6.7.15

GIUGNO 1992: QUANDO LA GRAN BRETAGNA HA DIVORATO L’ITALIA



di Gianni Lannes

Sono trascorsi 23 anni da quell’anno cruciale per l’ex belpaese. Tutto in una manciata di mesi: il 23 maggio viene eliminato Giovanni Falcone, assassinata sua moglie e trucidata la sua scorta  mediante regia del Sisde (ossia dello Stato tricolore) con manovalanza di “cosa nostra”. Il 19 luglio il copione viene replicato con Paolo Borsellino che stava seguendo le orme di Falcone (indagine sul riciclaggio di ingenti quantità di denaro sporco ad opera dio Stati occidentali, in primis l’Italia). Insomma, i “professionisti dell’antimafia” per tutto questo lasso di tempo hanno profferito, scritto e pronunciato menzogne su movente e reali mandanti istituzionali. Questi due magistrati siciliani, realmente indipendenti - a differenza di numerosi giudici affiliati a logge segrete, venduti al miglior offerente o analfabeti in materia di diritto e giustizia - se fossero stati ancora in vita avrebbero potuto incrinare certi piani di spartizione dell'ex giardino d'Europa.

Il 3 giugno Napolitano viene eletto presidente della Camera: lo stesso personaggio omaggiato e riverito dalla massoneria che in qualità di inquilino abusivo (in base alla sentenza della Corte costituzionale numero 1 del 2014) del Quirinale ha piazzato a Palazzo Chigi ben tre fantocci (due dei quali - Monti & Letta - affiliati all’organizzazione terroristica Bilderberg) non votati dal popolo sovrano. Tutto torna. E che dire del governicchio telecomandato dall’estero di Renzi? Basta fare riferimento al recente decreto datato 19 giugno. Infatti, il ministro Orlando ha nominato Adriano Sofri “consulente” per la riforma carceraria: «Responsabile di istruzione e cultura negli Stati generali delle carceri». Adriano Sofri consulente del Ministero di Giustizia. Chi è Adriano Sofri? Secondo le sentenze di condanna passate in giudicato, è il mandante dell’omicidio del commissario Calabresi.  

Ma torniamo a quel famigerato 1992, quando scese in campo Elisabetta Windsor, e due potenti banche inglesi, per mangiarsi i tesori italiani. Il 4 giugno esplode il caso Craxi, che è costretto a rinunciare alla guida del governo. In altri termini viene tolto di mezzo da mani pulite pilotate dall’estero: improvvisamente la procura di Milano scopre la corruzione: il caso Di Pietro docet? Proprio allora sale alla ribalta il criminale impunito elvetico Stephen Schmidheiny, padrone delle fabbriche d’amianto Eternit in Italia, nonché principale consigliere del summit mondiale dell’ambiente. Basta grattare un po’ nel passato per rammentare agli smemorati che il segretario organizzatore del summit di Rio, era tale Maurice Strong (petroliere canadese e commerciante internazionale di pellicce). Sempre allora il popolo danese bocciò il tratto di Maastricht.
Infine, diamo un’occhiata alla cronache ravvicinate di due quotidiani italiani del 3 giugno 1992. Sul giornale di partito La Repubblica si legge:

«Quella reggia sul mare, romantica e spartana. In viaggio sul panfilo di Elisabetta… La regina non c’è: ha lasciato la sua nave a Palermo ed è ripartita per Londra in aereo, ma si è detta ben lieta di ospitare a bordo del suo panfilo reale, la sua dimora sull’acqua, un centinaio di invitati eccellenti di nazionalità italiana, manager di Stato, economisti, banchieri, vertici del Tesoro venuti a seguire un austero seminario sottocoperta sul tema delle privatizzazioni. Privatizzazioni? Vi spieghiamo come si fa, si sono offerti soccorrevoli e certamente interessati a concludere eventuali accordi gli esperti inglesi, come i presidenti di due fra le più antiche banche d’affari del mondo, la Baring e la Warburg.

Il Messaggero invece ha scritto:

«E sul Britannia a “lezione” di privatizzazione. Grandi manager, banchieri e industriali sono arrivati tutti puntuali alla lezione di “privatizzazioni” a bordo dello yacht di sua maestà la regina d’Inghilterra. Alla banchina del porto di Civitavecchia, infatti, c’era ad aspettarli il “Britannia” di Elisabetta II. E a bordo della prestigiosa imbarcazione è avvenuto il primo contatto diretto tra le aziende italiane comprese nell’elenco delle società privatizzabili e le grandi banche d’affari della City, candidate a condyrre in porto quello che il direttore generale del Tesoro, Mario Draghi ha definito “la più rivoluzionaria operazione italiana di politica economica dell’ultimo ventennio”. In fila per salire a bordo del “Britannia” c’era il presidente dell’Eni Gabriele Cagliari… L’unico politico era l’ex ministro del Tesoro Andreatta… “Sulle privatizzazioni stiamo per passare dalle parole ai fatti” ha detto Draghi. la City si è detta pronta a fare la sua parte. Secondo Draghi, l’Italia non tornerà indietro. Anche se ci vorranno molte riforme per accompagnare il processo delle privatizzazioni, prima fra tutte una politica di rientro del disavanzo pubblico».

Peccato che l’Italia sia stata svenduta, o meglio rapinata dalla massoneria internazionale con il beneplacito di politicanti e lacché. Non solo: L’Italia ha pagato anche la riunificazione della Germania. Infine, perché mai il ragionier Beppe Grillo ha incontrato segretamente nel 2008 l’ambasciatore nordamericano a Roma e non ha mai detto niente a nessuno? Chi ha realmente ideato il partito padronale pentastelluto sorto nel 2009? Come mai la protesta popolare è stata imbrigliata e poi soffocata dall’evasore tombale ligure? Chi ha addomesticato l'ortottero?

Dulcis in fundo: all'Italia, addirittura, è stata sottratta la riserva aurea (la quarta al mondo per valore): ben 2.400 tonnellate. Churchill non a caso nel 1945 aveva vaticinato al Vaticano: "L'Italia non avrà più alcuna sovranità".

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