12.4.15

BOMBE NUCLEARI DALLA LUCANIA A WASHINGTON: FIRMATO RENZI!




L'Aja: 24 marzo 2014
 di Gianni Lannes


Con il plutonio non si fanno caramelle. Per decenni alcuni magistrati hanno cercato il plutonio prodotto alla Trisaia in Lucania, materiale strategico per la fabbricazione di ordigni nucleari, ma nel centro nucleare in già di proprietà Cnen ed Eni, non l’hanno mai trovato, perché era ben occultato dall’Enea, cioè dallo Stato tricolore. 


Ecco l’ammissione velata al vertice sulla sicurezza nucleare in Olanda del 24 Marzo 2014. Anche mister Renzi, come tutti i suoi predecessori non ha risposto agli atti parlamentari. Così si spiega il trasferimento segreto nel luglio 2013:

«Vertice sulla Sicurezza Nucleare 2014: Dichiarazione congiunta Italia-USA. Italia e Stati Uniti hanno il piacere di annunciare il completamento della rimozione congiunta dal territorio italiano di circa 20 kg di uranio altamente arricchito (HEU) e plutonio separato. Al Summit sulla Sicurezza Nucleare del 2012 Italia e Stati Uniti si erano impegnati a lavorare insieme per rimuovere tale materiale prima del Summit 2014. La rimozione ha comportato operazioni estremamente complesse, che hanno richiesto lo sviluppo di nuove scatole a guanti per l’imballaggio del plutonio, lo sviluppo di un nuovo processo per convertire HEU da una soluzione ad un ossido, il coordinamento del trasporto di uranio da tre diverse località, lo sviluppo di nuove configurazioni di imballaggio per la riduzione della presenza di plutonio in Italia e la formazione di personale per le speciali operazioni di imballaggio. Il materiale è stato imballato in sicurezza in contenitori da trasporto certificati dalle competenti autorità statunitensi ed italiane. Stati Uniti, Italia, Regno Unito e Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) hanno lavorato di comune accordo e nel pieno rispetto delle regole e delle raccomandazioni internazionalmente riconosciute nel corso dell’intera operazione. Nonostante le significative complessità tecniche, il team ha saputo completare l’operazione nei tempi previsti. Italia e Stati Uniti intendono continuare a lavorare assieme per eliminare gli stock addizionali di materiale nucleare speciale al fine di assicurare che essi non cadano nelle mani di gruppi terroristici. Essi si sono inoltre impegnati a lavorare con altri partner nella comunità internazionale per assisterli nell’eliminazione di tali materiali».

La chiave di lettura è la risposta alla interrogazione a risposta in commissione numero 5/04424 del 13 gennaio 2015, rilasciata dal vice ministro Claudio De Vincenti il 10 febbraio scorso:





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