di
Lucia Uni
Un bel servizio pubblico a spese della Natura e dell'ignaro cittadino italiano. Cinquanta
sfumature di Xylella in Puglia a cura dell'Arif e della RAI. Il giorno 14 febbraio 2020 l’Arif
diffonde un comunicato nel quale informa di aver proceduto
all’espianto di 13 ulivi dichiarati infetti nelle campagne di
Cisternino in provincia di Brindisi.
15 febbraio 2020 - foto Uni |
La
notizia compare nel sito di Rainews Puglia di venerdì 14 febbraio e
la foto dell’articolo risulta maldestramente ritoccata e in modo
palese: un fotoritocco di desaturazione, su una porzione della foto
che risulta persino fuori asse. Tutto questo per dare quella visione
funerea di ulivi disseccati e ingrigiti che non esiste in nessuna
parte delle campagne di Cisternino e di tutta la rigogliosa Valle
d’Itria. E se le chiome verdi di questi maestosi ulivi sono
inopportune al piano di distruzione che segna il loro destino, ancora
di più lo sono i cittadini che accorrono per sostenere i proprietari
messi a dura prova; perchè questi, vessati e intimiditi persino da
visite di esponenti politici, sono alla fine costretti ad aprire i
cancelli ai bulldozer, ad assistere impotenti alla messa a morte dei
loro ulivi e morire con loro.
Una scena quotidiana che si vede un po’ ovunque in queste splendide campagne ormai, una scena blindata dal dispiegamento di interforze, uomini di polizia, guardia di finanza, forestale, che fanno da muro ad ogni possibile domanda e ingerenza di quelli che chiamano ambientalisti. Ma questi ultimi sono soltanto cittadini in lotta per la giustizia, in un momento storico in cui si è persa la sensibilità per quelli che sono i diritti dell’uomo e della natura.
Nella gestione di questa lunga emergenza i contatti umani sono elusi e ridotti in modo strategico. I proprietari scoprono di avere ulivi malati solo se si recano in Comune e trovano riscontro nell’albo pretorio, nessuna notifica, niente. Lo statuto dell’Emergenza apre infinite possibilità con la formula di una deroga generalizzata che scavalca ogni diritto.
Una scena quotidiana che si vede un po’ ovunque in queste splendide campagne ormai, una scena blindata dal dispiegamento di interforze, uomini di polizia, guardia di finanza, forestale, che fanno da muro ad ogni possibile domanda e ingerenza di quelli che chiamano ambientalisti. Ma questi ultimi sono soltanto cittadini in lotta per la giustizia, in un momento storico in cui si è persa la sensibilità per quelli che sono i diritti dell’uomo e della natura.
16 febbraio 2020 - foto Uni |
Nella gestione di questa lunga emergenza i contatti umani sono elusi e ridotti in modo strategico. I proprietari scoprono di avere ulivi malati solo se si recano in Comune e trovano riscontro nell’albo pretorio, nessuna notifica, niente. Lo statuto dell’Emergenza apre infinite possibilità con la formula di una deroga generalizzata che scavalca ogni diritto.
Ma
quando è il momento di azionare le motoseghe la tensione si
manifesta in tutti, a partire dagli stessi esecutori materiali di
questa violenza legalizzata. La tenacia degli ulivi secolari viene
meno solo sotto l’aggressione e la prevaricazione degli uomini. Le
fronde che cadono a terra sono verdi, troppo verdi e vigorose, tanto
da creare un pietoso imbarazzo generale, fino ad arrivare al malore
di chi davvero li ha amati.
Qualcuno
infatti fa notare agli agenti dell’Arif che gli alberi sono fin
troppo in salute e gli agenti a loro volta spiegano di non lasciarsi
ingannare da questa parvenza rigogliosa. Tra un anno forse potrebbero
finalmente palesarsi i segni del fatidico disseccamento… “intanto
li tagliamo e poi se avevamo torto la giustizia farà il suo corso e
voi sarete indennizzati”.
Cosa
motiva e sprona ad azionare questa macchina di devastazione? I soldi!
Ricordiamo
che il fenomeno del disseccamento in Puglia (CoDiRO ) inizia a
presentarsi dal 2008 nell’agro agro di Gallipoli. Si parte
quindi con teorizzare un concorso di cause, tra cui i funghi,
l’inquinamento delle falde e delle matrici ambientali,
l’impoverimento dei suoli, dovuto soprattutto a sperimentazioni
massive con il Roundup, l’incuria e la mancanza persistente di
buone pratiche agricole.
Dal
2013 si comincia invece a parlare di Xylella Fastidiosa come l’unica
causa del disseccamento degli ulivi.
Viene
imposta questa narrazione semplificata, la rappresentazione di una
Emergenza che servirà ad intercettare fondi, distribuiti tra
monitoraggi, analisi di laboratorio monopolizzate, espianti,
reimpianti di varietà brevettate. Forse ci sarà spazio per gli
indennizzi agli agricoltori… forse.
Nei
300 milioni proposti nella legge di Bilancio dalla ministra
Bellanova, destinati alla risoluzione della questione Xylella, sono
previsti anche i fondi per le campagne di informazione, che
ovviamente dovranno risuonare all’unisono, senza mai concedere
alcuno spazio alle critiche e al dubbio sulla sprezzante e disonesta
gestione di tale Emergenza. Nemmeno se questa condotta è descritta
dall’esito delle indagini della magistratura di Bari, che come
ormai ricordiamo tutti, ha reso possibili le uniche controanalisi su
un ulivo dichiarato infetto a Monopoli, controanalisi che hanno dato
esito negativo, quindi opposto a quanto sancito dai laboratori Selge,
che hanno da diversi anni la dogmatica esclusiva delle analisi di
laboratorio.
Ed
è per contrastare la disinformazione che pubblichiamo le foto reali
e non corrotte della contrada Minetta di Cisternino, dove si sta
consumando la mattanza degli ulivi proprio in questi giorni.
Riferimenti:
https://www.youtube.com/watch?v=fgTdzj0WQr8&feature=youtu.be
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=xylella
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=gasdotti
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2012/10/terra-ad-aria-condizionata_1905.html
Riferimenti:
https://www.youtube.com/watch?v=fgTdzj0WQr8&feature=youtu.be
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=xylella
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=gasdotti
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2012/10/terra-ad-aria-condizionata_1905.html