di
Gianni Lannes
Cos’è
il 5G? Il passaggio dalla democrazia alla tecnocrazia? L'invenzione finale, anzi la catastrofe ultima, per annichilire l'umanità e Gaia? È
forse un'arma insospettabile, a dir poco micidiale, con frequenza d'assalto, oltre che un
lauto affare di livello mondiale, utile anche a controllare e
sorvegliare il genere umano? Vi dice niente il MUOS di Washington
installato abusivamente in Sicilia? E il Livermore National
Laboratory cosa vi suggerisce? Quali vantaggi apporterà al genere
umano ed al pianeta Terra e quali conseguenze sanitarie? La
salute umana ed ambientale sarà in pericolo? Perché non viene
applicato e fatto valere concretamente il principio di precauzione?
In sintesi: è la quinta generazione di una tecnologia che irradia un
segnale elettromagnetico pervasivo e onnipresente (microonde), che
cambierà le nostre vite, ma in meglio o in peggio? Fra qualche anno
si è stimato che ci saranno un milione di dispositivi connessi per
ogni chilometro quadrato di territorio.
Già
38 anni fa, in Italia, l'allora ministero della Sanità, mediante la
circolare numero 69 (intitolata “Radiazioni non ionizzanti.
Protezione da esposizione a campi elettromagnetici a radiofrequenza e
microonde. Informativa generale in vista di una prossima normativa
settoriale”), datata 12 novembre 1982, avvertiva del pericolo:
«Dall'insieme
degli studi condotti in vitro o su animali, nonché degli studi
epidemiologici condotti su popolazione esposta alle radiazioni
elettromagnetiche RF e MW, si può desumere che i probabili effetti
clinici dannosi all'uomo sono:- danni alla vista: cataratte ed altre
lesioni retiniche;- influenza sul S.N.C.;- modificazioni
biochimiche;- effetti psicologici;- mutazioni ematiche a carico degli
elementi figurati e instabilità nell'emivita leucocitaria;-
alterazioni del sistema cardiocircolatorio... L'attuale rapida
espansione di apparati in grado di emettere o disperdere NIR,
nell'ambito delle molteplici e tra loro diverse applicazioni, pone
senza dubbio problemi sanitari per quanto attiene la protezione da
simili radiazioni. Va innanzitutto osservato come sia
convenientemente trattare l'esposizione a queste radiazioni, come già
in uso per le radiazioni ionizzanti, considerando separatamente
l'influenza che l'uso delle NIR può avere nei confronti:-
dell'individuo della popolazione - dell'individuo professionalmente
esposto... La presenza, nell'ambiente, di radiazioni
elettromagnetiche a RF e a MW di intensità apprezzabili, in taluni
casi anche a livelli potenzialmente significativi dal punto di vista
sanitario per le popolazioni esposte, rappresenta un problema la cui
dimensione è andata sempre crescendo negli ultimi cinquanta anni.
Anzi se si paragona la situazione odierna con quella esistente meno
di un secolo fa, quando cioè la radiazione elettromagnetica presente
nell'ambiente era esclusivamente quella naturale, non si può non
sottolineare il radicale mutamento dell'ambiente per quanto attiene
questo particolare aspetto;attualmente infatti, l'intensità del
fondo elettromagnetico naturale a RF e a MW è del tutto trascurabile
rispetto all'intensità di radiazione prodotta alle attività
umane... a) Il settore delle telecomunicazioni e delle
radiocomunicazioni è quello che più di ogni altro contribuisce
attualmente ad elevare il livello di inquinamento elettromagnetico
ambientale, sopratutto nell'ambito delle aree urbane».
Dal
1982 ad oggi la ricerca scientifica ha chiarito che l'inquinamento
elettromagnetico (indotto dall'uomo), ormai aumentato a dismisura, è un serio pericolo per la
vita. Non a caso, la letteratura scientifica e militare, a partire
dal 1946, attesta peraltro l'uso bellico delle telecomunicazioni.
«L’acqua,
di cui in genere sono ricchi gli alberi e le piante, assorbe molto
efficacemente le onde elettromagnetiche nella banda millimetrica»
sostiene Andrea Grieco, docente di fisica molecolare a Milano ed
esperto dei problemi legati all’inquinamento elettromagnetico. «Per
questo motivo costituiscono un ostacolo alla propagazione del segnale
5G. In particolare le foglie, con la loro superficie complessiva
elevata, attenuano fortemente i segnali nella banda UHF ed EHF,
quella della telefonia mobile. Gli effetti biologici sono ancora poco
studiati, però alcune ricerche rilevano danni agli alberi e alle
piante sottoposte a irraggiamento da parte delle Stazioni Radio
Base».
