9.4.15

IL PLUTONIO SEGRETO: DALLA LUCANIA IN USA



Trisaia nucleare - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)



di Gianni Lannes


Per decenni alcuni magistrati, tra cui Nicola Maria Pace, e fior di commissioni parlamentari hanno cercato il plutonio, materiale strategico per la fabbricazione di ordigni nucleari, ma alla Trisaia non l’hanno mai trovato, perché era ben occultato dall’Enea, cioè dallo Stato tricolore. Ora, il governo Renzi, ha ammesso all’interno del centro, la presenza di questo materiale fissile. Infatti la risposta alla interrogazione a risposta in commissione numero 5/04424 del 13 gennaio 2015, rilasciata dal vice ministro Claudio De Vincenti il 10 febbraio scorso non lascia adito a dubbi.  




Proprio in questo sito ad un tiro di schioppo dal mar Jonio, a ridosso del fiume Sinni, in un’area agricola densamente coltivata, giace il primo cimitero nucleare occulto d’Italia, realizzato alla fine degli anni ’60, disintegrando una pregevole area archeologica ricca di siroi. In questo sito come ha accertato la procura della Repubblica di Matera, con sentenza passata in giudicato, si sono verificati alcuni gravi incidenti nucleari che hanno contaminato una vasta area, che comprende anche alcuni alcuni limitrofi comuni di Calabria e Puglia. In mare invece, per decenni, attraverso una condotta sono stati scaricati gli scarti radioattivi liquidi. Addirittura, nello stesso mar Jonio, con l'ausilio della criminalità organizzata sotto la regia del Sismi e la compiaenza di numerosi dirigenti dell'Enea, sono stati inabissati bidoni di scarti nucleari.

foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)


Nel 1965 l’Italia stipulò un accordo commerciale occulto con il governo degli Stati uniti d’America, ed ottenne 84 barre provenienti dal reattore Elk River (ciclo uranio-torio). A tutt’oggi, lo zio Sam, non sapere di riprendersi i suoi pericolosi rifiuti nucleari, mentre la notte fra il 28 e il 29 luglio 2013 (alle ore 3,10 circa), in gran segreto e grazie alla complicità del governo telecomandato italidiota, ha sgraffignato uranio arricchito e plutonio.

 26 Luglio 2013. Il presidente del Consiglio dei Ministri, Enrico Letta, il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, il ministro delle infrastrutture e trasporti, Maurizio Lupi, il ministro per le riforme costituzionali, Gaetano Quagliariello, il ministro dell'Istruzione, Università e ricerca, Maria Chiara Carrozza, il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Graziano Delrio illustrano i provvedimenti approvati durante la riunione del Consiglio del Ministri n. 16.

(foto: laboratorio fotografico Chigi)


 foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

All’epoca il Cnen stipulò un accordo con l’Eni per assicurarsi una vasta fetta del centro, poi gestito dalla società Combustibili Nucleari S.p.A., per la fabbricazione, appunto, di combustibile nucleare per la centrale plutonigena di Borgo Sabotino, in società con la Gran Bretagna.

 
  foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)
La Sogin SpA, società di Stato incaricata della bonifica ambientale dei siti nucleari italiani e della gestione dei rifiuti radioattivi provenienti dalle attività industriali, ha rilevato l'esercizio dell'impianto, al fine di attuarne la disattivazione e lo smantellamento, limitandone le funzioni alla gestione delle materie nucleari presenti e dei rifiuti radioattivi;
Un carico di materiale radioattivo è partito dal Centro Enea-Trisaia di Rotondella ed è stato consegnato all'Aeroporto militare di Gioia del Colle, intorno alle ore 6. Quasi 300, tra operatori della Guardia di finanza, dell'Arma dei carabinieri e della polizia di Stato, hanno scortato il carico e presidiato gli svincoli di Matera Sant'Eramo, Gioia del Colle e la strada statale 106 Ionica, nei tratti interessati dal trasferimento. presso il centro sono pertanto presenti materiali radioattivi appartenenti alla III categoria di rischio, la più pericolosa ai fini del trattamento, dello stoccaggio e del trasporto.

Non risulta che siano state previste e messe in atto, per il trasporto in questione e per l'attività del centro ITREC, le misure di informazione preventiva per le autorità locali e la popolazione interessata di cui al decreto legislativo 17 marzo 1995, numero 230, provvedimento con il quale sono state recepite le direttive dell'Unione europea n. 89/618/Euratom, n. 90/641/Euratom, n. 96/29/Euratom e n. 2006/117/Euratom concernenti la gestione del rischio nucleare.
 
Quanto plutonio ha prodotto segretamente lo Stato italiano e a chi l'ha ceduto di nascosto? Chi ha truccato impunemente per decenni e decenni la contabilità nucleare del belpaese? La vicenda ignota della Trisaia si interseca con le cosiddette navi dei veleni e con la strage di Ustica. Non a caso, le procure di Matera e Reggio Calabria trasmisero invano - a metà degli anni '90 - al giudice istruttore Rosario Priore, alcuni incandescenti informazioni.


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