30.1.24

PIU' PESTICIDI E MENO OLIO D'OLIVA!

 

foto Gilan

 

di Gianni Lannes

Siamo in riserva e la spia dell'olio d'oliva segna il rosso, con i prezzi alle stelle (un litro di olio extravergine ha superato i 10 euro). La crisi produttiva ha colpito i paesi del Mediterraneo ed è legata alla siccità prolungata e senza precedenti. Politiche agricole green? Spianate di pannelli fotovoltaici.

foto Gilan


Al 30 settembre 2023 le riserve europee ammontavano a circa 300 mila tonnellate, la metà della disponibilità nello stesso periodo degli anni precedenti. Per l'Italia il calo registrato è stato del 26% (56% in meno in Spagna, 25% in meno in Grecia, Portogallo, Tunisia, Marocco) con una produzione di 240 mila tonnellate, a fronte di un fabbisogno di 900 mila tonnellate annue.



Le cause? C'entra la Natura? O forse la guerra ambientale in atto da parte degli USA per il controllo militare del clima metereologico entro il 2025, stabilito dal Pentagono nel 1996? Il dominio del tempo è un'arma insospettabile. Non a caso, esiste la convenzione Enmod dell'ONU, ratificata in Italia dalla legge 962 del 1980, promulgata dal presidente della Repubblica Sandro Pertini. Una protezione comunque di carta. Nell'ultimo decennio - in modo particolare - gli eventi climatici avversi si stanno manifestando con una tale frequenza e intensità da determinare dei crolli produttivi. Infatti, secondo la Direzione agricoltura presso la Commissione europea, nella campagna 2022-2023 la produzione mondiale di olio d'oliva ha registrato un calo superiore al 25 per cento rispetto alla media degli anni precedenti.

C'è di peggio. Il cambiamento climatico indotto dall'uomo in divisa d'ordinanza statunitense e doppiopetto atlantico e il conseguente declino della biodiversità sono ormai evidenti anche gli ipovedenti. Un milione di persone nella cosiddetta "unione europea" avevano chiesto motivatamente (sulla base di incontrovertibili studi scientifici relativi ai danni alla salute) una forte riduzione dei pesticidi. Eppure a fine novembre 2023 i colossi della chimica mondiale come Bayer e Basf (operanti anche in Italia) e i rispettivi gruppi di pressione, nonché i loro politicanti assoldati (in particolare il partito popolare europeo), si sono attivati per far bocciare il regolamento europeo sui pesticidi (SUR) con 299 voti contrari, 207 favorevoli e ben 121 astensioni. Insomma, la campagna di lobbyng - durata due anni - coondotta dalle predette multinazionali ha sabotato l'introduzione di questa normativa. Il testo prevedeva la riduzione del 50 per cento dell'uso dei prodotti fitosanitari entro il 2030 e del 65 per cento dei prodotti più pericolosi entra la stessa data.

La riapprovazione del glifosato ha palesemente dimostrato ancora una volta che impoirtanti linee guida per la valutazione dei pesticidi sono elaborate in collaborazione, o meglio sotto dettatura delle industrie produttrici. Un nuovo rapporto del Corporate Europe Observatpory (un'organizzazione non-profit che si occupa di documentare le azioni del lobbismo aziendale sui processi decisionali all'interno dei principali organi dell'Ue) rivela che la lobby dell'industria non solo ha minato gli obiettivi di riduzione dei pesticidi proposti nella legge, ma ancher minimizzato il potenziale dei metodi biologici per affrontare i parassiti e ha sinbto le proprie soluzioni tecnologiche anche quando non testate, come ad esempio la deregolamentazione delle colture geneticamente modificate. Queste ultime saranno brevettate dalle multinazionali, aumentando la dipendenza degli agricoltori. Proprio i contadini e le loro famiglie risultano i primi a essere esposti ai gravi effetti sulla salute che l'intensa irrorazione di pesticidi sui terreni agricoli può causare, come il morbo di Parkinson o il cancro. Ora, non domani, occorre invertire la rotta.

 

Post scriptum 

La Spagna ha sviluppato una coltivazione dell'ulivo di tipo intensivo. L'artificiale capacità produttiva ha consentito ai gruppi oleari iberici di acquisire gran parte dei marchi europei, soprattutto quelli italiani, per accaparrarsi nuove quote di mercato. Bertolli, Carapelli, Sasso, Sagra, Berio sono solo alcune delle società sortein Italia e passate sotto il controllo delle multinazionali straniere. Attenzione: le bottiglie con tali marchi contengono miscele di oli in cui prodomina l'olio spagnolo con un 10-15% di olio italico, anche se poi le etichette riportano il falso "made in Italy".

Nel Mediterraneo gli ulivi si stagliano come giganti a sfidare il cielo. Sono lì maestosi e verdeggianti da mille anni, ma ora le lancette potrebbero fermarsi per sempre. A stabilirlo inderogabilmente sono le determine dell'Osservatorio fitosanitario della Regione Puglia. L'eradicazione di 9 piante millenarie d'ulivo, risultate positive al batterio della Xylella in provincia di Bari, e di quelle attorno, numerose, nel raggio di 50 metri, doveva avvenire il 21 dicembre 2023. "Una violenza terribile. Vengono nella nostra terra. E' uno strazio", commenta la proprietaria dell'antico uliveto, Lucia, 90 primavere all'anagrafe. I suoi vecchi ma fiorenti ulivi sono rìtra i 340 mila monumentali censiti in Puglia, tutelati per legge e sottoposti a vincolo paesaggistico in quanto assimilati  beni diffusi del paesaggio. Sul primo risultato positivo si è già espresso il Tar, rimettendo la decisione alla Regione, al fine di valutare misure alternative. Ma l'ente capeggiato da Emiliano ha confermato: "Vanno eradicati", cioè abbattuti, segati e bruciati. Comunque, si contano ben tre determine di espianto per ulivi monumentali che - prima dell'arrivo pilotato dellla Xylella - erano considerati intoccabili senza autorizzazione paesaggistica. "Sono in perfetto stato vegetativo e produttivo - comunica il Comuitato Ulivivo che si batte contro le eradicazioni. Questo non è il primo caso di contenzioso. Il piano di contrasto alla Xylella, che viene trattata come un'emergenza, è stato recentemente oggetto di reclami, a seguito dell'archiviazione della procedura di infrazione disposta dalla Corte di giustizia europea. Quelli che non tornano però sono i numeri. A partire dalle presunte 21 milioni di piante colpite, denunciate dalle associazioni di categoria, numeri (inventati e gonfiati) che non trovano conferma nei dati ufficiali.

Riferimenti:

Gianni Lannes, Scie di guerra. L'alterazione segreta del clima, Edizioni Mondo Nuovo, Pescara, 2023.

https://www.edizionimondonuovo.com/catalogo/scie-di-guerra/

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=enmod 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=ulivi

 https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2024/01/clima-telecomandato-usa-litalia.html

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