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Gianni Lannes
A
rischio l'ecosistema marino (area protetta sulla carta dal 1989 con l'istituzione della riserva), in particolare le colonie di gorgonie nei fondali, mentre nei dintorni
proseguono indisturbate le invasive ricerche di idrocarburi (da parte di multinazionali anglo-americane),
autorizzate dallo Stato italiano, nonostante le pacifiche proteste
civili. Peraltro i fondali di Pianosa, nonostante le documentate denunce, non sono mai stati bonificati dalle bombe anglo-americane. Inoltre, le petroliere seguitano a scaricare in mare le contaminanti acque di zavorra. Insomma, un eden trasformato in una discarica. Forse, se le Tremiti fossero passate alla Croazia come le vicine Pelagose (a 18 miglia dal Gargano), sarebbero ancora un paradiso non invaso dal proliferante e canceroso cemento armato (preceduto da incendi dolosi a San Domino). Ed il governo Conte neanche risponde alle interrogazioni parlamentari sul caso specifico.
L'alga bruna, una specie invasiva, ha colpito almeno due aree
delle Diomedee: “Punto 55” dell’isola di San Domino e Punta
Secca dell’Isola di Caprara. Gli effetti sull’habitat marino sono
preoccupanti: il 60 per cento delle gorgonie è morto in soli quattro
mesi. Un mare limpido dal fondale ricco di vegetazione e di tonni,
ricciole e barracuda risulta infestato da un’alga bruna che uccide
senza pietà le gorgonie in due zone dell’arcipelago.
«Dal
2000 - spiega Adelmo Sorci, responsabile delle attività di ricerca
ed esplorazione di Marlintremiti - monitoriamo ogni giorno la Riserva
naturale marina Isole Tremiti, non avevo mai visto quest’alga prima
dello scorso anno e lo sviluppo così importante in pochi giorni ci
ha messo in allarme. La presenza dell’alga bruna impedisce alle
gorgonie di nutrirsi e riducono la loro sopravvivenza. Anche i
piccoli molluschi hanno difficoltà a vivere normalmente. Se il
fenomeno persiste il rischio è la migrazione di alcune specie. La
presenza di quest’alga, dall’accrescimento allo sviluppo rapido e
massivo, non è stato mai segnalato negli anni precedenti e, viste le
conseguenze, riteniamo importante studiare quali fattori possano
favorirne la presenza e lo sviluppo». Il Laboratorio del Mare ha
segnalato la questione all’Ente Parco del Gargano, al Ministero
dell’Ambiente e all’Università di Bari. In concreto, a
tutt'oggi, il fenomeno non è stato però arrestato.
Riferimenti:
Gianni Lannes, Bombe a...mare!, Nexus edizioni, Battaglia Terme, 2018.
Gianni Lannes, Italia Usa e getta, Arianna editrice, Bologna, 2014.
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=tremiti
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2016/07/addio-adriatico-la-spectrum-da-il-colpo.html
http://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2020/02/italia-idrocarburi-e-danni-ambientali.html
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2016/07/addio-adriatico-la-spectrum-da-il-colpo.html
http://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2020/02/italia-idrocarburi-e-danni-ambientali.html
https://www.marlintremiti.com/
http://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=5/02303&ramo=C&leg=18
http://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=5/02303&ramo=C&leg=18