di Gianni Lannes
Sono trascorsi 23 anni da quell’anno cruciale per l’ex
belpaese. Tutto in una manciata di mesi: il 23 maggio viene eliminato Giovanni
Falcone, assassinata sua moglie e trucidata la sua scorta mediante regia del Sisde (ossia dello Stato
tricolore) con manovalanza di “cosa nostra”. Il 19 luglio il copione viene
replicato con Paolo Borsellino che stava seguendo le orme di Falcone (indagine
sul riciclaggio di ingenti quantità di denaro sporco ad opera dio Stati
occidentali, in primis l’Italia). Insomma, i “professionisti dell’antimafia”
per tutto questo lasso di tempo hanno profferito, scritto e pronunciato
menzogne su movente e reali mandanti istituzionali. Questi due magistrati siciliani, realmente indipendenti - a differenza di numerosi giudici affiliati a logge segrete, venduti al miglior offerente o analfabeti in materia di diritto e giustizia - se fossero stati ancora in vita avrebbero potuto incrinare certi piani di spartizione dell'ex giardino d'Europa.
Il 3 giugno Napolitano viene eletto presidente della
Camera: lo stesso personaggio omaggiato e riverito dalla massoneria che in
qualità di inquilino abusivo (in base alla sentenza della Corte costituzionale
numero 1 del 2014) del Quirinale ha piazzato a Palazzo Chigi ben tre fantocci (due
dei quali - Monti & Letta - affiliati all’organizzazione terroristica
Bilderberg) non votati dal popolo sovrano. Tutto torna. E che dire del governicchio telecomandato dall’estero
di Renzi? Basta fare riferimento al recente decreto datato 19 giugno. Infatti,
il ministro Orlando ha nominato Adriano Sofri “consulente” per la riforma
carceraria: «Responsabile di istruzione e cultura negli Stati generali delle
carceri». Adriano Sofri consulente del Ministero di Giustizia. Chi è Adriano
Sofri? Secondo le sentenze di condanna passate in giudicato, è il mandante
dell’omicidio del commissario Calabresi.
Ma torniamo a quel famigerato 1992, quando scese in campo Elisabetta Windsor, e due potenti banche inglesi, per mangiarsi i tesori italiani. Il 4 giugno esplode il caso Craxi, che è costretto a rinunciare alla guida del governo. In altri termini viene tolto di mezzo da mani pulite pilotate dall’estero: improvvisamente la procura di Milano scopre la corruzione: il caso Di Pietro docet? Proprio allora sale alla ribalta il criminale impunito elvetico Stephen Schmidheiny, padrone delle fabbriche d’amianto Eternit in Italia, nonché principale consigliere del summit mondiale dell’ambiente. Basta grattare un po’ nel passato per rammentare agli smemorati che il segretario organizzatore del summit di Rio, era tale Maurice Strong (petroliere canadese e commerciante internazionale di pellicce). Sempre allora il popolo danese bocciò il tratto di Maastricht.
Infine, diamo un’occhiata alla cronache ravvicinate
di due quotidiani italiani del 3 giugno 1992. Sul giornale di partito La
Repubblica si legge:
«Quella reggia sul mare, romantica e spartana. In
viaggio sul panfilo di Elisabetta… La regina non c’è: ha lasciato la sua nave a
Palermo ed è ripartita per Londra in aereo, ma si è detta ben lieta di ospitare
a bordo del suo panfilo reale, la sua dimora sull’acqua, un centinaio di invitati
eccellenti di nazionalità italiana, manager di Stato, economisti, banchieri,
vertici del Tesoro venuti a seguire un austero seminario sottocoperta sul tema
delle privatizzazioni. Privatizzazioni? Vi spieghiamo come si fa, si sono
offerti soccorrevoli e certamente interessati a concludere eventuali accordi
gli esperti inglesi, come i presidenti di due fra le più antiche banche d’affari
del mondo, la Baring e la Warburg.
Il Messaggero invece ha scritto:
«E sul Britannia a “lezione” di privatizzazione.
Grandi manager, banchieri e industriali sono arrivati tutti puntuali alla
lezione di “privatizzazioni” a bordo dello yacht di sua maestà la regina d’Inghilterra.
Alla banchina del porto di Civitavecchia, infatti, c’era ad aspettarli il “Britannia”
di Elisabetta II. E a bordo della prestigiosa imbarcazione è avvenuto il primo
contatto diretto tra le aziende italiane comprese nell’elenco delle società
privatizzabili e le grandi banche d’affari della City, candidate a condyrre in
porto quello che il direttore generale del Tesoro, Mario Draghi ha definito “la
più rivoluzionaria operazione italiana di politica economica dell’ultimo
ventennio”. In fila per salire a bordo del “Britannia” c’era il presidente dell’Eni
Gabriele Cagliari… L’unico politico era l’ex ministro del Tesoro Andreatta… “Sulle
privatizzazioni stiamo per passare dalle parole ai fatti” ha detto Draghi. la
City si è detta pronta a fare la sua parte. Secondo Draghi, l’Italia non
tornerà indietro. Anche se ci vorranno molte riforme per accompagnare il
processo delle privatizzazioni, prima fra tutte una politica di rientro del
disavanzo pubblico».
Peccato che l’Italia sia stata svenduta, o meglio rapinata
dalla massoneria internazionale con il beneplacito di politicanti e lacché. Non
solo: L’Italia ha pagato anche la riunificazione della Germania. Infine, perché
mai il ragionier Beppe Grillo ha incontrato segretamente nel 2008 l’ambasciatore
nordamericano a Roma e non ha mai detto niente a nessuno? Chi ha realmente ideato
il partito padronale pentastelluto sorto nel 2009? Come mai la protesta
popolare è stata imbrigliata e poi soffocata dall’evasore tombale ligure? Chi ha addomesticato l'ortottero?
Dulcis in fundo: all'Italia, addirittura, è stata sottratta la riserva aurea (la quarta al mondo per valore): ben 2.400 tonnellate. Churchill non a caso nel 1945 aveva vaticinato al Vaticano: "L'Italia non avrà più alcuna sovranità".
Dulcis in fundo: all'Italia, addirittura, è stata sottratta la riserva aurea (la quarta al mondo per valore): ben 2.400 tonnellate. Churchill non a caso nel 1945 aveva vaticinato al Vaticano: "L'Italia non avrà più alcuna sovranità".
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