19.2.20

BAMBINI A PERDERE IN ITALIA



di Gianni Lannes

Nel belpaese per l'infanzia valgono i diritti di carta e il disinteresse istituzionale. L'Italia è agli ultimi posti in Europa per «povertà di futuro» di bambini e adolescenti, privati di opportunità e sogni. La povertà nelle sue varie forme, educativa, sociale, economica, d'istruzione e di lavoro, li sta colpendo in modo grave, privandoli di prospettive e di opportunità. Per esempio, basta scandagliare la banca dati del Parlamento italiano per apprendere che il governo Conte non ha risposto a 439 atti parlamentari (interpellanze ed interrogazioni) inerenti la violenza contro i bambini proprio in Italia. Un concreto, ostinato e palese menefreghismo istituzionale che ormai dura da anni, tale da qualificare l'inconsistenza etica dei politicanti tricolore. 

 



La legge 3 agosto 1998 numero 269 (“Norme contro lo sfruttamento della prostituzione, della pornografia, del turismo sessuale in danno di minori, quali nuove forme di schiavitù”), prevede che ogni anno il Governo riferisca al Parlamento su quanto posto in essere per l’attuazione della suddetta norma. Di questa Relazione non vi è traccia, né i parlamentari tricolore hanno denunciato la gravissima inadempienza del capo di governo pro tempore.

Inoltre, l'Osservatorio nazionale infanzia e adolescenza dovrebbe redigere una relazione tecnico-scientifica annuale consuntiva delle attività svolte, anche ai fini della predisposizione della relazione che il primo ministro deve obbligatoriamente presentare ogni anno, ma non risulta essere stata pubblicata. Dunque, l'opinione pubblica è mantenuta all'oscuro di fatti rilevantissimi per la società, di cui le autorità ai più elevati livelli non tengono alcun conto. Inoltre, tale osservatorio deve anche predisporre il Piano nazionale di prevenzione e contrasto dell'abuso e dello sfruttamento sessuale dei minori, che sottopone all'approvazione del Comitato Interministeriale di Coordinamento per la lotta alla pedofilia. Già un Rapporto delle Nazioni Unite del 2009 sottolineava (”I diritti dell'Infanzia e dell'adolescenza in Italia”, 2° Rapporto supplementare, pagina 169) che è tutto fermo a fine 2007 e che dal Centro nazionale di documentazione e analisi per l'infanzia e l'adolescenza «non è stato possibile ottenere informazioni aggiornate».

Come mai il Garante per l'infanzia e l'adolescenza non ha nulla da obiettare? Eppure, l'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza è un organo monocratico italiano istituito nel 2011, con il compito precipuo di promuovere l'attuazione delle misure previste dalla convenzione di New York, nonché da altri strumenti internazionali finalizzati alla promozione e alla tutela dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza.

Eppure i bambini sono il sale della Terra, il presente ed il futuro di un Paese civile.


Riferimenti:



Gianni Lannes, BAMBINI A PERDERE, Lpe, Cosenza, 2016.



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