foto Gilan |
Salpò la tartana
con gli alberi in croce
Da poppa una voce
saluta lontana
Le barche ondeggiano
In fila su i flutti
È stesa la sciabica
Offre pesca per tutti.
di Gianni Lannes
Un'antica barca di pescatori: l’ultimo esemplare a vela ancora navigante nell'Adriatico. Da Pesaro a Pola, una volta la meta era Rovigno. In Istria si respira da sempre l'Italia. La regata velica "Sulla rotta dei trabaccoli" quest'anno avrà una madrina particolare nella 38ª edizione. A Pesaro, infatti, sul molo di levante del porto è ormeggiata una ’Tartana’ di 15 metri approdata da Pola, ma costruita in un cantiere di Viareggio quasi un secolo fa.
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Oggi appare in tutta la sua spartana bellezza grazie al lavoro di restauro realizzato in due anni da un equipaggio istriano. Il capitano Livio Jelcic è un solare lupo di mare: “Siamo un gruppo di amici appassionati della tradizione velica di un tempo. Quando l’abbiamo comprata in Sardegna, due anni fa, era davvero in condizioni disastrose. Oggi che la nostra barca è tornata a navigare, in nome dell’amicizia che ci lega ad alcuni velisti pesaresi che ogni estate vengono a trovarci a Pola, abbiamo deciso di partecipare alla manifestazione sulla rotta dei trabaccoli, per cui chiunque in questi giorni, fino al 2 maggio, è il benvenuto a bordo per visitare la nostra Tartana. Ne esistevano anche a Chioggia, ma la nostra è del Tirreno, con albero originale e vele latine, rifatte proprio come all’epoca”.
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Da sempre la vela affratella i popoli e in questo caso è anche uno scambio di alto valore culturale tra due storiche sponde adriatiche. Il mare non segna un confine dell'umanità ma rappresenta un orizzonte libero, aperto e infinito.
Riferimenti:
https://sullarottadeitrabaccoli.it/
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