15.6.20

SPERANZA: VACCINO PER TUTTI!



di Gianni Lannes

Non è stato ancora sperimentato, eppure l'hanno comprato a scatola chiusa e con denaro pubblico. A tempo debito sarà obbligatorio e non facoltativo: dopo neonati e bambini ora la marchiatura colpisce anche gli adulti. Il copione è preconfezionato da tempo. A vendere la pericolosa soluzione vaccinale è una famigerata azienda che compra tutti, a partire dai camici bianchi, inclusi i politicanti eterodiretti. 

 
("Trasferimenti di valore": ovvero mazzette)


Il ministro della Salute, tale Roberto Speranza, ha annunciato entusiasta la conclusione di un contratto (in bianco) di approvvigionamento per 400 milioni di dosi di un “vaccino contro il Covid-19”. All’accordo hanno aderito anche i ministri della Salute di Germania, Olanda e Francia. Evidentemente, Speranza e soci non sanno ancora che il nuovo coronavirus è stato denominato Sars Cov 2, mentre la malattia, appunto Covid 19, ma non viceversa. Insomma, il livello delle autorità è a livello rasoterra.


Il governo del Conte bis ha concluso un accordo per autorizzare un vaccino prodotto dalla multinazionale farmaceutica straniera AstraZeneca.



In sostanza, il ministro Speranza con la firma di questo contratto ha autorizzato la distribuzione delle dosi di questo vaccino senza sapere se effettivamente questo funzioni e quali sono eventualmente le controindicazioni. Addirittura, è proprio Speranza a dichiararlo:


«L’impegno prevede che il percorso di sperimentazione, già in stato avanzato, si concluda in autunno con la distribuzione della prima tranche di dosi. Come è noto il coronavirus è un nemico molto insidioso e abbiamo detto che il vaccino è l’unico vero rimedio. Stiamo parlando del vaccino (di Astra Zeneca) più promettente, non c’è certezza assoluta. Nella ricerca del vaccino l’Italia si mette in testa.».



Incredibile, è lo stesso ministero presieduto proprio da Speranza a dichiarare di non sapere se le “34mila persone morte con Covid siano effettivamente da considerare morte per le conseguenze del virus”.

Le rare autopsie condotte sulle persone colpite dal Sars CoV2 hanno attestato come in realtà queste siano morte in larghissima per via di gravi malattie pregresse. Infatti, come già ampiamente scritto documentato alcuni mesi fa, lo stesso Istituto Superiore della Sanità riporta che il 96 per cento delle persone morte avevano tutte gravi patologie.



Speranza affondando nel ridicolo arriva a ripetere che il «vaccino è l’unico vero rimedio» quando le mutazioni del virus in corso e la sua scarsa letalità lo rendono completamente inutile se non addirittura dannoso.

Il governo grulpiddino non ha minimamente pensato ai potenziali effetti dannosi relativi alla somministrazione di questo vaccino.

Astra Zeneca è un'azienda farmaceutica decisamente cara a Bill Gates. Infatti, è stata la medesima multinazionale britannica ad annunciare lo scorso 4 giugno di aver stretto un accordo pari a 750 milioni di dollari con GAVI e CEPI. Si tratta di fondazioni private che promuovono l'eugenetica attraverso l’immunizzazione nel mondo.



Singolare coincidenza: proprio CEPI aveva annunciato ufficialmente al forum di Davos, tenutosi nel gennaio 2020, di essere al lavoro per coordinare gli sforzi globali sulla produzione di un vaccino contro il Covid, quando il virus non rappresentava e, visti i fatti non rappresenta tuttora, una grave minaccia per la salute pubblica. Probabilmente a Davos, le élite globaliste e finanziarie, avevano già scelto la “soluzione” alla crisi sanitaria inventata a tavolino.

Il governo tricolore ha spalancato le porte del belpaese ad una corporation industriale contigua a Bill Gates, le cui fondazioni sono state già finanziate dall’esecutivo italiano con ben 287,5 milioni di euro (denaro pubblico).
I criminosi precedenti del famigerato gruppo farmaceutico britannico assurto alle cronache giudiziarie per il psicofarmaco Seroquel, sono a dir poco illuminanti. La AstraZeneca, infatti, è coinvolta in diverse controversie che hanno indubbiamente minato la sua credibilità.

