19.1.24

ITALIA: NATURA SOTTO ASSEDIO!

Cemento su tutto e per tutti. Ogni secondo in Italia spariscono due metri quadrati di verde, inghiottiti dalla speculazione. Oggi, dopo decenni di gestioni affaristiche del territorio, l’Italia contemporanea lascia in eredità ai propri figli un cubo di cemento con una base di 364 metri quadrati per ciascuno. È la quantità pro capite di «suolo consumato», misurata nell’ultimo rapporto dell’Ispra: la quota assegnabile a ogni neonato della gigantesca colata di calcestruzzo e asfalto che ricopre il nostro Paese. Una crosta artificiale, uno strato impermeabile che continua ad aumentare.

Ora incombe anche l'assalto finale alle coste ricche di biodiversità. Non paghi di aver occupato buona parte dei litorali sabbiosi (un bene comune), adesso per evitare le gare per le concessioni balneari, Assobalneari/Confindustria ha inviato al governo Meloni il dossier fotografivo "Stabilimenti balneari su scogliere, laghi e fiumi". Insomma, anche le coste di natura rocciosa verranno elargite in concessione per nuove imprese turistiche? In sostanza  avanzano fulgidi esempi di antropizzazione litoranea, affinché ci sia più cemento e privatizzazione ovunque. Le falesie e le coste rocciose sono state finora abbastanza risparmiate dal turismo di massa e vi nidificano numerose specie di uccelli protetti (sulla carta), oltre a rare piante alofile. 

L’Italia è sempre più cementificata e asfaltata. E così aumentano i problemi sempre più gravi di alluvioni, frane, siccità, inquinamento e disastri ambientali. A livello nazionale spariscono, in media, più di due metri quadrati al secondo di aree verdi: 21 ettari al giorno, 77 chilometri quadrati all’anno. La natura in Italia è sotto assedio. Ogni anno, da decenni, scompaiono enormi estensioni di terre fertili, con effetti rovinosi sul territorio. Ai danni diretti all’ambiente, all’agricoltura, al paesaggio e alla vivibilità dei centri abitati, si somma la perdita delle difese naturali contro il dissesto: dove il suolo diventa artificiale e impermeabile, aumentano a dismisura i rischi di allagamenti, smottamenti, ondate di calore, eventi estremi.

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