di Gianni Lannes
Tempo scaduto nonostante le numerose e
ingiustificabili proroghe, eppure sulla vicenda incombe il solito e assurdo segreto di Stato. Ma quale trasparenza. In palese violazione della
Convenzione di Aarhus, ratificata dalla legge italiana 108 dell’anno 2001, l’esecutivo
eterodiretto di mister Renzi - che vanta come consulente un terrorista del
calibro di Michael Ledeen, già coinvolto
nella strage di Bologna e cacciato dall’Italia - da più di un anno non rende di
dominio pubblico la cosiddetta “Cnapi”, la carta delle aree potenzialmente
idonee alla realizzazione del deposito “unico” di scorie nucleari.
Precisa la Sogin: «Il Deposito
sarà una struttura
di superficie, progettata
sulla base delle
migliori esperienze internazionali,
che consentirà lo smaltimento a titolo definitivo dei rifiuti di bassa e media
attività e la custodia temporanea di lunga durata dei rifiuti di alta attività».
Ma se la guida tecnica numero 29 dell'Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale fa espressamente riferimento a rifiuti a massa e media attività, cosa c'entrano quelli più pericolosi di terza categoria?
Attualmente è stimato circa 4.300 milioni di euro il costo
per ripulire l’Italia dalle scorie nucleari con il denaro degli ignari contribuenti spremuti da tempo immemorabile, e mettere in sicurezza ben 24
impianti nucleari, sparsi nel belpaese. Ma dal 1999 ad oggi non si è fatto quasi
nulla di significativo, tra sprechi, speculazioni, incidenti, contaminazioni e interventi di facciata.
Addirittura la Sogin, ovvero il soggetto che si è mostrato meno affidabile ed efficiente, guidato da meri interessi finanziari, e non ecologici, dovrebbe gestire questa macchinosa operazione. Ecco cosa
stabilisce l’articolo 27 del Decreto legislativo 10 febbraio 2010, numero 31:
«(Autorizzazione unica per la costruzione
e l'esercizio del
Parco Tecnologico) (1. La Sogin
S.p.A., tenendo conto dei criteri indicati dall'AIEA e dall'Agenzia, definisce
una proposta di Carta nazionale
delle aree potenzialmente idonee alla
localizzazione del Parco Tecnologico, proponendone
contestualmente un ordine
di idoneita' sulla base di caratteristiche tecniche
e socio-ambientali delle
suddette aree, nonche' un progetto
preliminare per la
realizzazione del Parco stesso.)…
Ove non si riesca a costituire il predetto
Comitato interistituzionale, ovvero
non si pervenga ancora
alla definizione dell'intesa
entro i sessanta
giorni successivi, si
provvede all'intesa con decreto del Presidente della Repubblica,
previa deliberazione del
Consiglio dei Ministri,
integrato con la
partecipazione del presidente
della Regione interessata».
Dunque se la popolazione italiana non accetta
quello che il potere economico impone, sarà di fatto una
decisione del capo dello Stato, contro la volontà del popolo sovrano.
Le ecomafie statali e internazionali ringraziano
l’ineletto Matteo Renzi, giunto ormai al capolinea, e prossimo al licenziamento
in tronco da palazzo Chigi.
riferimenti:
Nessun commento:
Posta un commento
Gradita firma degli utenti.