Il
titolo del libro “Perché le scie degli aerei diventano nuvole?” propone una
domanda, una semplice domanda che prima incuriosisce, poi, ad un’osservazione
attenta dell’immagine, una fotografia dello stesso autore, alimenta una certa
inquietudine. Le scie che si incrociano nel cielo azzurro sembrano formare una
rete nel cielo di Berlino. Una rete che metaforicamente imprigiona il cielo e
l’aria, soffoca, rompe una possibile armonia, mentre i rami degli alberi
sembrano volti al cielo, come imploranti, quasi presagendo un pericolo. I
riflessi del sole sono bagliori di luce, ingannevoli e, chissà perché, mi torna
in mente il mito della caverna di Platone. Il paesaggio evoca un'atmosfera
quasi surreale, pervaso da un silenzio che turba l'aria stessa, come in attesa
di qualcosa di indefinito. Non ci sono persone e ciò inquieta oltremodo, invia
a uno scenario che ha un che di spettrale. Dove sono le persone? Probabilmente
stanno dentro le quattro mura delle loro case, indaffarate o assopite nel loro
quotidiano, ignare. Impossibile non provare pena per loro.
Ho avuto modo, casualmente, di conoscere Gianni Lannes. Ho iniziato a leggere i suoi articoli, a cercare i suoi libri, ad ascoltare le sue conferenze video, che mi hanno profondamente colpita e incuriosita, hanno smosso in me la domanda. In diverse occasioni ho evidenziato l’importanza della pedagogia della domanda, ovvero una pedagogia maieutica, che ha la sua caratteristica fondamentale nell’idea che l’apprendimento rappresenti il ricongiungimento interno fra quanto il soggetto elabora e quanto la realtà esterna gli offre da rielaborare. In questo incontro sta il cuore dell’Educazione e dell’apprendimento, un educare teso principalmente all’empowerment che implica lo sviluppo delle potenzialità, il cammino verso la responsabilizzazione, il potenziamento della Persona. Leggendo e ricercando ho capito di avere conosciuto una Persona non anestetizzata, non omologata, che ha scelto di non adeguarsi al sentire e al vedere comuni, che ad un certo punto del suo percorso di vita ha seguito una missione dettata dal cuore. Tra le priorità della sua ricerca e della sua attività d’informazione non conformista, c’è lo scopo di restituire all’Infanzia, unica promessa di futuro buono, un Pianeta almeno sufficientemente buono, per parafrasare il concetto di Donald Winnicott della “Madre sufficientemente buona”.
Leggo,
cerco di capire, sono perplessa. Pensavo di sapere, ma non era tutto. Il testo
di Gianni Lannes è ricco di minuziose ricerche, testimonianze, documenti e
fonti accreditate. Impossibile non coinvolgersi e desiderare di capire di più,
molto di più. Gianni Lannes ci guida verso una pedagogia della domanda, per
indurci a evitare quello che il pedagogista Paulo Freire definiva “cultura del
silenzio”, che innesca i meccanismi di sottomissione che creano dipendenza e
alienazione. Oggi è il tempo delle domande evase, per paura, per comodo, per
disamore, per rassegnazione, tanto da rinunciare a farsene. È giunto il momento
di ricominciare, partendo proprio dalla domanda che implica il dubbio, il
pensiero, la riflessione, il dialogo, l’ascolto e la com-prensione. Cogito ergo
sum, penso dunque sono. La domanda di Gianni Lannes chiede la rottura del
silenzio, un silenzio a volte ignaro, altre volte omertoso e che comincia a
fare male.
Siamo
immersi in un silenzio che fa brusio sostiene il filosofo I. Lévinas, un brusio
che toglie la quiete, come il ronzio che non lascia riposare, che interrompe il
torpore di un andirivieni senza sosta e, spesso, senza senso. Nel trambusto
della nostra frenetica e incessante quotidianità, siamo come isole, sommerse
nell’illusione di comunicare e di relazionarci. In realtà stiamo dentro un
mondo virtuale che gestisce il ritmo della nostra vita e, nel frastuono, siamo
soli, ognuno per sé, impegnati a sopravvivere materialmente e psicologicamente.