Ecco quanto stabilì il ministero della Giustizia USA:

«Gli Stati Uniti ritengono che AstraZeneca ha illegalmente messo in commercio il Seroquel per usi mai approvati dalla FDA. Nello specifico, tra il gennaio 2001 e il dicembre 2006, AstraZeneca ha promosso il Seroquel presso psichiatri e altri dottori per alcuni utilizzi che non sono stati approvati dalla FDA come sicuri ed efficaci (includendo l’aggressione, la malattia dell’Alzheimer, il controllo della rabbia, l’ansia, il disturbo iperattivo del deficit di attenzione, la gestione della sindrome bipolare, la demenza, la depressione, disturbi dell’umore, disturbi da stress post-traumatico e insonnia.) Questi usi non autorizzati non erano il risultato di indicazioni medicalmente accettate per i quali gli Stati Uniti e i programmi statali di Medicaid fornivano copertura per il Seroquel.».

Il governo di Washington accusò la AstraZeneca anche di aver pagato medici e specialisti vari per promuovere l’efficacia del farmaco. Il gruppo d'affari britannico per evitare di finire in tribunale raggiunse un compromesso stragiudiziale e fu condannato a pagare la cifra astronomica di 520 milioni di dollari. Le ombre su AstraZeneca non si limitano a questo caso. La casa farmaceutica fu infatti accusata nel 2008 di aver influenzato la commissione che assegna i premi nobel per la medicina. Nella commissione c’erano due membri che avevano stretti rapporti con la multinazionale. Il quotidiano giornale Stampa ha dedicato un articolo documentato alla vicenda:

«L’azienda farmaceutica AstraZeneca, che ha il suo quartier generale a Londra, avrebbe forse influenzato l’assegnazione dell’ultimo premio alla medicina – tributato a Harald zur Hausen per i suoi studi sul papilloma virus (Hpv). Due figure chiave della commissione di selezione hanno infatti forti legami con la casa farmaceutica. Che, guarda caso, ha forti interessi nella produzione del vaccino contro l’Hpv. Una circostanza che ha insospettito Christer van der Kwast, direttore dell’unità anti corruzione della polizia svedese. Che ha ordinato un’indagine preliminare per accertare il reale svolgimento dei fatti. A suscitare l’attenzione degli investigatori sono Bertil Fredholm, presidente della commissione che valuta i candidati al premio, e Bo Angelin, membro del comitato di 50 persone che decide i vincitori. Entrambi hanno – o hanno avuto – legami con la AstraZeneca: Fredholm ha fornito consulenze, nel 2006, mentre Angelin siede nel consiglio di amministrazione.».

Non è tutto. Nel 2013, il presidente della commissione AGCM, Giovanni Pitruzzella, evidenziò nella sua relazione annuale come questa multinazionale avesse creato un abuso di posizione dominante sul mercato italiano:

«La Commissione (AGCM N.d.T.) ha richiamato l’attenzione sui pregiudizi alla concorrenza che si possono instaurare in questo mercato attraverso il regulatory gaming, prima con un’indagine conoscitiva e poi con la decisione sul caso AstraZeneca, in cui è venuto in rilievo proprio l’abuso di posizione dominante di un’impresa che sfruttava le pieghe della regolazione per mantenere abusivamente una posizione di esclusiva. La decisione è stata confermata dalla Corte di Giustizia nel dicembre 2012.».

I conflitti d’interesse di AstraZeneca sono arcinoti, eppure il governicchio Conte, infischiandosene della salute pubblica, ha comunque deciso di autorizzare un vaccino prodotto da questa multinazionale affaristica, recidiva in fatto di danni alla salute umana.











Riferimenti:

Gianni Lannes, VACCINI DOMINIO ASSOLUTO, Nexus edizioni, Battaglia Terme, 2017.

Gianni Lannes, VACCINI CAVIE CIVILI E MILITARI, Nexus edizioni, Battaglia Terme, 2018.




http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioNotizieNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=4897