30.8.23

RIFIUTI, GAS E VELENI MILITARI!

 



di Gianni Lannes

Un centro chimico di guerra in un'area protetta solo sulla carta dal 1982. L'ex-stabilimento militare NBC (Nucleare Batterico Chimico) di Ronciglione (VT), anche detta «Chemical City», si trova a poche decine di metri dal lago di Vico in provincia di Viterbo e nel cuore di una riserva naturale istituita dalla regione Lazio nel 1982. La zona militare in questione è stata un centro di produzione di armi chimiche tra il 1935 e il 1944.



L'area in questione ha conservato fino agli anni '90 del secolo scorso le armi chimiche ivi prodotte, e non solo; nel 1996 venne scoperto il contenuto chimico ivi contenuto a seguito di un incidente che nel gennaio di quell'anno coinvolse un ciclista di passaggio all'esterno della zona militare.



Il materiale scoperto in quell'anno, durante la prima bonifica della zona da parte dei militari, consisteva in almeno 150 tonnellate di iprite del tipo più micidiale, mescolata con arsenico. In più c'erano oltre mille tonnellate di adamsite, un gas potentissimo ma non letale usato contro le dimostrazioni di piazza. E oltre 40 mila proiettili di tutti i calibri. Dal terreno sono poi sbucate 60 cisterne di fosgene assassino, ciascuna lunga quattro metri; tutte in pessime condizioni, con evidenti lesioni e tracce di ruggine.

L'inchiesta giornalistica sulla base di documenti militari ha evidenziato che la condizione «di precarietà e fatiscenza» delle strutture del centro andava avanti quantomeno dal 1963, con una conservazione dei materiali chimici definita in un documento del 1963 come «compromessa».

Nel 1984 ci fu anche un’interrogazione parlamentare (Pdup) a firma del deputato Famiano Crucianelli, rivolta all’allora ministro della difesa Giovanni Spadolini, in cui si chiedeva - come attesta il resoconto stenografico integrale (datato 19 luglio 1984, pagina 16006) - quanto segue: «in una zona limitrofa al Lago di Vico, in località Ronciglione, esiste un deposito di armi chimiche e batteriologiche; decine di morti per cancro al fegato e ai polmoni si registrano nella zona ogni anno; anche se non c'è nessun elemento che colleghi il dato sopraindicato alla presenza del centro militare o piuttosto al consumo in agricoltura di massicce quantità di erbicidi e insetticidi, rimane il fatto che il numero di intossicazioni documentate e il grado di inquinamento ambientale ha raggiunto un livello molto preoccupante - quali siano le dimensioni del deposito, che cosa si custodisca all'interno, da quanti militari è composto e se vengano effettuate attività di ricerca e sperimentazione; quale sia il grado di inquinamento ambientale attorno a tutto il Lago di Vico; se esistano altri depositi militari chimici nella provincia di Viterbo; quali iniziative vengano intraprese per evitare eventuali fughe di gas tossici dall'interno del deposito in questione; se non si ritenga inopportuna e pericolosa la presenza di un deposito chimico batteriologico sulle rive del Lago di Vico, riserva naturale». Il ministro chiamato in causa, ovvero Spadolini, rispose mentendo il 19 luglio 1985: “in detto magazzino non vengono prodotti, né detenuti, né sperimentati aggressivi di qualsiasi natura”.  

Un rapporto del 25 marzo 2010 redatto dal Ministero della Difesa conferma che un indagine geofisica eseguita nell'ex sito militare del lago di Vico ha riscontrato la presenza di metalli pesanti. Nichel, cadmio, cromo nei sedimenti, come recentemente evidenziato da un’indagine dell’Arpa. Questo rapporto del Centro Tecnico Logistico Interforze di Civitavecchia riporta i risultati di una indagine geofisica commissionata dal Ministero della Difesa ed eseguita all’interno del sito militare situato sulle rive del lago, in località Renari, nel comune di Ronciglione. Il suddetto centro chimico militare è stato sede durante l’ultimo conflitto mondiale di “un impianto per la produzione e il deposito di ordigni a caricamento speciale”, un’attività coperta dal segreto militare, perennemente avvolta nel mistero.  

Nel recente passato il Ministero della difesa aveva ufficialmente comunicato l'avvio di una procedura per la realizzazione di un progetto operativo per la bonifica ambientale del sito in tre lotti, dei quali si avevano informazioni certe su tempistiche e dotazioni finanziarie soltanto per il primo lotto; le attività di bonifica previste concernevano «la rimozione del terreno contaminato da composti di origine antropica (marker riconducibili agli aggressivi chimici, idrocarburi e Idrocarburi policiclici aromatici (IPA) individuato in quattro aree già interessate da precedenti interventi di bonifica bellica», nonché in relazione alle relative attività «eventuale purificazione di acqua di falda contaminata da composti di origine antropica mediante il trattamento denominato pump and treat» e interventi di fitostabilizzazione per mitigare la concentrazione dei metalli pesanti nell'area.

Mentre si ha notizia del presunto completamento degli interventi di bonifica militare e ambientale del primo lotto, nulla è certo circa le procedure di bonifica e delle relative dotazioni finanziarie per gli interventi di bonifica del secondo e terzo lotto.

Per caso sono state effettuate nel corso del tempo indagini circa gli effetti sulla salute della popolazione locale, nonché dei lavoratori impegnati nell'area? Infine, quali risorse sono state messe a disposizione per la bonifica di tale area, nonché quale sia il relativo stato di avanzamento delle procedure di bonifica e di pianificazione degli interventi sui due lotti rimanenti?

Riferimenti:

Gianni Lannes, IL GRANDE FRATELLO. STRATEGIE DEL DOMINIO, Draco edizioni, Modena, 2012.

Gianni Lannes, ITALIA USA E GETTA, Arianna editrice, Bologna, 2014.

Gianni Lannes, BOMBE A.. MARE!, Nexus edizioni, Battaglia Terme, 2018.


http://www.tusciaweb.eu/2020/02/chemical-city-del-lago-vico-ridotta-lesercito-iniziasse-sistemarla/

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=iprite

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=ronciglione

https://www.corrierediviterbo.it/ronciglione/ex-centro-chimico-militare-sul-lago-di-vico-terminata-la-prima-parte-della-bonifica/

http://www.caprarola.com/palazzo-farnese/41-salviamo-il-lago/110-il-ministero-ammette.html


Nessun commento:

Posta un commento

Gradita firma degli utenti.