di Gianni Lannes
Ecco una bomba ad orologeria già innescata, però l’uranio
sporco non c’entra. E' una strage silenziosa, quasi invisibile. Eppure le evidenze sono sotto gli occhi di tutti. Conti alla mano i militi tricolore fanno meno iniezioni
vaccinali di neonati, bambini, e adolescenti italiani sani. Non ci credete?
Date un’occhiata al protocollo standard della NATO. Ben insabbiato nell’archivio
del ministero della Difesa tricolore giace un dossier su quasi 5 mila (numeri in aumento) soldati
italiani gravemente ammalati per cause di servizio, mentre tanti altri di loro
sono passati a miglior vita. Il data-base dell’Osservatorio Epidemiologico
della Difesa registra quasi tutto. Non si tratta di ferite di guerra, ma di
iniezioni letali inflitte dal protocollo vaccinale militare. Peraltro in
svariati tribunali seguitano ad accumularsi le sentenze civili di condanna dei
ministeri della difesa e della cosiddetta “salute”, anche a causa delle vaccinazioni
multiple inflitte agli individui in divisa. Allora perché di fronte a tanta evidenza scientifica e giudiziaria per i giovani che indossano la divisa nonché all'assenza di qualsivoglia epidemia o pandemia, il telecomandato (dall'estero) governo Gentiloni pretende di annicchilire neonati, bambini e adolescenti sani che vantano fragili difese immunitarie? Perché due pesi e due misure se la legge almeno nominalmente è uguale per tutti?
E ancora. «Hanno cercato di mettere tutto a tacere per gli
enormi interessi economici» rivela Massimo Montinari, medico e funzionario
della Polizia di Stato. E ancora. Secondo Giulio Tarro virologo di fama
internazionale, pluripremiato, Presidente della Commissione sulle Biotecnologie
della Virosfera UNESCO, esiste una connessione fra vaccini e cancro:
«I problemi? Nei protocolli e negli eccipienti al mercurio e alluminio. Ormai è chiaro che c'è un rapporto tra l'abbassamento delle difese dovuto ai vaccini e le malattie riscontrate tra i militari. Da alcuni anni si è aperto un nuovo capitolo della scienza, che ha osservato, in determinate condizioni, questa causalità. Prima si dava per scontato che i vaccini fossero una panacea. Poi si è iniziato a riscontrare che, come tutte le cose, hanno limiti e controindicazioni e che vanno utilizzati adeguatamente. Nel caso limite dei militari, sono state cercate tutte le possibili cause di tumori e malattie autoiminuzzanti analizzando il loro stato di salute e le sollecitazioni cui sono stati sottoposti. L'abbassamento di immunità post vaccino si riscontra regolarmente ed è incontestabile. Bisogna anche considerare il contenuto degli eccipienti contenuti nei vaccini, specialmente mercurio e alluminio. Checché se ne dica, i multidose che vengono iniettati ai militari contengono quantità da cavallo di metalli. Per questo i militari sono la punta dell'iceberg dei potenziali danni da vaccino perché ne fanno di più e a volte in tempi più ravvicinati. La mia esperienza personale, anche come medico nella Marina militare, mi dice che di volta in volta bisogna vagliare, pensare anche a dove andranno i ragazzi, scegliere in ogni situazione il vaccino giusto per avere la corretta risposta immunitaria. Ci sono stati anni in cui i medici militari non erano un granché. Ora però le cose stanno cambiando, io vedo colleghi preparati, eccellenti, le cose si evolvono. Certamente alcuni danni del passato restano e poi bisogna andare avanti, migliorare per evitarne altri. Per questo invito la Sanità Militare Italiana ad essere all'avanguardia, non dico controcorrente ma devono guidare una nuova corrente. Bisogna anche considerare che i vaccini non sono tutti uguali, si fanno delle scelte, le stesse scelte si evolvono. Si potrebbe rivoluzionare e migliorare la modalità di fare l'anamnesi pre-vaccinale introducendo i test anticorpali».
