlare di rapporti istituzionali e nomine in alcuni dei ruoli-chiave della vita pubblica. Come quella del generale Adriano Santini al vertice del Aise, l'ex Sismi. Scelta per la quale Bisignani ha confermato di essersi interessato ma, ha precisato, senza caldeggiarla più di tanto anche perché l'alto ufficiale era già il candidato più autorevole per questo delicatissimo incarico. (...) Il generale, ha comunque precisato Bisignani, fu nominato per meriti propri. Il faccia a faccia si è svolto in un clima sereno, alla presenza degli avvocati Fabio Lattanzi e Gianpiero Pirolo.Pm e avvocati si sono salutati con un arrivederci: Bisignani tornerà a sedersi davanti ai magistrati almeno altre tre o quattro volte. L'interrogatorio ha rappresentato il crocevia di una giornata che era iniziata con la perquisizione nei confronti dell'imprenditore Angelo Chiorazzo (che non è indagato) disposta con l'obiettivo di far luce su un contratto di consulenza stipulato dalla società Auxilium a Maria Elena Valanzano, (...) sentita nei giorni scorsi come teste in Procura. Al centro di questo capitolo investigativo, il contratto di consulenza come responsabile dei rapporti istituzionali stipulato nel 2009 tra la società di cooperative Auxilium e l'avvocatessa napoletana Maria Elena Valanzano, (sorella dell'attrice Benedetta) attualmente nello staff del governatore della Campania Stefano Caldoro ma fino all'agosto 2010 capo della segreteria di un politico «che non risulta indagato ma viene indicato come "coinvolto" nel filone principale delle indagini, quello sul "sistema parallelo" finalizzato a utilizzare notizie riservate a fini illeciti. Il contratto aveva durata triennale ma fu risolto dopo sei mesi. "Diedi le dimissioni perché era venuta meno l'utilità della causa contrattuale, non c'era più l'esigenza per l'azienda di avere un consulente per i rapporti istituzionali", spiega a Repubblica Maria Elena Valanzano, candidata alle ultime Politiche con il Pdl del collegio Campania 1 e attuale prima dei non eletti, sentita due volte come teste dai magistrati. La Procura vuole approfondire le motivazioni che spinsero Chiorazzo a stipulare il contratto e verificare se l'attività professionale sia stata effettivamente svolta, come assicurato dall'imprenditore».

In un articolo de "la Repubblica" del 16 marzo 2011 intitolato: "Nomine e affari, Bisignani parla della Santanchè", Dario Del Porto informa sulle "Verifiche dei pm di Napoli sulle società del sottosegretario. Sentito anche Tavaroli", si riporta che «Luigi Bisignani si sarebbe adoperato, sia pure non da solo, per rimuovere il veto di natura politica opposto» all'ingresso al Governo di Daniela Santanché. «Si è parlato anche di questo retroscena, nella prima "dichiarazione spontanea" di Bisignani. I pm di Napoli Henry John Woodcock e Francesco Curcio, che coordinano l'indagine partita dall'ipotesi di notizie riservate usate a fini di dossier e ricatti e poi estesa alla rete di relazioni intrecciata da Bisignani ai livelli più alti della gestione del potere, hanno rivolto al lobbista domande anche su Visibilia, la concessionaria di pubblicità riconducibile alla Santanchè. Bisignani, che è assistito dagli avvocati Fabio Lattanzi e Gianpiero Pirolo, ha smentito qualsiasi cointeressenza nella società. Nei giorni scorsi i pm hanno inviato una lettera agli uffici di alcune fra le principali aziende a capitale pubblico, come Eni e Enel, chiedendo di comunicare eventuali rapporti con Visibilia o con la società di relazioni pubbliche Dani comunicazione, di cui la Santanchè è amministratore. Tutte le circostanze delineate da Bisignani, che sarà ancora interrogato, dovranno essere verificate dagli inquirenti. La Santanchè invece non è ancora stata convocata dai pm e, va chiarito, non è indagata. (...) Ieri pomeriggio è stato sentito l'ex manager della Security Telecom Giuliano Tavaroli il quale, in un'intervista rilasciata il 22 luglio 2008 a Repubblica, nel pieno della bufera collegata all'indagine milanese che lo aveva coinvolto, aveva citato Bisignani come uno degli attori principali di un'area di potere paragonata a un "network eversivo". Lunedì era stata disposta la perquisizione nei confronti dell'imprenditore Angelo Chiorazzo (non indagato) allo scopo di approfondire i suoi rapporti con Bisignani» e con un politico del Pdl «che non risulta indagato ma viene indicato come "coinvolto" nel filone sulle informazioni usate indebitamente. La perquisizione a Chiorazzo ha riguardato la consulenza da 1000 euro lordi, stipulato dalla società Auxilium a Maria Elena Valanzano, all'epoca dei fatti capo della segreteria politica di Papa. Un incarico "fittizio", secondo quanto ricostruito anche sulla base della testimonianza della Valanzano. L'avvocatessa non svolse alcun tipo di prestazione per sei mesi, poi si dimise».

Nella deposizione che ha avuto al centro la figura di Luigi Bisignani, uomo d'affari dalle importanti relazioni politico-economico-istituzionali e principale indagato nel procedimento nato come derivazione di un altro su presunte corruzioni e truffe negli appalti delle ferrovie, anche l'ex capo del "controspionaggio" della Telecom, Giuliano Tavaroli, a suo tempo inquisito per attività di "dossieraggio", entra come testimone nell'inchiesta napoletana sull'associazione segreta chiamata "P4". In alcune interviste di tre anni fa (come una pubblicata su "la Repubblica" del 28 luglio 2008) Tavaroli, già al centro delle indagini milanesi su Telecom che l'avevano portato anche in carcere, aveva parlato di Bisignani come componente di quello che lui dipinge come «un network eversivo che agisce senza alcuna trasparenza e controllo».

