di
Gianni Lannes
Onore al coraggio deontologico. Alberto
Zangrillo, direttore della terapia intensiva dell’ospedale San
Raffaele di Milano (dove è impiegato il televirologo Roberto Burioni), insomma non uno qualunque, ha rilasciato
ieri a “Mezz’ora in più” su Rai 3 alcune dichiarazioni veritiere, ma indicibili ai comuni mortali italopitechi. “Oggi è il 31 maggio – ha esordito
Zangrillo – e circa un mese fa sentivamo epidemiologi temere per la
fine del mese e inizio giugno una nuova ondata e chissà quanti
posti di terapia intensiva da occupare. In realtà il virus dal punto
di vista clinico non esiste più“.
“Questo
lo dice l’università Vita e Salute San Raffaele, lo dice uno
studio fatto dal virologo direttore dell’Istituto di virologia, il
professore Clementi, lo dice il professor Silvestri della Emory
University di Atlanta”, ha proseguito Zangrillo.
“Lo
dico consapevole del dramma che hanno vissuto i pazienti che non ce
l’hanno fatta – ha aggiunto Zangrillo -. Non si può continuare a
portare l’attenzione in modo ridicolo come sta facendo la Grecia
sulla base di un terreno di ridicolaggine, che è quello che abbiamo
impostato a livello di comitato scientifico nazionale e non solo,
dando la parola non ai clinici e non ai virologi veri“.
Secondo
il professore, “il virus dal punto di vista clinico non esiste più.
Ci metto la firma“.
Quindi
ha concluso: “I tamponi eseguiti attualmente negli ultimi 10 giorni
hanno una carica virale assolutamente infinitesimale, dal punto
di vista quantitativo, rispetto a quelli eseguiti uno o due mesi fa”.
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