29.4.17

SCIE CHIMICHE: LA FINESTRA DI OVERTON





di Gianni Lannes

Oscurano il cielo da decenni e tanti adulti a far finta di niente o a minimizzare gli effetti dirompenti sulla salute di qualsiasi essere vivente e di madre Terra. Uno scudo chimico contro il riscaldamento globale di Gaia. Anche un gruppo di ricerca dell’università di Harvard - uno dei massimi consessi scientifici al mondo - ammette il fenomeno.  Perché? Cui prodest? Serve a compensare l’inquinamento o ad occultare la guerra ambientale - vietata dalla Convenzione Enmod dell'ONU già dal 1978 - che usa il clima come un’arma insospettabile? In ogni caso, la temperatura terrestre cala e non sale.


La realtà è una costruzione sociale, insegnano in qualsiasi facoltà di sociologia. Per anni nel belpaese chiunque si azzardasse a parlarne pubblicamente veniva tacciato di complottismo e coperto di fango, insulti e anche minacce anonime. Addirittura Matteo Renzi, in una trasmissione della Rai, minacciò di trattamento sanitario obbligatorio gli avvistatori iscritti al piddì. Insomma, è una vecchia tecnica di vendita, che suona così: ma come? Ve l'avevamo detto prima che lo avremo fatto, ed ora lo facciamo. Il progetto Teller a cui adesso si  affianca l’ateneo di Harvard che toglierà il lavoro propagandistico ai negazionisti del fenomeno in atto dal 2002 in Europa, infatti, è stato presentato proprio in Italia, ad Erice nel 1997. Dunque, niente di nuovo. Allora i padroni del vapore cosa mandano in onda? Intanto un propagandistico servizio del Tg2.

Una strategia di persuasione delle masse praticata dal sistema di potere, è la  cosiddetta "finestra di Overton", per dimostrare come con vere e proprie strategie di comunicazioni si riescono a fare accettare l'introduzione e la successiva legalizzazione di qualsiasi idea o fatto sociale, economico o bellico. 

La finestra di Overton (The Overton Window) è uno schema di comunicazione-persuasione ideato da Joseph P. Overton (1960-2003), già vice-presidente del centro studi statunitense Mackinac Center for Public Policy. In estrema sintesi, si tratta di uno spazio concettuale graduato all’interno del quale si individuano alcune fasi, sei per la precisione, in cui si può descrivere lo spostamento dell’atteggiamento dell’opinione pubblica rispetto a una certa idea. Si tratta quindi di una spiegazione di uno dei modi in cui avviene la persuasione politica e dei meccanismi che possono essere utilizzati. Sulla base della finestra di Overton, si possono costruire (e sono state costruite) campagne a favore di alcune idee non ancora accettate dalla società. Le idee passano dalle seguenti fasi; 1) impensabili (inaccettabile, vietato); 2) radicali (vietato ma con eccezioni); 3) accettabili; 4) sensate (razionalmente difendibili); 5 diffuse (socialmente accettabili); 6) legalizzate (introdotte a pieno titolo). Il concetto di base è capire in quale finestra si trovi attualmente un’idea (ad esempio, le scie chimiche) e farla progressivamente slittare verso quella successiva, in una serie di passi. Ovviamente, avere questo schema non consente molto di più di una fotografia della situazione, se non si è in grado effettivamente di influenzare l’opinione pubblica con esempi, testimonial, propaganda mirata, capacità di persuasione, narrazioni di episodi specifici.

Allora, contrordine sudditi e schiavi: le scie chimiche esistono, e sono utilissime. La ventennale campagna di disinformazione sulle scie chimiche, improntata al tentativo di normalizzare ciò che è sotto gli occhi di tutti, ha fatto un nuovo passo in avanti, attraverso il mainstream scientifico e televisivo, e travolgendo le posizioni di tutti i negazionisti. Un gruppo di ricercatori della celebre università statunitense di Harvard ha illustrato un progetto - già in fase di attuazione con gli aerei che irrorano il territorio - che prevede di mettere in volo palloni sonda al fine di disseminare in cielo una nube chimica di particolato allo scopo dichiarato di oscurare il cielo e ridurre le temperature terrestri.

A proposito di fatti documentati: in Italia la guerra ambientale è vietata dalla legge 962 del 1980, che reca la firma del presidente della Repubblica Sandro Pertini. 






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