Quali sono i criteri scelti dalle aziende pubbliche, come il gruppo Finmeccanica, Enel, Eni, Ferrovie, Poste, eccetera, per effettuare investimenti pubblicitari, i mezzi di informazione prescelti se con gare di evidenza pubblica, e quali sono i compensi retrocessi ai "facilitatori" ed alle agenzie di pubblicità? Tra le ipotesi di notizie riservate usate a fini di dossier e ricatti e poi estesa alla rete di relazioni intrecciata da Bisignani ai livelli più alti della gestione del potere, hanno interessato anche "Visibilia", la concessionaria di pubblicità riconducibile all'allora Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, attuale Ministra Daniela Garnero in (ex) Santanchè?

Per caso sono state esercitate eventuali pressioni per indirizzare risorse pubblicitarie ad agenzie facenti capo ad esponenti di Governo, e se le principali aziende a capitale pubblico, come Eni, Enel, Finmeccanica, Poste, Ferrovie, hanno mai intrecciato rapporti con Visibilia o con la società di relazioni pubbliche "Dani comunicazione", di cui la Santanchè era amministratore?

Il 2 giugno 2010, dal titolo: "Premier e Santanchè, cena con i grandi inserzionisti", il "Corriere della Sera" ha informato i suoi lettori che il Capo del Governo ha invitato a villa Gernetto una trentina di imprenditori del made in Italy, sottolineando l'arrivo di aree esenti da imposizione fiscale, che saranno istituite a partire dal Mezzogiorno; si legge infatti: «Niente musica, lunedì sera, alla Villa Gernetto di Lesmo. Niente Umberto Bossi insieme ai suoi esuberanti colonnelli. Niente barzellette, persino. Il fatto è che la cena di Silvio Berlusconi è stata assolutamente di lavoro. Il capo del Governo ha infatti invitato una trentina di grandi imprenditori, personalità che controllano i brand più noti del made in Italy, nella villa settecentesca che acquistò per farne l'Università delle libertà e che sempre più spesso utilizza per le serate davvero importanti. Tra i convitati, Dario Scotti della dinastia dei produttori di riso, il patròn della catena Divani & Divani Pasquale Natuzzi, Marco Boglione di Robe di Kappa e Jesus jeans, l'amministratore di Rolex Italia Gian Riccardo Marini. A fianco del premier, nel ruolo di grande organizzatrice della serata, Daniela Santanchè, dallo scorso marzo sottosegretario al programma di Governo. E di Governo, in effetti, durante la serata si è parlato parecchio: di "governo del fare". Il Presidente del Consiglio ha infatti ricordato ai commensali la necessità di sostenere il Paese in un momento di grave crisi come l'attuale, e del dovere a cui ciascuno è chiamato per dare segnali di fiducia nel futuro. Ha descritto la rinnovata considerazione di cui gode l'Italia nel consesso internazionale e del ruolo ricoperto nei giorni difficili della crisi dell'euro, possibile soltanto grazie al grande rispetto di cui gode il Paese.

I gravi fatti esposti, al di là delle loro eventuali implicazioni sui piani civile e penale, non sono degni della disciplina e dell'onore che dovrebbero caratterizzare le azioni di una Ministra della Repubblica.


Riferimenti:

https://www.raiplay.it/video/2023/06/Report---Puntata-del-19062023-3033406a-6460-4ef6-bb13-8b6353fa39d5.html

 https://www.raiplay.it/video/2023/07/Che-Visibilia---Report---03072023-d38a26b6-49e8-4423-af8b-0f73a6a88711.html

https://www.youtube.com/watch?v=4P_h8b2gVi4

 https://www.lastampa.it/politica/2023/07/11/video/caso_visibilia_ex_dipendente_smaschera_la_santanche_in_unintervista_a_report-12934768/

https://web.archive.org/web/20151117023012/http://www.governo.it/Governo/Ministeri/ministri_gov.html

https://web.archive.org/web/20190106074347/http://www.camera.it/leg17/217?idlegislatura=17&idGruppo=1851&idGruppoMisto=&tipoVis=#modifiche

https://web.archive.org/web/20101129214056/http://visibilia.eu/mezzigestiti_item.php?type=2

https://www.dagospia.com/rubrica-4/business/affari-santanch-attesa-quotidiano-fondato-antonio-81022.htm

https://marketinsight.it/2022/10/18/visibilia-editore-sif-e-luca-giuseppe-reale-ruffino-entrano-nellazionariato/

https://www.affaritaliani.it/amp/politica/santanche-il-grande-inganno-una-srl-segreta-per-lucrare-sul-twiga-ecco-come-865042.html

https://www.repubblica.it/politica/2010/03/01/news/santanch_nel_governo-2468846/

https://st.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2010/03/scheda-sottosegretari.shtml?uuid=aa08e0b2-255e-11df-be8f-497f6189caad&DocRulesView=Libero&refresh_ce=1

https://web.archive.org/web/20140427230014/http://www.adgnews24.it/2012/03/11/santanche-manager-un-po-smemorata/

https://web.archive.org/web/20140427230014/http://www.adgnews24.it/2012/03/11/santanche-manager-un-po-smemorata/

https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/08/18/daniela-santanche-una-bcc-del-cuneese-chiede-il-pignoramento-di-alcuni-immobili-della-deputata-forzista/3801774/



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