7.4.18

DAUNIA A PERDERE!



Daunia (6 aprile 2018)
© Gilan

di Gianni Lannes

Un groviglio di gigantesche torri metalliche e tubature sotterranee (il gasdotto Eni) s'inerpica e trafora i Monti Dauni. Dall’alto a colpo d’occhio la ferita appare incancrenita. Grazie al sedicente "ecologista" Nichi Vendola, la Capitanata è ormai un ammasso di impianti  industriali eolici e fotovoltaici. Dalla cima di Monte Sidone, a 1061 metri d’altitudine, poco più in basso di Monte Cornacchia (1151 metri sul livello del mare) - la vetta più elevata della Puglia - una volta era possibile godere di un paesaggio esclusivo che abbracciava, quasi in un unico sguardo, il Gargano ed il Tavoliere, e poi ancora l’Irpinia e la Maiella. Oggi non più: ormai dilagano le turbine eoliche e i pozzi di idrocarburi che pescano gas dal sottosuolo su una superficie della provincia di Foggia che si estende per 2.193 chilometri quadrati, grazie alle autorizzazioni concesse prima da Vendola e poi da Emiliano. Tutta energia fossile e rinnovabile che però viene dirottata altrove, senza alcuna ricaduta in loco, se non la devastazione ambientale e il danno sanitario a carico dell'ignara popolazione che paga pure bollette salate. Nessun borgo dei Monti Dauni e di gran parte della Capitanata è stato risparmiato dalla crocifissione speculativa.




 Daunia (marzo 2018)
© Gilan
 Daunia (marzo 2018)
© Gilan



 Daunia (6 aprile 2018)
© Gilan
 Non è tutto, infatti incombe il peggio. Ora il governo Gentiloni ha avviato l’iter di un nuovo decreto per incentivi (ventennali) a nuovi impianti rinnovabili per ben 6.000 Megawatt di capacità. La bozza sta per essere sottoposta al parere della Conferenza Stato-Regioni, dove si misurerà la moralità dei governi regionali.  Nuovi impianti incombono e cingono d'assedio sia il mare che la terraferma: basti pensare ai progetti della Trevi Energy a ridosso del Gargano (c'è la firma tecnica del senatore pentastelluto Ruggiero Quarto).

 Daunia (marzo 2018)
© Gilan
 
E c'è pure un altro onorevole 5 stelle, tale Patty L'Abbate che oggi sulla Gazzetta del Mezzogiorno plaude e scrive: "Il programma energetico e di sviluppo sostenibile economico del territorio delMovimento 5 Stelle è in perfetta sintonia con il mainstream".


 Daunia (6 aprile 2018)
© Gilan

In Puglia si produce il 16 per cento di tutta l’energia solare italiana. Questa terra levantina in riva all'Adriatico e allo Jonio ospita il 6,1 per cento di tutti gli impianti fotovoltaici installati in Italia, ma è il territorio dove si produce la maggior quantità di energia del sole: ben 2.623 Megawatt su un totale nazionale paria 19.283. Lo attestano i dati del rapporto statistico del Gsf, secondo cui la Puglia è anche la Regione con la maggior densità di potenza installata; 134 kW per chilometro quadrato di suolo, più del doppio della media nazionale. Numero ufficiali che la dicono lunga su quanto accaduto in Puglia fino al 2012 e che trovano una spiegazione nella quantità di energia prodotta portata comunque lontano. 


 Daunia: Troia (6 aprile 2018)
© Gilan

 
Nel 2016 gli impianti pugliesi hanno prodotto 3.456 Gwh di elettricità, il 16 per cento del totale, quanto Lazio e Sicilia e più di tutte le altre regioni del Mezzogiorno messe insieme. Sulla base della potenza prodotta si calcolano gli incentivi spettanti ai produttori, che sono tanto più alti quanto più risalente nel tempo è la data di attivazione degli impianti. Secondo stime di settore, i soli incentivi erogati ogni anno dallo Stato valgono per gli impianti pugliesi quasi  500 milioni di euro. La strategia energetica nazionale (SEN) è un omaggio alla speculazione mafiosa.

Riferimenti:

https://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=DAUNIA 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2018/02/eolico-5-stelle-lo-stupro-delladriatico.html