14.1.24

SFASCISTI A TELE MELONI!

 

Anno domini 2023: Kissinger&Meloni

 

di Gianni Lannes

Nell'era meloniana a reti televisive unificate e plastificate, maldestramente plasmate e sempre più oscenamente sgangherate, ovvero nella stagione effimera dell'analfabetismo funzionale (di ritorno) agli interessi stranieri (l'inchino negli States di Giorgia al killer impunito su scala planetaria Heinz Kissinger, esponente di Trilateral e Bilberberg: pappa&ciccia con i dittatori terrestri, lo scorso luglio 2023), in fiduciosa attesa del fumoso premierato che disintegrerà i resti dell'inapplicata Costituzione repubblicana italiana, nonché di sentenza definitiva della Cassazione, a furia di salutem iuvare (augurare buona salute) a braccio teso in quel di Salò, di Predappio, piuttosto che d'Acca Larentia nel centro della città eterna, si spera che qualcuno dei cari estinti finalmente resusciti e risponda all'appello personalmente evitando quella surreale cagnara di fascisti ancora vivi che sbraitano "presente" al posto degli assenti. Se poi a resuscitare non fossero solo quei poveretti uccisi negli anni '70 durante gli anni di piombo telecomandato dagli alleati anglo-american-sionisti, ma pure certi carissimi estinti degli anni '30 (la nazionale pluricampione internazionale di Pozzo, Olivieri, Rava, Serantoni, Andreolo, Locatelli, Meazza, Piola, Ferrari, Colaussi: alzatevi, camminate e riprendete gli allenamenti di pallone), magari nel 2026 si evita la prevedibile figuraccia globale in tenuta calcistica ai mondiali americani. 

Anno domini 1976: Kissinger&Pinochet
 

Scherzi a parte, il saluto "romano", gli antichi romani manco sapevano cosa fosse, loro si davano la mano, si battevano il petto, alle brutte buttavano lì un semplice ave, ma di braccia tese nell'antica Roma, neppure una striminzita ombra. Bene lo sa chi è sopravvissuto al peggio di quella stagione totalitaria e lo può raccontare, nonché chi ha studiato la storia dei vincitori e dei vinti in salsa tricolore, ormai sempre più eterodiretti da Washigton, Londra e Tel Aviv. Saluto "fascista", quindi è la definizione corretta, visto che a istituirlo fu nientedimeno che quel criminale di Mussolini che rovinò l'Italia con la guerra, ipotecando il futuro del Belpaese (ancora ai giorni nostri). A Benito piaceva imporre a tutti qualunque cosa gli passasse per il suo testone smidollato. A parte però nelle occasioni ufficiali, la cosa non attecchì più di tanto e in privato tutti continuarono a darsi la mano.

Riferimenti:

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=kissinger 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=meloni 

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