30.11.22

ISCHIA: SPECULAZIONE E BUROCRAZIA!

 


Speculazione e burocrazia. Una tragedia figlia dell'irresponsabilità istituzionale. Quel pezzo del Monte Epomeo a Ischia che sabato 26 novembre 2022 all'alba si è staccato, travolgendo case e famiglie, poteva essere messo in sicurezza. I soldi c'erano: le opere sono finanziate. Si tratta di interventi di messa in sicurezza pianificati dopo l'ultima alluvione nel 2009: tredici anni persi tra lacci, lacciuoli e rimpallo tra enti. Un inferno di competenze. Sarebbero almeno tre i progetti finanziati (due nel 2010 e uno nel 2018) che avrebbero evitato morti e distruzioni ma rimasti inattuati. Il 22 novembre scorso, quattro giorni prima della tragedia, il sindaco della Città Metropolitana Gaetano Manfredi e il prefetto di Napoli Claudio Palomba sarebbero stati allertati con una Pec a firma dell'ingegnere Giuseppe Conte, ex sindaco di Casamicciola, dell'imminente pericolo. Pericolo che avrebbe investito anche l'ospedale dell'isola nella zona del vallone della Rita. Ma sarebbe stato praticamente impossibile intervenire per mettere in sicurezza il monte e gli alvei. L'unica cosa da fare sarebbe stata l'evacuazione.

Progetti, finanziati e mai portati a termine, che risalgono al 2010. Il primo è un'opera da 180mila euro finanziata dal commissario di governo Mario De Biase nel 2010 per la messa in sicurezza e la bonifica degli alvei di Casamicciola. Dal governo la competenza è stata trasferita alla Regione. Dalla Regione al Comune di Casamicciola. Ad oggi quei 180mila euro, che avrebbero contribuito a ridurre i rischi, sono spariti senza alcun intervento. Il secondo progetto risale sempre all'anno 2010: si tratta di un progetto analogo, finanziato dal ministero dell'Ambiente: 2 milioni e 100mila euro per intervenire sul dissesto dell'isola. La competenza della realizzazione dell'opera fu trasmessa all'Autorità di bacino. E infine al Comune. Risultato? Il progetto è rimasto inattuato. Il terzo è più recente: 2018. Un milione e 100mila euro stanziati dalla Città Metropolitana nel 2018 per la sistemazione degli alvei e la messa in sicurezza del costone. Nulla è stato fatto.

L’ex sindaco di Casamicciola punta il dito contro le mancate azioni di prevenzione, con una denuncia precisa. «Solo pochi giorni prima del disastro avevo segnalato alle autorità competenti i gravi rischi per la popolazione di Casamicciola dovuti al dissesto idrogeologico», fa notare l’ex primo cittadino Giuseppe Conte. «Il 22 novembre avevo scritto al prefetto di Napoli, al commissario prefettizio di Casamicciola, al sindaco di Napoli Manfredi e alla Protezione Civile Campania, segnalando il pericolo in cosiderazione dell’allerta meteo arancione, e chiedendo l’evacuazione della zona a rischio. Nessuno mi ha risposto», attacca Conte. Nel documento, visti gli alvei ostruiti della zona del vallone della Rita, Conte chiedeva lo stato di grave crisi per la calamità naturale imminente, oltre che lo sgombero delle case a rischio. «Dopo l’alluvione del 2009 non c’è stato alcun intervento, o almeno nessuno significativo – ricostruisce – nonostante i fondi stanziati per la sicurezza negli ultimi anni: 180mila euro per la pulizia degli alberi, 3 milioni e 100 per un intervento a monte dell’abitato Casamicciola (nel 2010-2012) e un lavoro messo a disposizione dalla città metropolitana per mettere in sicurezza del bacino dell’alveo Larita nel 2018. E ancora manca inoltre da anni l’annunciato piano per il dissesto idrogeologico della zona». Un mese prima del disastro, Conte segnalava in una comunicazione ad hoc proprio l’assenza di tale piano e «i mancati interventi di mitigazione per il pericolo di ostruzioni degli imbocchi dei tratti tombati mediante opere trasversali di trattenuta del materiale di trasporto solido sugli alvei Senigallia, Negroponte, Fasaniello, Pozzillo, La Rita, Cava del Monaco. Interventi già finanziati nel 2010, dopo la morte della piccola Anna De Felice, con un totale di quasi 5 milioni di euro. Ma mai realizzati». 

Riferimenti:

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2022/11/ischia-tragedia-annunciata.html 

 https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2018/09/28/18G00137/sg

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