26.1.19

NON NEL MIO NOME


di Gianni Lannes

Prove di regime grullo-leghista eterodiretto: persecuzione e ossessione, violenza e prepotenza istituzionale contro i più indifesi. Il ministro pro tempore Salvini ha rivendicato addirittura il sequestro della nave Diciotti con i migranti a bordo, dichiarando che si farà indagare ancora, proprio come Mussolini quando si attribuì l’omicidio di Giacomo Matteotti, mentre Di Maio ha detto che i migranti vanno ammassati in Francia.

La sola minaccia di ripetere il reato contestato supera i limiti dell’eversione. Siamo all’arroganza dell’inquilino provvisorio del Viminale e del suo omologo compare, a trasformarsi in impunità giudiziaria e trasgressione dell’ordine democratico.

L’obbligo di salvare vite umane in mare costituisce un preciso e inderogabile dovere degli Stati; esso prevale su tutte le norme e gli accordi bilaterali finalizzati al presunto contrasto dell’immigrazione” irregolare”.

Nel primo capitolo dell’Eneide, Enea peregrina nel Mediterraneo, ha un naufragio e subisce l’ostilità dei Cartaginesi. Virgilio scrisse: “L’asilo della sabbia ci negano”. Quanto è attuale? Allora bisogna promuovere la cultura dell’inclusione. In una società contagiata dal virus della cattiveria si deve inseguire l’educazione alla tolleranza, il rispetto delle differenze. Bisogna aiutare i più giovani a cambiare punto di vista. Il nemico non è lo straniero, ma la diseguaglianza, lo sfruttamento, la condizione di precarietà e povertà, spesso anche l'autorità costituita.