2.10.24

MEDITERRANEO: TOMBA DI MIGRANTI GRANDI E PICCINI...

 

Mediterraneo - foto Gilan
 

di Gianni Lannes

Dal 2014 sono oltre 30mila i migranti che hanno perso la vita nel Mediterraneo: lo attestano i dati dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni. Il 3 ottobre 2013 al largo di Lampedusa morirono almeno 368 migranti in fuga da guerra, violenza, sfruttamento schiavistico e fame. Nell'undicesimo anniversario di quella strage indotta anche dall'atteggiamento criminale dell'Ue, giunge al Parlamento europeo la richiesta di una direttiva per restituire un'identità ai tanti morti insepolti in fondo al mare rimasti senza nome.

Sempre secondo IOM, finora sono almeno 1.452 i morti e dispersi nel Mediterraneo nel corso dell'anno 2024, con una proiezione a fine anno di poco inferiore a 2mila. Soltanto nel 2014 si registrarono più di 3mila vittime, il 2015 (oltre 4mila) e il 2016 (oltre 5mila).  

Il Mediterraneo è da sempre pericoloso per i migranti e le nove peggiori tragedie per numero di morti e dispersi registrate nel mondo hanno riguardato proprio il Mediterraneo Centrale. In particolare, la tratta che porta all'Italia. In sette casi il Paese di partenza è stata la Libia, in due l'Egitto. L'incidente più tragico in assoluto è avvenuto il 18 aprile del 2015, un centinaio di chilometri a nord della Libia, con almeno 1.022 morti o dispersi (solo 28 sopravvissuti). Il 14 giugno dello scorso anno, al largo di Pylos, nel Peloponneso, in un terribile naufragio almeno 646 migranti hanno perso la vita o sono risultati dispersi (104 i sopravvissuti). Il 26 maggio 2016, in un altro incidente, c'erano stati almeno 550 tra morti e dispersi.

Il naufragio più grave del 2024 è avvenuto, invece, lo scorso 17 giugno nelle acque italiane del Mar Ionio, vicino alla Calabria, con 66 tra morti e dispersi, tra cui ben 27 minorenni.

Non è tutto. Potrebbero essere oltre 6mila i minori morti o dispersi nel Mediterraneo. Secondo i dati del progetto Missing Migrants - IOM, nel decennio fra il 2014 e il 2023 nel complesso sarebbero almeno 1.214 i minorenni morti o dispersi nel Mediterraneo, con una incidenza sul totale delle vittime che è passata complessivamente da meno dell'1 per cento nel 2014 a più del 5 per cento sia l'anno scorso sia quest'anno (con un totale, finora, di 74 bambini morti o dispersi). Si tratta, però, di dati parziali poiché non sempre – o addirittura raramente – viene riportata l'effettiva età dei morti o dispersi. Infatti, ad esempio, secondo l'UNHCR dal 2023 ad oggi il 24 per cento dei migranti sbarcati sono minorenni, con un'incidenza molto superiore rispetto a quella che avrebbero tra le vittime.

Anche rispetto al sesso dei morti e dispersi i dati sono parziali. Tuttavia, si può stimare che dal 2014 a oggi l'incidenza femminile tra le vittime sia complessivamente del 29%, e che sia cresciuta dal 26% nel primo anno al 29% l'anno scorso, fino a oltre il 31% nel 2024. Va rilevato anche che, secondo l'UNHCR, tra gli sbarcati in Europa dall'inizio del 2023 a oggi le donne sono meno del 15% e i minori – maschi o femmine – circa il 24%. Per cui, ipotizzando che le bambine non siano più della metà dei minorenni, si può stimare nel complesso un tasso di mortalità della componente femminile più alto rispetto a quella maschile. Inoltre, ipotizzando la stessa incidenza di mancate informazioni riscontrata sul sesso anche per quanto riguarda l'età delle vittime, si può calcolare che i bambini morti o dispersi in mare a partire dal 2014 siano più del quintuplo di quelli effettivamente registrati, e quindi non meno di 6.732, il 22% del totale.

A proposito di amnesie, distrazioni di massa e affaroni di Stato tricolore (alla voce attuale: Libia, Tunisia e Albania): prima di salire a Palazzo Chigi Giorgia Meloni unitamente al sodale di governo Matteo Salvini, auspicava l'affondamento delle carrette del mare con i migranti a bordo, mentre l'allora ammiraglio Giovanni Pettorino (comandante generale della Guardia costiera) nel 2021 - intervistato dall'Eurispes - aveva dichiarato ancora una volta: “In mare c'è un solo obbligo, che è quello di prestare soccorso, di salvare vite. È un obbligo di legge, ma è anche un obbligo morale”.


Riferimenti:

https://missingmigrants.iom.int/region/mediterranean

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=meloni%2Bmigranti 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=salvini 

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