7.2.20

5G: TECNOLOGIA LETALE?

 


di Gianni Lannes


Cos’è il 5G? Il passaggio dalla democrazia alla tecnocrazia? L'invenzione finale, anzi la catastrofe ultima, per annichilire l'umanità e Gaia? È forse un'arma insospettabile, a dir poco micidiale, con frequenza d'assalto, oltre che un lauto affare di livello mondiale, utile anche a controllare e sorvegliare il genere umano? Vi dice niente il MUOS di Washington installato abusivamente in Sicilia? E il Livermore National Laboratory cosa vi suggerisce? Quali vantaggi apporterà al genere umano ed al pianeta Terra e quali conseguenze sanitarie?  La salute umana ed ambientale sarà in pericolo? Perché non viene applicato e fatto valere concretamente il principio di precauzione? In sintesi: è la quinta generazione di una tecnologia che irradia un segnale elettromagnetico pervasivo e onnipresente (microonde), che cambierà le nostre vite, ma in meglio o in peggio? Fra qualche anno si è stimato che ci saranno un milione di dispositivi connessi per ogni chilometro quadrato di territorio.

Già 38 anni fa, in Italia, l'allora ministero della Sanità, mediante la circolare numero 69 (intitolata “Radiazioni non ionizzanti. Protezione da esposizione a campi elettromagnetici a radiofrequenza e microonde. Informativa generale in vista di una prossima normativa settoriale”), datata 12 novembre 1982, avvertiva del pericolo:

«Dall'insieme degli studi condotti in vitro o su animali, nonché degli studi epidemiologici condotti su popolazione esposta alle radiazioni elettromagnetiche RF e MW, si può desumere che i probabili effetti clinici dannosi all'uomo sono:- danni alla vista: cataratte ed altre lesioni retiniche;- influenza sul S.N.C.;- modificazioni biochimiche;- effetti psicologici;- mutazioni ematiche a carico degli elementi figurati e instabilità nell'emivita leucocitaria;- alterazioni del sistema cardiocircolatorio... L'attuale rapida espansione di apparati in grado di emettere o disperdere NIR, nell'ambito delle molteplici e tra loro diverse applicazioni, pone senza dubbio problemi sanitari per quanto attiene la protezione da simili radiazioni. Va innanzitutto osservato come sia convenientemente trattare l'esposizione a queste radiazioni, come già in uso per le radiazioni ionizzanti, considerando separatamente l'influenza che l'uso delle NIR può avere nei confronti:- dell'individuo della popolazione - dell'individuo professionalmente esposto... La presenza, nell'ambiente, di radiazioni elettromagnetiche a RF e a MW di intensità apprezzabili, in taluni casi anche a livelli potenzialmente significativi dal punto di vista sanitario per le popolazioni esposte, rappresenta un problema la cui dimensione è andata sempre crescendo negli ultimi cinquanta anni. Anzi se si paragona la situazione odierna con quella esistente meno di un secolo fa, quando cioè la radiazione elettromagnetica presente nell'ambiente era esclusivamente quella naturale, non si può non sottolineare il radicale mutamento dell'ambiente per quanto attiene questo particolare aspetto;attualmente infatti, l'intensità del fondo elettromagnetico naturale a RF e a MW è del tutto trascurabile rispetto all'intensità di radiazione prodotta alle attività umane... a) Il settore delle telecomunicazioni e delle radiocomunicazioni è quello che più di ogni altro contribuisce attualmente ad elevare il livello di inquinamento elettromagnetico ambientale, sopratutto nell'ambito delle aree urbane».




Dal 1982 ad oggi la ricerca scientifica ha chiarito che l'inquinamento elettromagnetico (indotto dall'uomo), ormai aumentato a dismisura, è un serio pericolo per la vita. Non a caso, la letteratura scientifica e militare, a partire dal 1946, attesta peraltro l'uso bellico delle telecomunicazioni.

«L’acqua, di cui in genere sono ricchi gli alberi e le piante, assorbe molto efficacemente le onde elettromagnetiche nella banda millimetrica» sostiene Andrea Grieco, docente di fisica molecolare a Milano ed esperto dei problemi legati all’inquinamento elettromagnetico. «Per questo motivo costituiscono un ostacolo alla propagazione del segnale 5G. In particolare le foglie, con la loro superficie complessiva elevata, attenuano fortemente i segnali nella banda UHF ed EHF, quella della telefonia mobile. Gli effetti biologici sono ancora poco studiati, però alcune ricerche rilevano danni agli alberi e alle piante sottoposte a irraggiamento da parte delle Stazioni Radio Base».

