fonte:
http://www.analisidifesa.it/2017/09/in-principio-era-luranio-impoveritopoi-i-vaccini/
riferimenti:
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2017/09/vaccini-letali-anche-per-i-militari.html
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http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2017/09/vaccini-letali-anche-per-i-militari.html
di Alberto Scarpitta
Il rapporto finale del progetto, redatto dal Comitato
Scientifico costituito da 14 esperti di fama provenienti dagli staff medici
delle università di Pisa, Genova e Roma, giunge già nel 2010 a conclusioni
sorprendenti.
Nei soldati monitorati la quantità di uranio impoverito
presente nel sangue e nelle urine non risultava aumentata al termine della
missione, ma diminuita.
Erano invece aumentati i livelli di cadmio e nichel,
notoriamente cancerogeni, ed era cresciuto il danno ossidativo sul dna dei
linfociti, cioè delle cellule del sistema immunitario, in particolare tra i
soggetti che svolgevano intesa attività all’esterno ed avevano subito 5 o più
vaccinazioni. I monitoraggi ambientali escludevano invece contaminazioni
significative dovute ad uranio e l’esposizione ad altri specifici inquinanti
genotossici.
L’attenzione sui vaccini. L’uranio impoverito, il grande
accusato dei Balcani, cessava di essere il principale responsabile delle
malattie sviluppate tra tanti soldati italiani e di un numero tristemente
crescente di decessi.
Il Comitato
Scientifico di Signum si concentrava invece sui vaccini, osservando una chiara
correlazione tra le alterazioni ossidative del DNA ed il numero di vaccinazioni
effettuate a partire dal 2003.
La differenza più eclatante si registrava infatti tra i 742 soggetti che avevano ricevuto un massimo di quattro vaccinazioni e quanti, un centinaio, ne avevano praticato un numero superiore, fino ad otto e somministrate talvolta anche in rapida successione. Per questi ultimi il differenziale di alterazioni ossidative era significativamente più elevato.
In particolare risultava sotto accusa il vaccino trivalente
vivo attenuato Mrp (morbillo parotite rosolia) suscettibile di compromettere le
cellule del nostro sistema immunitario incaricate di aggredire ed eliminare gli
agenti patogeni esterni.
Profilassi massicce, stress psico-fisico e forte
irraggiamento solare venivano pertanto individuati quali probabili concause di
linfomi e neoplasie.
Sulla base di queste conclusioni, per certi versi
inaspettate e spiazzanti, si costituì con delibera del Senato del 16 marzo 2010
una nuova Commissione Parlamentare di Inchiesta sui casi di morte e di gravi
malattie che avevano colpito il personale italiano impiegato all’estero. Di
fronte a questa il professor Franco Nobile, oncologo direttore del Centro
prevenzione della lega contro i tumori di Siena, rese noti gli esiti di uno
studio condotto su 600 militari del 186° Reggimento Paracadutisti “Folgore”
reduci da missioni internazionali.
Le risultante confermavano quanto emerso dal Progetto
Signum, evidenziando la possibilità che pratiche vaccinali particolari,
massicce e ravvicinate potessero comportare una “disorganizzazione del sistema
immunitario”, suscettibile a sua volta di concorrere alla manifestazione di
gravi patologie autoimmuni, quali tiroidite, sclerosi multipla, eritema nodoso,
lupus, artrite reumatoide, diabete e, secondo taluni studi, leucemie e linfomi.
Sotto accusa erano soprattutto le modalità di
somministrazione vaccinale, con un nesso sempre più evidente tra vaccinazioni
ravvicinate e abbassamento delle difese immunitarie, ed il loro stesso
contenuto, che evidenziava la presenza di metalli pesanti quali alluminio e
mercurio, senz’altro cancerogeni, utilizzati in alcuni tipi di vaccini come
eccipienti e conservanti per migliorarne l’effetto.
Il ruolo dei vaccini risulterebbe suffragato soprattutto
dall’insorgenza di numerosi casi di malattie in situazioni che escluderebbero
altri fattori, primo fra tutti l’uranio impoverito.
Indicazioni utili anche per civili e bambini?
