di Gianni Lannes
Ecco l'orrore della Shoah nell'attualità della Palestina martoriata dal macellaio Netanyahu, grazie alla copertura del governo statunitense (oggi inizia il processo a Oakland in California a carico degli imputati Joe Biden, Antony Blinken e Lloyd Austin, accusati di concorso in genocidio), ma non solo.
Il progetto criminale di Ben Gurion (piano Dalet)
procede impunemente: pulizia etnica sionista, 513 villaggi e 11
centri urbani dei semiti nativi rasi al suolo solo nell'anno 1948, oltre un milione di deportati con minacce,
coercizione e violenza, migliaia di autoctoni assassinati, in gran
parte donne e bambini, anche all'estero (Italia compresa). Dopo 100 giorni e passa, il numero delle vittime palestinesi (oltre 30 mila e 62 mila feriti) aumenta sotto gli occhi della disumanità. Sono soprattutto donne e bambini ad essere trucidati. Presi di mira anche gli ospedali e perfino i cimiteri arabi. Non ci sono più università e quasi 350 scuole sono state distrutte; uccisi 94 accademici, 4.327 studenti e 231 insegnanti. Eliminati anche 114 giornalisti e 501 medici. Senza contare gli imprigionati e i torturati.
Eretz Israel è la regione che, secondo il Tanakh e la Bibbia, fu promessa da Dio ai discendenti di Abramo. In realtà, non esiste alcun legame storico degli ebrei con la Palestina: si tratta di un'invenzione anglo-sionista del secolo scorso. Anche la letteratura di matrice israeliana lo spiega e riconosce: valga per tutti la rigorosa e documentata analisi del professor Ilan Pappé.
Perché un popolo di vittime, colpite dall'orrore più grande, può oggi in gran parte giustificare e negare le sofferenze atroci inflitte agli abitanti di Gaza, nonché lo sterminio dei civili palestinesi? La colonizzazione armata è il retroterra e il fine ultimo dei devoti carnefici di Tel Aviv. Non si dimentichi che Hamas è stata sostenuta dal governo israeliano per danneggiare l'Autorità nazionale palestinese e quindi giustificare la reazione criminale.
C'è una similitudine tra l'Olocausto e la strage senza limiti dei
palestinesi perpetrato dalle autorità politiche e militari di
Israele? La prova più evidente in entrambi i casi è lo sterminio
programmato che passa attraverso la pulizia etnica di un altro
popolo; ma anche l'indifferente complicità delle numerose comparse
politiche sulla scena mondiale, ad eccezione del Sudafrica che ha denunciato Israele alla Corte internazionale all'Aja per genocidio. L'orrore
di oggi ha la stessa matrice di ieri. Non è il numero complessivo
delle vittime che fa la differenza. Gli atti genocidi sono giuriridicamente definiti a livello del diritto internaizonale, come quelli volti a distruggere, completamente o in parte, un gruppo definito da "caratteristiche nazionali, etniche, razziali o religiose": in questo caso la popolazione palestinese di Gaza. Esistono, in questo senso, criteri determinanti specifici quali l'uccisione di membri appartenenti al gruppo stesso, infliggere intenzionalmente sofferenze fisiche o mentali, favorire condizioni atte a provocare la comopleta o parziale eliminazione fisica di una popolazione.
Proprio gli ebrei che hanno vissuto la catastrofe totalitaria nel ventesimo secolo hanno il dovere morale di combattere tutto ciò che genera un genocidio. Invece abbiamo il premier Netanyahu e i ministri del suo governo, coadiuvati dai militari e dai servizi segreti, che praticano il genocidio e la pulizia etnica. Questi ebrei fondamentalisti e invasati sono attualmente i carnefici. A proposito: perché l'eterodiretta unione europea non riconosce la Palestina?
Riferimenti:
https://www.un.org/unispal/document/icj-southafrica-israel-genocide-29dec2023/
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=sudafrica
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