1.9.17

SCIE BELLICHE: ITALIA, UNA CAMERA A GAS




di Gianni Lannes

Anche i ciechi vedono. Ecco i giochi olimpici in Basilicata, ripresi da un medico dell'Isde. Nel belpaese basta alzare lo sguardo al cielo da Belluno fino a Lampedusa, per incrociare velivoli che a bassa quota nelle aerovie militari con piani di volo segreti e non registrati, fuori dalle rotte civili, di giorno e di notte scaricano nell’aria veleni plumbei. Grazie anche alla tacita connivenza dello Stato maggiore dell'Aeronautica militare tricolore, a cui peraltro è demandato ufficialmente il controllo e la difesa dello spazio aereo nazionale. A furia di esperimenti militari lo zio Sam ha fatto impazzire il clima, così le conseguenze ormai dilagano sulla terra e negli esseri viventi. Però le omertose autorità e gli scienziati venduti fanno finta di niente. L’evidenza negata e censurata dilaga sotto gli occhi di tanti mentre danneggia la vita di tutti. 

Dal 1978 è in vigore a livello mondiale la convenzione Enmod dell’ONU, ratificata dall’Italia mediante la legge 962 del 1980 a firma del presidente della Repubblica Sandro Pertini. La guerra ambientale non convenzionale che va in onda in Italia ed in Europa costantemente dal 2002, è vietata almeno sulla carta. Ancora una volta, come per la vendita segreta avviata da Renzi (lo stesso che in televisione aveva minacciato di trattamento sanitario obbligatorio i tesserati del piddì che osavano denunciare il fenomeno delle cosiddette "scie chimiche"), esattamente il 31 marzo 2016 a Boston di tutti i dati sensibili sanitari della popolazione italiana (presente e futura), troviamo la famigerata IBM.


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