di Gianni Lannes
Ancora un mare di trivelle fuorilegge. Mentre va in onda la farsa primaria e secondaria del partito democratico, l’esecutivo
fotocopia di quello Renzi, concede l’ennesimo omaggio alle multinazionali che
rubano il petrolio dal mare italiano e danneggia l’ambiente.
«Atto del Governo: 401. Schema di decreto
legislativo recante attuazione della direttiva 2014/52/UE che modifica la
direttiva 2011/92/UE concernente la valutazione dell'impatto ambientale di
determinati progetti pubblici e privati (401)»
Pronti? Allora VIA gratis: in arrivo, come sempre,
grandi regali ai petrolieri su piattaforme, airgun
ed estrazioni a tutto spiano. Gentiloni è un generoso recidivo con le risorse collettive: il 21 marzo 2015 in qualità
di ministro degli esteri ha donato
segretamente alla Francia (senza ratifica parlamentare) 339,9 chilometri
quadrati di mare italiano alla Francia. Gentiloni è stato denunciato all'autorità giudiziaria dal deputato Mauro Pili.
Nel decreto
anche un trucco per non far smontare piattaforme e relativi gasdotti e
oleodotti sottomarini a fine rapina.
Il governo tricolore ha trasformato la bozza di decreto per il recepimento della nuova direttiva VIA comunitaria, inviata in Parlamento in un gigantesco dono per i petrolieri, mettendo il bavaglio ai cittadini e agli enti locali su decine di progetti, permettendo in tal modo di non smantellare le piattaforme e i relativi gasdotti e oleodotti in mare.
Inoltre, la proposta governativa nasconde una
miriade di favori grandi e piccoli alle multinazionali. Alcuni di questi
riguardano tutti i progetti, come la V.I.A. “in sanatoria”, alla quale potranno
accedere tutti.
Attualmente il Testo Unico dell’Ambiente
D.lgs.152/2006 prevede che tutte le attività del settore siano sottoposte
direttamente a Valutazione di Impatto Ambientale, dalla prospezione in mare con
la tecnica dell’airgun fino alla
coltivazione dei giacimenti, passando per lo scavo dei pozzi, con una fase
pubblica di 60 giorni per cittadini ed enti locali per depositare osservazioni.
Le direttive comunitarie sulla VIA che si sono
succedute, compresa l’ultima, la 52/2014/UE, hanno previsto due liste di
progetti. Quelli inseriti nella prima devono sempre fare da subito la V.I.A.
completa. Per quelli inseriti nella seconda la Direttiva demanda allo Stato
membro di decidere se fare direttamente la V.I.A. o effettuare prima una
verifica di assoggettabilità a V.I.A. (screening) sulla base delle condizioni
specifiche del proprio territorio e anche della sensibilità della popolazione
sugli specifici temi. In Italia sulla questione petrolifera negli ultimi anni
c’è stata una fortissima mobilitazione di enti e cittadini.
Adesso il governicchio
Gentiloni, modificando gli allegati del Testo Unico dell’Ambiente (articolo 22 della
bozza di decreto), sceglie di abbassare le tutele invece di confermarle o
aumentarle, scegliendo per decine di progetti di fare prima lo screening,
togliendo pure il contraddittorio con cittadini, associazioni ed enti locali. Il
mix delle nuove norme rischia infatti di essere micidiale. Tutte le
prospezioni, sia con airgun in mare sia con esplosivi, e i progetti petroliferi
di coltivazione di giacimenti con produzione fino a 182.500 tonnellate di
petrolio o 182 milioni di Mc di gas annua, cioè praticamente la gran parte di
quelli del paese, invece di fare la V.I.A. come avviene oggi potranno partire
con il semplice screening. Questo Decreto
fuorilegge prevede l’obbligo di dare una risposta sulla necessità o meno della
V.I.A. completa entro 60 giorni dal deposito. Quindi la decisione del Ministero
dell’Ambiente potrà avvenire anche entro un’ora senza che nessun cittadino o
ente locale possa avere anche solo il tempo per accorgersi del deposito del
progetto. Una procedura totalmente illegittima in quanto la Convenzione di
Aarhus, ratificata dall’Unione Europea e dall’Italia con la legge 108/2001,
prevede che per tutti i progetti, anche non sottoposti a V.I.A., che possono
avere impatti potenziali sull’ambiente, deve essere assicurata la possibilità e
tempi congrui per il deposito di osservazioni da parte dei cittadini.
http://www.camera.it/leg17/682?atto=401&tipoAtto=Atto&leg=17&tab=2#inizio
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2012:026:0001:0021:IT:PDF
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2012:026:0001:0021:IT:PDF
http://documenti.camera.it/apps/nuovosito/attigoverno/Schedalavori/getTesto.ashx?file=0401_F001.pdf&leg=XVII#pagemode=none
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2017/03/gentiloni-ha-regalato-zone-di-mare.html
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