7.3.14

L’UNIONE EUROPEA HA DECRETATO LA MORTE ECONOMICA DELL’ITALIA. A RENZI IL RUOLO DI BECCHINO







di Gianni Lannes
  
Detta legge la massoneria internazionale: la sovranità degli Stati europei è stata annullata, anche se si tiene in vita la farsa elettorale. In sostanza: fumo negli occhi e diritti zero. Si licenzia il lavoro produttivo e si assume solo il profitto per pochi illuminati. La Commissione Europea, infatti, apre la tomba per l’Italia. La soluzione è quella già sperimentata in Grecia: riduzione salari, più disoccupazione, patrimoniale e privatizzazioni a tutto spiano. A Renzi, spuntato dal nulla con un bingo del Pd, ovvero neanche designato dalla maggioranza effettiva degli elettori del partito democratico, è stato affidato il lavoro sporco. Renzi dal punto di vista politico non è nessuno anche se è pompato da De Benedetti (in affari con Rothschild), a parte l’incredibile casino mediatico che lo ha imposto agli occhi dei telespettatori, la sua unica dote sta in 1.895.332 voti presi alle primarie del Pd, dove hanno votato 2.814.801 elettori sugli 8.644.523 che hanno scelto il Pd alla Camera (nemmeno un piddino su 4). Siccome gli elettori italiani attualmente sono 50.449.979, Renzi, a conti fatti, rappresenta appena il 5,5 per cento del popolo italiano. In altri termini: alle elezioni mister Renzi, da solo con un suo partitino su misura, non entrerebbe in Parlamento grazie alle soglie di sbarramento.


Il report firmato UE non lascia dubbi. Ecco alcuni passaggi fondamentali:

“La Commissione ritiene che 14 Stati membri presentino squilibri: Belgio, Bulgaria, Germania, Irlanda, Spagna, Francia, Croazia, Italia, Ungheria, Paesi Bassi, Slovenia, Finlandia, Svezia e Regno Unito. Nel caso di Croazia, Italia e Slovenia, tali squilibri sono considerati eccessivi”.

In pratica per la Commissione Europea, “Squilibri” significano “Produttività e Competitività nel settore privato”, vale a dire Clup (Costo del Lavoro per unità di Prodotto).  

Altro passaggio inequivocabile dedicato all’Italia:

«L’Italia deve contrastare un debito pubblico molto elevato e una competitività esterna debole. Entrambi gli aspetti sono ascrivibili in ultima analisi al protrarsi di una crescita deludente della produttività e richiedono un intervento urgente e risoluto per ridurre il rischio di effetti negativi per l’economia italiana e per la zona euro».

I padroni per conto terzi ripetono che abbiamo “Alto Debito e bassa Competitività”, e che ambedue le cose sono legate a bassa produttività. Tradotto: va ridotto il Clup, ossia il costo del lavoro e il debito pubblico, attraverso licenziamenti di massa, patrimoniali e privatizzazioni su larga scala.

Per ridurre il cosiddetto Clup, poiché siamo prigionieri del sistema euro, non si può puntare su una politica di intervento sul Cambio, né su una crescita dei consumi interna, e nemmeno su una crescita della produttività per investimenti.

Attenzione agli specchietti per le allodole e lasciate perdere le sceneggiate del trio renzusconigrill. Insomma, arriva il peggio (Fiscal Compact), perché ci hanno venduto in blocco da un bel pezzo.

La soluzione? Uscire dal sistema totalitario dell'euro, raccordarsi ad un'effettiva Europa dei popoli unitamente ai Paesi del Mediterraneo. Soprattutto: liquidare in blocco l'accozzaglia parassitaria che infesta i gangli vitali dello Stato italiano, istituire una nuova Costituente, ottenere libertà e indipendenza.  

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