di Gianni Lannes
Basta odio, paura e razzismo istituzionale iniettati quotidianamente nel corpo sociale, da chi bivacca sul cadreghino. Il Mediterraneo è ormai una gigantesca fossa comune ingrassata dal cinismo delle continue campagne elettorali. In Italia non è in atto alcuna invasione di migranti, bensì di militari USA e grano straniero, ma Salvini e Di Maio tacciono sull’argomento a stelle e strisce. Dei 16.585 esseri umani sbarcati in da noi nel 2018, 4.042 si sono dichiarati provenienti da Sudan, Nigeria, Pakistan o Iraq: quattro dei quindici Paesi dove il livello di pace è considerato “molto basso”. Altri 3.430 sono arrivati da Eritrea e Mali, dove il livello di pace è soltanto “basso”. Secondo le cifre ufficiali del ministero del lavoro e delle politiche sociali, addirittura 5.229 presi in custodia dallo Stato italiano, risultano irreperibili, cioè sono spariti dai centri di “accoglienza” (si fa per dire). Un dato su cui riflettere: l’Italia non ha ratificato la convenzione europea sul traffico di organi umani. Perché?
Tanto per rinfrescare la memoria dei politicanti
italidioti. Un barcone zeppo di migranti nella notte del 18 aprile
2015 si rovescia nel Canale di Sicilia tra la Libia e l’Italia. E’ una strage:
quasi novecento morti, molte donne e tanti bambini, eppure Salvini (pompato dai mass media) non ha perso
tempo: è passato repentinamente all’azione, scatenandosi sui social, il suo
habitat naturale insieme alla televisione telecomandata.
Il Mediterraneo è un campo di sterminio prodotto
dall’indifferenza europea. La strage di Lampedusa del 3 giugno 2013, causò quasi 400 vittime.
Molte altre hanno avuto un bilancio di vittime rimasto imprecisato come la
strage della notte di Natale del 1996 in un tragico tentativo di sbarco al
largo di Capo Passero, persero la vita 283 persone tra pakistani, indiani e
cingalesi Tamil. Erano stipati su un mercantile che trasportava circa 450
immigrati. Altro naufragio il 6 aprile 2011: nella notte
un barcone con 300 profughi dall’Africa sub-sahariana e partiti dalle coste
libiche, si ribaltò nelle acque maltesi, a 39 miglia dalla costa di Lampedusa:
se ne salvarono solo 51.
riferimenti: