di Gianni Lannes
In violazione delle leggi e delle convenzioni
internazionali, lo Stato dittatoriale di Israele, con la benedizione ed il sostegno armato di Washington, continua impunemente ad
arrestare esseri umani a partire dai 5 anni di età. Migliaia di bambini sotto i 12
anni sono detenuti attualmente nelle prigioni israeliane dove subiscono violenze e maltrattamenti. Nel peggiore dei casi, quando non spara addosso a bimbi e adolescenti, Israele bombarda direttamente anche i neonati, mentre la comunità internazionale (in primis l'Italia), a partire dall'Onu fa sempre finta di niente, o al massimo stila rapporti di carta. E i politicanti tricolore? Vanno sempre a inchinarsi sotto la stella di Davide: l'ultimo è stato il razzista Salvini. L'Italia invece di sospendere le relazioni diplomatiche e mettere in atto un serio embargo contro questo regime totalitario, fa addirittura affari bellici.
Diversi rapporti dell’ONU, non ultimo un rapporto
dell’Unione europea, a seguito di inchieste internazionali, attestano che dopo
l’arresto i bambini palestinesi subiscono sistematicamente vessazioni e
violenze di vario tipo, da quelle psicologiche a quelle fisiche, cosa che oggi
non avviene in alcun altro paese del mondo civile.
Non si tratta solo di arresti bensì di sequestri
di persona, o meglio del rapimento di
minori” utilizzati per terrorizzare la popolazione palestinese con misure coercitive
di marca nazista.
I bambini palestinesi arrestati sono spesso
vittime di violenze e maltrattamenti da parte dell’esercito israeliano. Un
report della Commissione europea sulla situazione del Paese punta il dito
contro Tel Aviv. “156 bambini sono stati tenuti in strutture di detenzione e
prigioni di alta sicurezza”, e “sono pervenute continue segnalazioni di
maltrattamenti” in particolare “nelle prime 48 ore dopo l’arresto”. Tra i
maltrattamenti Bruxelles riporta “bendature, utilizzo di lacci per stringere i
polsi troppo stretti, violenze fisiche, mancanza di comunicazioni adeguate dei
diritti legali, abusi verbali, perquisizioni e isolamento mentre sotto
interrogatorio”. Il report sottolinea che nonostante un ordine militare del
settembre 2014 abbia adottato disposizioni specifiche in materia di
registrazioni audio e video degli interrogatorio di bambini, per portare alla luce
eventuali casi di abusi, queste norme “non si applicano ai reati di sicurezza
come il lancio di pietre”, che è quello che più frequentemente viene loro
attribuito.
La relazione deplora anche che Israele faccia «
ancora un uso estensivo della detenzione amministrativa dei palestinesi che
vengono imprigionati senza un processo ». Nel novembre scorso erano erano in
atto 461 detenzioni amministrative, un « forte aumento » rispetto a un anno
prima quando erano 150. Molte di queste, sottolinea ancora il report, erano la
conseguenza di una ondata di quasi 2.200 arresti di palestinesi in Cisgiordania
e Gerusalemme Est nel giugno e luglio scorso, dopo il rapimento e l’uccisione
di tre adolescenti israeliani. Fu sempre allora che Tel Aviv diede il via
all’operazione militare Margine di protezione che in 50 giorni, ricorda la
relazione di Bruxelles, portò all’uccisione di oltre 2.100 palestinesi, inclusi
500 bambini, il 70% dei quali erano civili. Sempre nello stesso anno altri 29
palestinesi sono stati uccisi nella Striscia facendo del 2014 “l’anno più
funesto” per Gaza dall’inizio del conflitto israelo-palestinese.
Ricordate quei quattro bambini colpiti da un
missile lanciato dall'esercito israeliano mentre giocavano a pallone sulla
spiaggia di Gaza il 16 luglio 2014? Israele ha chiuso l'indagine. Si è trattato
di un errore di identità, i bimbi sono stati scambiati per quattro uomini
armati. La magistratura militare sionista ha
stabilito che si è trattato di uno scambio di persona, e che quindi i responsabili non saranno perseguiti.
Per la cronaca documentata: Israele, in proporzione,
è il maggior fruitore al mondo di organi espiantati (con la violenza) ai
minori, Italia inclusa. Peroprio il belpeae ha in piedi un trattato di cooperazione militare con Tel Aviv, messo in piedi dal governo Berlusconi, e mai cancellati dai successivi esecutivi telecomandati dall'estero.
riferimenti:
http://www.securitycouncilreport.org/un-documents/children-and-armed-conflict/
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=israele
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=israele
post scriptum
La Striscia di Gaza è un territorio di 360
chilometri quadri in cui sopravvivono 1,8 milioni di abitanti, di cui il 43,2%
ha un’età compresa tra 0 e 14 anni. La maggior parte di queste persone, circa
un milione di individui, sono rifugiati fuggiti dalle loro case durante la
prima guerra arabo-palestinese del 1948 e loro discendenti. Il tasso di
mortalità è di 3,09 morti su 1.000 persone, ma raggiunge i 15,46 morti su mille
nel caso dei bambini. Le prospettive per il futuro non sono certo più rosee:
nell’ultimo rapporto delle Nazioni Unite si afferma che se la situazione
economica non cambierà entro il 2020, il territorio diventerà invivibile, dato
che le condizioni socio-economiche sono le peggiori dal 1967. Stretta nella sua
Striscia sovrappopolata e impoverita, Gaza è infatti anche strozzata da un
blocco economico che dura da nove anni. Dal 2007, infatti, l’esportazioni dalla
Striscia di Gaza sono state vietate e si sono molto ristrette le importazioni e
i trasferimenti di denaro. Inoltre le infrastrutture sono sempre più povere, in
particolare quelle base, come elettricità e acqua potabile. Va inoltre
precisato che questa temibile potenza “tiene in ostaggio” un Paese che dispone
di 300 aerei da combattimento, 300 elicotteri, un centinaio di batterie
missilistiche, 3 sottomarini, 17 navi da combattimento, 33 pattugliatori e tra
le ottanta e le duecento testate nucleari… senza un esercito proprio. Hamas ha
ovviamente una sua ala militare, le brigate ‘Izz al-Din al-Qassam, ma non è
esattamente la stessa cosa.
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