23.4.18

GRILLINI O GRULLONI?




di Gianni Lannes

Il belpaese è senza governo indipendente ormai da tempo immemorabile, ma soprattutto senza sovranità dal 3 settembre 1943 (armistizio corto di Cassibile), eppure Giggino non pensa che a posizionarsi sulla poltrona di Palazzo Chigi. Eterodiretti, peggio, telecomandati. Programmi per il bene comune? Scritti e rivoltati: tutto ed il contrario di tutto. A quanto pare anche i giullari del verbo pentastelluto aspirano a farsi casta partitocratica. Come Berlusconi in passato, ora anche Di Maio presenta il contratto (con Lega e Pd) di governo, però alla tedesca, per controllare il gregge "italidiota". Il punto saliente:


«Le parti intendono assicurare la continuità della collocazione dell’Italia in Europa e nello scenario internazionale... Saranno mantenuti gli impegni già assunti in sede europea…».

Se vi ritrovate una popolazione colonizzata ma che scalpita e volete tenerla tranquilla, dovete propinargli delle valvole di sfogo (magari un disinteressato pluripregiudicato di spettacolo che faceva le veci di un messia...), altrimenti prima o poi potrebbe  ribellarsi. Se mettete in vetrina i ventriloqui adatti, poi le persone si calmano, anche se stanno sempre peggio, pensando addirittura di avere rappresentanti in Parlamento e a Palazzo Chigi. 

Nel primo v-day a Bologna, Grillo non diceva che bisognava uscire dalla NATO? Non diceva che si doveva fare un referendum sulla permanenza nell'euro? Non diceva niente alleanze con partiti nei quali vi erano condannati? Non diceva di essere contro i vaccini? Beppe Grillo nel 2008 - insieme a Casaleggio senior (i garanti politici) - ha incontrato segretamente a Roma l'ambasciatore USA (via Veneto) e poi nel 2013 quello inglese (Porta Pia).

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