Il nostro Pianeta ha il suo senso solo attraverso la consapevolezza che tutto
ruota intorno ai quattro elementi naturali: acqua, aria, fuoco, terra. Il
nostro Autore guarda al cielo, pur ancorato alla Madre Terra, all’acqua, al
fuoco che lo anima per affermare il proprio pensiero e le proprie convinzioni,
sostenuto dalle sue ricerche, dall’osservazione sul campo, dal confronto
perenne. Il suo unico scopo, da giornalista che intende fare informazione non
conformista, da padre e da Persona, è di restituire all’Infanzia la forza
propulsiva della bellezza. Perché la bellezza è cura, è creazione, è scoperta,
è capacità di sguardo oltre l’apparente, è biografia. Senza bellezza si muore,
dentro e fuori. Non per niente il nostro sociale, invaso di somatizzazioni e di
cosiddette “aree problematiche”, non ha la volontà di ascoltare un bambino, ne
ha una concezione di minorità, di inadeguatezza, di un essere incapace di
capire. I bambini fanno paura, creano l’imbarazzo della domanda perché in
realtà com-prendono. Perché la guerra? Perché si muore? Perché si uccide? Che
cos’è l’amore? La Psicologia ha debitamente individuato la fase dei perché,
affidandosi alle spiegazioni scientifiche, neurologiche e via così. Ma non ha
spiegato come si deve rispondere, non ha detto che il Bambino ha un enorme
talento dentro di sé, che ha già delle risposte ma vuole interrogare, capire,
soddisfare la sua inesauribile curiosità. Se solo potesse esprimersi più
liberamente! Poi si trasforma in un adulto e non ci prova più.
E
allora Gianni Lannes vuole scuotere gli animi e creare quel ronzio che rompe il
“silenzio che fa brusio”, vuole scrollare, vuole invitare ciascuno di noi a
partire dalla domanda. Proprio come fanno i bambini, che sono privi di
preconcetti e di pre-strutture. L’Autore ci costringe, senza sdolcinature e
mezzi termini, alla distrazione da sé, ovvero “allo sbriciolarsi faticoso di
una quotidianità ripetitiva e solo in apparenza ineluttabile” (Lévinas). Il
termine distrazione è oggi pericoloso oltre che abusato, solitamente si usa per
indicare un bambino che non si comporta come tutti, che non ascolta quel che
gli adulti hanno da dire, che è perso nei suoi pensieri. Non viene mai il dubbio
che forse quel bambino volga il suo pensiero verso un altrove più interessante,
più stimolante. “Spesso i bambini così
classificati, e anche gli adulti, sono quelli con intelligenza superiore alla
media, inclini a perdersi in fantasticherie e con un’anima così sensibile e
aperta, che l’Io non riesce a starle dietro e il suo comportamento risulta
disorganizzato” (J. Hillman). L’adulto, quanto prima, avvia il processo per
diagnosticare un disturbo dell’attenzione.
Gianni
Lannes conforta e con il suo libro, ci offre gli strumenti, ricorda che non
siamo soli, induce a non precludere a priori, a non adeguarsi a risposte già
preconfezionate, ci invita a pensare, a capire, a comprendere, ad agire, a
scegliere in nome di quella libertà che restituisce all’individuo la sua
dignità. È il cuore dell’Educazione che esige ascolto e dialogo, Sapere e
Conoscenza. L’Educazione richiede dibattito culturale e scientifico, non può
essere unidirezionale, né assumere toni aggressivi, o ingiuntivi, o
persecutori. Questo è il contrario dell’umanità che invece richiede confronto
pacato e argomentato e la creazione di uno autentico spazio dialogico. Vorrei
che il lettore accogliesse questo libro con il desiderio di capire, di
conoscere, di dialogare, di ascoltare, senza ironie, senza pregiudizi, senza
preconcetti, semplicemente per scegliere chi essere e quale strada imboccare
nel crocevia della vita. Il fine pedagogico è pensare l’utopia. Partiamo da
qui. Ascoltiamoci. La Madre Terra, il cielo, l’acqua e il fuoco, riguardano tutti
noi, sono bellezza e Vita.
La prima inchiesta giornalistica italiana, documentata con
numerose prove ufficiali, relativa al dilagante fenomeno della cosiddetta
aerosolchemioterapia bellica NATO in Europa.
Questo volume di 678 pagine è il
frutto di una ricerca sul campo realizzata a partire dal 2003 ai giorni nostri.
Esso contiene migliaia di documenti ufficiali (in parte riservati e segreti).
Chi vuole riceverlo può prenotare il volume - attualmente in edizione limitata - e chi intende organizzare una conferenza di presentazione, può scrivere al seguente indirizzo:
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