Il testo definitivo dell'ennesimo dpcm arriverà entro giovedì 15, ma nel frattempo il Consiglio dei Ministri il 7 ottobre ha varato un decreto legge Covid che proroga lo stato di emergenza fino al 31 gennaio 2021 e introduce da subito l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto, 24 ore su 24: il decreto n° 125 del 2020, firmato dal capo dello Stato uscente Sergio Mattarella. A breve: stop al calcetto e alle feste private in casa.
Per ciò che concerne l'utilizzo delle mascherine e dei dispositivi di protezione individuale, si legge nel dpcm, questi dovranno essere indossati non solo "nei luoghi chiusi accessibili al pubblico" ma anche "nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private" e "in tutti i luoghi all'aperto". Le uniche eccezioni espressamente riportate? Quelle rappresentate da "particolari caratteristiche del luogo" o "per le circostanze di fatto" che garantiscano "in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi". Il problema è che anche questo provvedimento amministrativo (dpcm) oltre a violare alcuni dettami costituzionali, contiene misure ambigue, le stesse che hanno portato a diverse interpretazioni di quanto comunicato dall'esecutivo grulpiddino.
Sulla disposizione che introduce l'obbligo dell'uso all'aperto di dispositivi di protezione delle vie respiratorie, la circolare precisa che, tra i soggetti esentati, rientrano solo coloro che stiano svolgendo l'attività sportiva e non quella motoria, non esonerata, invece, dall'obbligo in questione.
Secondo il Ministero della Salute per "attività motoria" si intende l'attività fisica, cioè "qualunque movimento determinato dal sistema muscolo-scheletrico che si traduce in un dispendio energetico superiore a quello delle condizioni di riposo". L'attività sportiva, invece, comprende "situazioni competitive strutturate e sottoposte a regole ben precise".
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