Il 24 gennaio 2014 sul quotidiano la Repubblica si
legge: «L’allarme del Cocer: “Troppi vaccini e protocolli inapplicati”», nel
quale si descriva come: «La sentenza contro il ministero della Salute sui
vaccini mal somministrati ai militari potrebbe riaprire la strada a inchieste
giudiziarie civili e penali. A lanciare un nuovo allarme è il Cocer
dell’Aeronautica, ovvero la rappresentanza del personale in divisa».
Il sottufficiale Antonsergio Belfiori che
rappresenta l’Aeronautica nel Cocer interforze ha affermato: «In passato c’era
una gravissima mancanza di informazione sui rischi legati ai vaccini, un
problema grave che rimane ancora. Nulla è stato fatto per allertare il
personale militare. E inoltre i protocolli vengono ancora applicati a macchia
di leopardo, non in tutte le caserme. Ci siamo chiesti la reale necessità di
questi vaccini. Non sappiamo perché se ne facciano tanti anche su chi è nel
territorio nazionale. Speriamo che il ministro della Difesa faccia un passo
indietro, limitando al massimo l’utilizzo di questi vaccini in particolare per
chi è in servizio in Italia. […] Numerosi studi scientifici (come il progetto
Signum, di cui Repubblica ha parlato nelle sue inchieste) dimostrano che,
arrivati a cinque vaccini somministrati nello stesso periodo, il sistema
immunitario va in tilt e le difese si abbassano di oltre il 70 per cento.
Sarebbero oltre tremila i giovani che si sono ammalati in questo modo:
sottoposti a troppe vaccinazioni in poco tempo e poi mandati in giro con le
difese immunitarie menomate. Non ci sono statistiche ufficiali perché il
ministero della Difesa non ha mai ammesso gli errori fatti dentro le caserme.
Perché i nomi dei medici militari, che c’erano o avrebbero dovuto esserci,
difficilmente vengono fuori. E perché questi giovani, alle prime avvisaglie di
malattia, vengono congedati e tornano tra i civili».
Il progetto Signum era uno studio ultimato nel
2011 lanciato per cercare di capire se alcune malattie dei militari andati in
Iraq fossero riconducibili all’uranio sporco, ma si rilevò che la presenza di
questo era quasi impercettibile. Invece, si aprì una nuova pista: si scoprì che
dopo 5 vaccinazioni a volte si sviluppavano ossidazioni cellulari che portavano
a tumori. Infatti in quella relazione di 204 pagine si legge: «[…] La frequenza
di alterazioni ossidative al Dna e di cellule micronucleate è risultata
incrementata al termine della missione, in particolare per i soggetti a
prevalente attività outdoor o sottoposti a vaccinazioni di numero superiore a 5
o con vaccini viventi attenuati. Tale incremento non riferibile ad esposizione
o a specifici xenoelementi è verosimilmente riconducibile a fenomeni adattativi
a carico funzionale psicofisico».
I risultati di quella ricerca preliminare indicavano la
necessità di indagare proprio sul carico vaccinale cui i militari sono
sottoposti. Invece a distanza di 6 anni, le autorità italiane (da arrestare in flagranza di reati) non hanno fatto
niente, se non propagandare la solita aria fritta, per tutelare la vita dei militari d’Italia
caduti sul fronte interno ma in tempo di “pace”. I giovani militari italiani sono cavie da macello?
riferimenti:
Gianni
Lannes, VACCINI DOMINIO ASSOLUTO, Nexus
edizioni, Battaglia terme (PD), 2017.
http://shop.nexusedizioni.it/catalogsearch/result/?q=vaccini+dominio+assoluto
http://shop.nexusedizioni.it/catalogsearch/result/?q=vaccini+dominio+assoluto
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2017/07/vaccini-standard-nato-per-i-minori-in.html
http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2014/01/27/news/la_sentenza_lo_scandalo_dei_vaccini_ai_militari_il_ministero_della_sanit_condannato-77030693/
http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2014/01/27/news/la_sentenza_lo_scandalo_dei_vaccini_ai_militari_il_ministero_della_sanit_condannato-77030693/
http://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato4041768.pdf
http://www.repubblica.it/cronaca/2014/06/24/news/condanne_vaccini_mortali-89886186/
http://www.repubblica.it/cronaca/2014/06/24/news/condanne_vaccini_mortali-89886186/
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