Il
nesso? Tra natura e intelligenza artificiale, tra albero e 5G la
convivenza è critica: uno dei due è di troppo. Alberi = clorofilla
= acqua. E le inesplorate microonde millimetriche dalle mini-antenne
5G (privo di studio preliminare sugli effetti per l’essere umano,
nonostante le radiofrequenze siano possibili cancerogeni per
l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) trovano
nell’acqua e negli alberi un ostacolo nel trasporto dati, non
avendo il segnale del wireless di quinta generazione lo stesso campo
elettrico né la stessa penetrazione a lungo raggio dei precedenti
standard 2G, 3G e 4G. In pratica, l’albero funge da barriera. Le
foglie dell’albero assorbono lo spettro di banda del 5G,
impedendone l’ottimale ricezione del segnale emesso dalle
mini-antenne.
Un
documento di 46 pagine dell’autorevole Ordance Survey (lun ente
pubblico del Regno Unito) sulle pianificazioni geo-spaziali del 5G
stilato come manuale d’uso per pianificatori e autorità locali dal
Dipartimento per la digitalizzazione, cultura, media e sport, afferma
che nella strade urbane si deve prima di tutto «valutare se l’area
ha un flusso di traffico significativo e in particolare autobus e
camion,» per poi considerare come il segnale del 5G possa essere
impattato, ossia ostacolato, «identificando tutti gli oggetti
significativi in genere» con altezza «oltre i 4 metri»,
quali (ad esempio) «pareti alte, statue e monumenti più piccoli,
cartelloni pubblicitari» e «alberi di grandi dimensioni e siepi
alte», poiché arbusti, foglie e rami «devono essere considerati
come bloccanti del segnale» del 5G al pari di materia solida (pietra
e cemento).
L’Istituto
per i sistemi di comunicazione dell’Università britannica di
Surrey a Guildford ha dichiarato che «nuovi modi con cui le autorità
di pianificazione locali possono lavorare con gli operatori di reti
mobili per offrire enormi opportunità future per le comunità locali
(…) è ridurre le altezze dei montanti mobili in modo che siano
schermati visivamente da edifici e/o alberi, visto che gli alberi
rappresentano l’ostruzione più alta e più probabile. Tuttavia,
ciò scherma anche i segnali a radiofrequenza e ha sconfitto
l’obiettivo di una copertura affidabile» del 5G.
Più
antenne e meno alberi. «Le curve tracciate nel diagramma - seguitano
i ricercatori universitari nella relazione - mostrano come
all’aumentare dell’altezza dell’albero sopra la linea di
irradiazione della stazione radio base aumenta anche quella che è
noto come la ‘zona di Fresnel’ o perdita di ombre. Per evitare
questa perdita di ombreggiamento ed essere al di fuori della zona di
Fresnel, è necessario che l’altezza dell’albero sia almeno 3m
inferiore rispetto all’altezza della stazione di base».
Riferimenti:
https://www.llnl.gov/
https://www.youtube.com/watch?time_continue=1&v=VFykhsGlI3w&feature=emb_logo
https://thefreedomarticles.com/5g-danger-13-reasons-health-disaster/?utm_source=Freedom+Articles&utm_campaign=a7083c70b9-RSS_EMAIL_CAMPAIGN&utm_medium=email&utm_term=0_cc6823db53-a7083c70b9-149321109&mc_cid=a7083c70b9&mc_eid=e8e640a177
https://web.archive.org/web/20100902023336/http://www.baesystems.com/BAEProd/groups/public/documents/bae_publication/bae_pdf_hpm.pdf
https://web.archive.org/web/20100902023336/http://www.baesystems.com/BAEProd/groups/public/documents/bae_publication/bae_pdf_hpm.pdf
https://www.cbsnews.com/news/the-pentagons-ray-gun/
https://web.archive.org/web/20041114161030/http://www.dtic.mil/ndia/nld4/kenny.pdf
https://www.spawar.navy.mil/sti/publications/pubs/td/3138/td3138cond.pdf
http://emfsafetynetwork.org/wp-content/uploads/2011/11/PGERFDataOpt-outalternatives_11-1-11-3pm.pdf
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=5g
http://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2020/02/scie-belliche-nel-cielo.html
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2018/10/spegnete-la-televisione-accendete-il.html
American
Cancer Society. Breast Cancer Facts and Figures 2011-2012. Atlanta,
Ga, USA: American Cancer Society; 2011.