A tale proposito la Commissione suggerisce di predisporre una serie di esami pre-vaccinali specifici per individuare i soggetti particolarmente esposti a patologie gravi e per i quali è assolutamente sconsigliabile la vaccinazione, estendendo tali test in futuro anche alle reclute in fase di valutazione di idoneità all’arruolamento. In ogni caso per tutto il personale in servizio si raccomandano esami prima della somministrazione, per valutare immunità già acquisite e si sottolinea l’opportunità di non effettuare vaccinazioni in prossimità della partenza per le missioni, perché indurrebbero uno stato di immunodepressione che aumenterebbe paradossalmente il rischi di contrarre quella stessa malattia o altra patologia.
Infine la Commissione esprime il convincimento che farmaci vaccinali forniti in soluzione monovalente e monodose ridurrebbero significativamente i rischi della profilassi vaccinale, in particolare in presenza di soggetti già immunizzati nell’infanzia, con profilassi specifica o per aver contratto la malattia.
Dopo quasi vent’anni di polemiche spesso ideologiche e ben poco scientifiche, accese campagne di stampa talvolta fuorvianti, circa 4000 soggetti ammalati ed alcune centinaia di decessi, sembrano finalmente identificate con sufficiente chiarezza le cause principali di un fenomeno così grave e devastante.
Nell’auspicare che il Ministero della Difesa e la Sanità Militare diano attuazione con la massima sollecitudine e solerzia alle direttive espresse dalla Commissione, non possiamo ignorare che l’apparizione di questo autorevole documento sia coinciso con le forti polemiche registrate in tema di vaccinazione dei bambini in età scolare, vaccinazioni numerose (10 obbligatorie e 4 facoltative) ed effettuate anche con farmaci polivalenti.
A dispetto delle granitiche certezze manifestate più volte dal ministro della salute ci domandiamo se non sia opportuno suggerire anche per i bambini maggiori cautele e specifici accorgimenti pre-vaccinali per escludere rischi legati all’iperimmunizzazione, valutando caso per caso i possibili effetti delle somministrazioni sull’equilibrio immunitario.
Indicazioni utili anche per civili e bambini?
A tale proposito la Commissione suggerisce di predisporre una serie di esami pre-vaccinali specifici per individuare i soggetti particolarmente esposti a patologie gravi e per i quali è assolutamente sconsigliabile la vaccinazione, estendendo tali test in futuro anche alle reclute in fase di valutazione di idoneità all’arruolamento. In ogni caso per tutto il personale in servizio si raccomandano esami prima della somministrazione, per valutare immunità già acquisite e si sottolinea l’opportunità di non effettuare vaccinazioni in prossimità della partenza per le missioni, perché indurrebbero uno stato di immunodepressione che aumenterebbe paradossalmente il rischi di contrarre quella stessa malattia o altra patologia.
Infine la Commissione esprime il convincimento che farmaci vaccinali forniti in soluzione monovalente e monodose ridurrebbero significativamente i rischi della profilassi vaccinale, in particolare in presenza di soggetti già immunizzati nell’infanzia, con profilassi specifica o per aver contratto la malattia.
Dopo quasi vent’anni di polemiche spesso ideologiche e ben poco scientifiche, accese campagne di stampa talvolta fuorvianti, circa 4000 soggetti ammalati ed alcune centinaia di decessi, sembrano finalmente identificate con sufficiente chiarezza le cause principali di un fenomeno così grave e devastante.
Nell’auspicare che il Ministero della Difesa e la Sanità Militare diano attuazione con la massima sollecitudine e solerzia alle direttive espresse dalla Commissione, non possiamo ignorare che l’apparizione di questo autorevole documento sia coinciso con le forti polemiche registrate in tema di vaccinazione dei bambini in età scolare, vaccinazioni numerose (10 obbligatorie e 4 facoltative) ed effettuate anche con farmaci polivalenti.
A dispetto delle granitiche certezze manifestate più volte dal ministro della salute ci domandiamo se non sia opportuno suggerire anche per i bambini maggiori cautele e specifici accorgimenti pre-vaccinali per escludere rischi legati all’iperimmunizzazione, valutando caso per caso i possibili effetti delle somministrazioni sull’equilibrio immunitario.
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