26.4.15

ITALIA: SCIOPERO GENERALE AD OLTRANZA!



 di Gianni Lannes


 
Il Belpaese è in fin di vita, controllato da fantocci imposti dal Napolitano ma non votati dal popolo sovrano! Ora basta con l’ipocrisia. Qui manca l’aria vitale e non c’è poesia. Qui sempre a subire. E c’è pure chi non vuol vedere, e chi non vuol capire ma pretende di ammutolire tutti gli altri non allineati e sull’attenti a deglutire. La vera forza è nella partecipazione alla comune indignazione. Basta parole per il futuro e per l’avvenire. E’ l’ora di reagire!

Che fare? Scioperare ad oltranza con un digiuno alimentare in tutte le piazze di questo reame a stelle e strisce, fino al conseguimento dell'obiettivo, ovvero il rispetto concreto della vita. Allora? Paralizzare pacificamente il belpaese fino alle dimissioni di questo governo palesemente eterodiretto dall’estero, che viola quotidianamente la Costituzione repubblicana e calpesta il “popolo sovrano”.






Italia: culla del diritto e tomba della giustizia? Il 4 dicembre 2013 la Corte costituzionale ha pronunciato la cosiddetta incostituzionalità della legge 270/2005. In altri termini, una norma elettorale con cui si forma la rappresentatività democratica, è dunque fuorilegge. Certo, questi supremi giudici (in parte a nomina partitica) hanno impiegato soltanto 9 anni, per scoprire quello che invece un gruppo di cittadine e cittadini ha denunciato senza mezzi termini e subito. E' come se in una partita di calcio una squadra segna una rete fischiata palesemente in fuorigioco dall'arbitro. A partita finita, però interviene la giustizia sportiva e annulla tutto come se niente fosse accaduto assegnando la vittoria a chi ha barato spudoratamente. Eppure, vedete un pò che salto acrobatico. La casta eterodiretta e parassitaria si salva in calcio d'angolo. Una propizia interpretazione, un colpo di spugna e tutto torna come prima. Piero Alberto Capostosti, presidente emerito della Consulta, in una intervista a Qn, ha dichiarato:

«dal giorno dopo la pubblicazione della sentenza, questo Parlamento è esautorato perché eletto in base a una legge dichiarata incostituzionale. Quindi non potrà più fare niente, e questo è drammatico».


Eppure tutti questi disonorevoli, invece di schiodarsi dalle poltrone mettono pure mano a quel che poco di buono e di legale sopravvissuto al peggio. Il dramma è l'omertoso silenzio popolare.
E tali onorevoli abusivi vogliono addiritura fare le riforme, ovviamente per conto terzi, non certo nell'interesse generale. Questo non è uno Stato di diritto. Bisogna pretendere l'immediata chiusura di questo Parlamento messo in piedi con una legge incostituzionale (270/2005), come ha sancito la sentenza 1/2014 della Corte Costituzionale, più di un anno fa. Di conseguenza, dar vita ad una nuova Costituente realmente rappresentativa della popolazione italiana non imposta dall’alto. Il primo obiettivo? Varare una nuova legge elettorale, rappresentativa, equa e democratica, che non tuteli i soliti comitati d’affari meglio noti come partiti e consorterie massoniche d’ogni risma, che hanno avviluppato lo Stivale fino a strangolarlo, isole comprese, ma garantisca il diritto al riconoscimento politico di tutti, a partire dalle minoranze. E poi? Uscita dell'Italia dall'alleanza bellica della NATO per violazione ininterrotta dell'articolo 11 della Costituzione repubblicana, chiusura di tutte le basi militari straniere in Italia. E ancora: smantellamento dell'arsenale nucleare degli Stati Uniti d'America. Sul piano economico la prima manovra è l'uscita dall'euro e da questa unione europea di affaristi multinazionali che cio stanno strangolando da anni. Questa non è utopia, ma una minima azione politica che deve partire necessariamente dal basso.

Gandhi ha insegnato al mondo qualcosa di fondamentale, ottenendo qualcosa di impensabile: l’indipendenza per l’India dal colonialismo inglese, che oggi soffoca ancora la nostra patria. Non abbiamo che da imparare e mettere in pratica il suo esempio con quest'azione pacifica, ma strategica.

La libertà va conquista, non elemosinata. Non abbiamo che da perdere le catene, perché non siamo servi né cavie. Su la testa!

Post scriptum
 
Giuseppe Dossetti, uno dei padri costituenti del 1948, ossia uno dei fondatori della Repubblica italiana, ha testimoniato e scritto: "Quando i poteri pubblici violano le libertà fondamentali i diritti garantiti dalla Costituzione, la resistenza all'oppressione è un diritto e un dovere del cittadino".


 riferimenti:









1 commento:

  1. Se fossimo in tanti...potremmo anche togliere i propri risparmi dalle banche ed il sistema CROLLA!Nessun signoraggio...crisi del sistema, massonico criminale, accertata!

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Gradita firma degli utenti.