Baan
R, Grosse Y, Lauby-Secretan B, et al. Carcinogenicity of
radiofrequency electromagnetic fields. The Lancet Oncology.
2011;12(7):624–626.
Hardell
L, Carlberg M, Hansson Mild K. Use of mobile phones and cordless
phones is associated with increased risk for glioma and acoustic
neuroma. Pathophysiology. 2013;20(2):85–110.
Schüz
J, Jacobsen R, Olsen JH, Boice JD, Jr., McLaughlin JK, Johansen C.
Cellular telephone use and cancer risk: update of a nationwide
Danish cohort. Journal of the National Cancer Institute.
2006;98(23):1707–1713.
Hardell
L, Carlberg M, Hansson Mild K. Pooled analysis of case-control
studies on malignant brain tumours and the use of mobile and
cordless phones including living and deceased subjects.
International Journal of Oncology. 2011;38(5):1465–1474.
Cardis
E. Brain tumour risk in relation to mobile telephone use: results
of the INTERPHONE international case-control study. International
Journal of Epidemiology. 2010;39(3):675–694.dyq079.
IARC
Monographs on the Evaluation of Carcinogenic Risks to Humans.
Non-Ionizing Radiation, Part II: Radiofrequency Electromagnetic.
Vol. 102. Lyon, France: IARC Press; 2011.
Bartsch
H, Bartsch C, Seebald E, et al. Chronic exposure to a GSM-like
signal (mobile phone) does not stimulate the development of
DMBA-induced mammary tumors in rats: results of three consecutive
studies. Radiation Research. 2002;157(2):183–190. Brenner DJ,
Doll R, Goodhead DT, et al. Cancer risks attributable to low doses
of ionizing radiation: assessing what we really know. Proceedings
of the National Academy of Sciences of the United States of
America. 2003;100(2):13761–13766.
Acar
GO, Yener HM, Savrun FK, Kalkan T, Bayrak I, Enver O. Thermal
effects of mobile phones on facial nerves and surrounding soft
tissue. Laryngoscope. 2009;119(3):559–562.
Volkow
ND, Tomasi D, Wang G-J, et al. Effects of cell phone
radiofrequency signal exposure on brain glucose metabolism.
Journal of the American Medical Association. 2011;305(8):808–813.
Agarwal
A, Deepinder F, Sharma RK, Ranga G, Li J. Effect of cell phone
usage on semen analysis in men attending infertility clinic: an
observational study. Fertility and Sterility. 2008;89(1):124–128.
Agarwal
A, Singh A, Hamada A, Kesari K. Cell phones and male infertility: a
review of recent innovations in technology and consequences.
International Brazilian Journal of Urology. 2011;37(4):432–454.
Nittby
H, Brun A, Eberhardt J, Malmgren L, Persson BRR, Salford LG.
Increased blood-brain barrier permeability in mammalian brain 7
days after exposure to the radiation from a GSM-900 mobile phone.
Pathophysiology. 2009;16(2-3):103–112.
Luria
R, Eliyahu I, Hareuveny R, Margaliot M, Meiran N. Cognitive
effects of radiation emitted by cellular phones: the influence of
exposure side and time. Bioelectromagnetics. 2009;30(3):198–204.
Söderqvist
F, Hardell L, Carlberg M, Hansson Mild K. Ownership and use of
wireless telephones: a population-based study of Swedish children
aged 7–14 years. BMC Public Health. 2007;7, article 105.
Ng
AK, Travis LB. Radiation therapy and breast cancer risk. Journal of
the National Comprehensive Cancer Network. 2009;7:1121–1128.
Gandhi
OP, Morgan LL, De Salles AA, Han Y-Y, Herberman RB, Davis DL.
Exposure limits: the underestimation of absorbed cell phone
radiation, especially in children. Electromagnetic Biology and
Medicine. 2012;31(1):34–51.
Gianni Lannes, Il grande fratello, Draco edizioni, Modena, 2012.
Gianni Lannes, Il grande fratello, Draco edizioni, Modena, 2012.