Il nesso? Tra natura e intelligenza artificiale, tra albero e 5G la convivenza è critica: uno dei due è di troppo. Alberi = clorofilla = acqua. E le inesplorate microonde millimetriche dalle mini-antenne 5G (privo di studio preliminare sugli effetti per l’essere umano, nonostante le radiofrequenze siano possibili cancerogeni per l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) trovano nell’acqua e negli alberi un ostacolo nel trasporto dati, non avendo il segnale del wireless di quinta generazione lo stesso campo elettrico né la stessa penetrazione a lungo raggio dei precedenti standard 2G, 3G e 4G. In pratica, l’albero funge da barriera. Le foglie dell’albero assorbono lo spettro di banda del 5G, impedendone l’ottimale ricezione del segnale emesso dalle mini-antenne.

Un documento di 46 pagine dell’autorevole Ordance Survey (lun ente pubblico del Regno Unito) sulle pianificazioni geo-spaziali del 5G stilato come manuale d’uso per pianificatori e autorità locali dal Dipartimento per la digitalizzazione, cultura, media e sport, afferma che nella strade urbane si deve prima di tutto «valutare se l’area ha un flusso di traffico significativo e in particolare autobus e camion,» per poi considerare come il segnale del 5G possa essere impattato, ossia ostacolato, «identificando tutti gli oggetti significativi in ​​genere» con altezza «oltre i 4 metri», quali (ad esempio) «pareti alte, statue e monumenti più piccoli, cartelloni pubblicitari» e «alberi di grandi dimensioni e siepi alte», poiché arbusti, foglie e rami «devono essere considerati come bloccanti del segnale» del 5G al pari di materia solida (pietra e cemento).

L’Istituto per i sistemi di comunicazione dell’Università britannica di Surrey a Guildford ha dichiarato che «nuovi modi con cui le autorità di pianificazione locali possono lavorare con gli operatori di reti mobili per offrire enormi opportunità future per le comunità locali (…) è ridurre le altezze dei montanti mobili in modo che siano schermati visivamente da edifici e/o alberi, visto che gli alberi rappresentano l’ostruzione più alta e più probabile. Tuttavia, ciò scherma anche i segnali a radiofrequenza e ha sconfitto l’obiettivo di una copertura affidabile» del 5G.



Più antenne e meno alberi. «Le curve tracciate nel diagramma - seguitano i ricercatori universitari nella relazione - mostrano come all’aumentare dell’altezza dell’albero sopra la linea di irradiazione della stazione radio base aumenta anche quella che è noto come la ‘zona di Fresnel’ o perdita di ombre. Per evitare questa perdita di ombreggiamento ed essere al di fuori della zona di Fresnel, è necessario che l’altezza dell’albero sia almeno 3m inferiore rispetto all’altezza della stazione di base».

 

Riferimenti:

https://www.youtube.com/watch?v=CWN9xjNabL8







































https://www.llnl.gov/ 

https://www.youtube.com/watch?time_continue=1&v=VFykhsGlI3w&feature=emb_logo 

https://thefreedomarticles.com/5g-danger-13-reasons-health-disaster/?utm_source=Freedom+Articles&utm_campaign=a7083c70b9-RSS_EMAIL_CAMPAIGN&utm_medium=email&utm_term=0_cc6823db53-a7083c70b9-149321109&mc_cid=a7083c70b9&mc_eid=e8e640a177 

https://web.archive.org/web/20100902023336/http://www.baesystems.com/BAEProd/groups/public/documents/bae_publication/bae_pdf_hpm.pdf 

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http://emfsafetynetwork.org/wp-content/uploads/2011/11/PGERFDataOpt-outalternatives_11-1-11-3pm.pdf 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=5g 

http://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2020/02/scie-belliche-nel-cielo.html

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2018/10/spegnete-la-televisione-accendete-il.html 


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Gianni Lannes, Il grande fratello, Draco edizioni, Modena, 2012.