di Gianni Lannes
Nella scuola non alberga il nuovo coronavirus. Eppure, sulla
falsariga dell'imminente prigionia forzata (lockdown 2 ) che
attende nuovamente la popolazione italiana come da copione
internazionale, torna la didattica digitale anche per i bambini delle
elementari e i ragazzi delle medie. Infatti, prende corpo dietro la
fantasmatica curva epidemiologica - di cui blatera l'incompetente, menzognero e sedicente avvocato del popolo - nel telecomandato governicchio
grulpiddino del Conte smascherato, il piano già preventivato di
serrare nuovamente la scuola primaria. La riapertura a settembre, alla luce delle evidenze è stata solo un bluff, una strombazzata presa in giro istituzionale, ai danni di alunni, insegnanti e famiglie, vale a dire dell'Italia intera.
Il rispetto delle cosiddette
“autorità” tricolori per i processi si apprendimento e i diritti
costituzionali all'istruzione dell'infanzia e dell'adolescenza, alla
prova dei fatti sono al di sotto dello zero. Purtroppo, a meno di una
sacrosanta rivolta popolare, anche i pargoli nel belpaese si
ritroveranno a scrutare uno schermo a distanza, su piattaforme on
line invasive e pervasive, irrispettose della privacy. La tutela della salute individuale e
collettiva è solo un falso paravento per annichilire la libertà e
tutti i diritti civili ed universali. L'obiettivo ormai palese è
conformare anche i più piccini alla cieca obbedienza virale,
stabilita dal totalitario ordine mondiale. Le lezioni a distanza
propinate in tal modo sono inqualificabili ed inaccettabili. La "dad" non è scuola. Perché non chiudere tutte le scuole, senza dad, e ripensarle ascoltando esperti indipendenti di pedagogia e scienze della formazione, insegnanti e genitori? Così che sia in presenza o in dad, non serve. Anzi, fa danni.
Per dirla con Bertrand Russell: «Ogni governo che controlli l’educazione per una generazione sarà in grado di controllare i suoi sudditi senza il bisogna di armi o di poliziotti». Dunque, alimentare il senso critico e non la passività del pensiero unico accompagnata dall'accettazione del peggio imposto dalle autorità. Ancora e sempre don Lorenzo Milani: «L'obbedienza non è una virtù». La scuola, per definizione, non può essere a distanza, perché essa è intessuta di relazioni umane, il suo vero tesoro.
Riferimenti:
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=didattica+a+distanza
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=scuola
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=coronavirus
Gianni Lannes, IL GRANDE FRATELLO, Draco edizioni, Modena, 2012.
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