Valore educativo oppure indottrinamento? Non c'è amore e verità, ma abbondano illusioni e finzioni. Bambini e ragazzi non hanno voce e diritti quando imperversa il bullismo di Stato, attraverso massicce dosi di imposizioni virali: anticostituzionali, prive di logica e buon senso. Le autorità hanno ascoltato il loro punto di vista? I cosiddetti "minori" non sono minorati mentali.
Oggi la maestra di mio figlio (9 anni) mi ha comunicato (bontà sua, sic!) - in stretto burocratese, ma a digiuno di psicologia dell'età evolutiva come tanti altri insegnanti (di ruolo cartaceo) - che domani occorrerà obbligatoriamente la mascherina per consentire ai pargoli di entrare. In compenso la scuola (pubblica, statale) non è stata sanificata, nonostante la martellante propaganda del Conte bis; per giunta, le aule risultano striminzite e gli alunni sono tanti. Perché imbavagliare grandi e soprattutto piccini? Perché al banco si può stare senza mascherina, ma se ci alza o ci si sposta la devono indossare? L'aria respirata nei metri quadrati in piedi o seduti è sempre la stessa.
Educazione, istruzione, relazione, empatia, gioia, emozione, gioco, apprendimento, pedagogia, socializzazione? No, mero condizionamento corporale al fine di tenerli a distanza di sicurezza - gli uni dagli altri - fin dalla più tenera età mediante regolette suicide. La soggettività degli alunni è stata spiazzata fuori gioco da chi detta le regole truccate. Quale evoluzione? Ormai contano solo le prestazioni individuali e le menzogne istituzionali. Anche la scuola è asservita alla tecnica che dipende dall'economia, ma non dalla democrazia. Il senso critico non viene coltivato, bensì criminalizzato e così di sicuro il futuro non viene assicurato. La scuola, però, non è un'azienda.
Chi possiede l'egemonia detiene il controllo culturale degli altri. La legge della mediocrità al ribasso è una regola fondamentale del tempo in corso, mentre la velocità è la vera ossessione del nostro mondo prossimo al suicidio di massa.
Non a caso, il rapporto internazionale PIAAC 2013 dell'Ocse - nonché il successivo - colloca l'Italia all'ultimo posto nella comprensione di un testo. Attualmente proprio nel belpaese tantissimi adolescenti (ma anche molti adulti laureati) non conoscono più l'alfabeto. Eppure le parole sono tutto. Sempre nello Stivale (anno 2017) con una lettera-appello 600 docenti universitari hanno evidenziato:
«Da moltissimi anni alla fine del percorso scolastico troppi ragazzi scrivono male in italiano, leggono poco e faticano a esprimersi oralmente».
Qual è il senso dell'esistenza umana? Traumatizzare infanzia e adolescenza vuol dire annichilire la vita presente soggiogando il futuro dell'umanità, a favore di un unico dominio globale.
Riferimenti:
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=scuola
Gianni Lannes, BAMBINI A PERDERE, Luigi Pellegrini editore, Cosenza, 2016.
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