L'Aquila (6 aprile 2009): guerra ambientale - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati) |
di Gilan
Forse quando gli italidioti arriveranno a capire, quando l'ottusità imperante sarà dissolta da una nuova generazione umana, sarà troppo tardi. A L'Aquila non c'era alcuna attività estrattiva di idrocarburi. E la Natura con questa strage non c'entra.
Cinque anni dopo le macerie sono ancora in piedi, e resistono alle intemperie e all’oblio. Le promesse di Silvio Berlusconi non sono state mantenute. E oggi non c’è nessuno che seriamente sia in grado reclamare la doverosa ricostruzione dello Stato tricolore. Ognuno starnazza nel suo orticello, persino i sopravvissuti non hanno voce.
Cinque anni dopo le macerie sono ancora in piedi, e resistono alle intemperie e all’oblio. Le promesse di Silvio Berlusconi non sono state mantenute. E oggi non c’è nessuno che seriamente sia in grado reclamare la doverosa ricostruzione dello Stato tricolore. Ognuno starnazza nel suo orticello, persino i sopravvissuti non hanno voce.
La notte fra il 5 il 6 aprile 2009 un sisma di magnitudo
6.1 (rilevazioni internazionali) della scala Richter colpì il capoluogo abruzzese.
Dopo la prima scossa con ipocentro a 9 chilometri, ne furono registrate altre
256 con profondità regolarizzata dal sistema H.A.R.P., previa irradiazione di onde Elf nel sottosuolo, direttamente sulle faglie sismiche.
Il 31 marzo di 5 anni fa la Commissione Grandi Rischi dello Stato tranquillizzò la popolazione. La sera del 5 aprile 2009 la Protezione Civile aveva invitato la gente a restare nelle proprie case, mentre sgomberava segretamente il proprio centro operativo nella sede della Prefettura. Di questo dettaglio illuminante la magistratura non si è mai occupata. E i governi tricolore - Berlusconi, Monti, Letta, Renzi - non hanno fornito alcuna risposta, ovviamente. Napolitano? Non pervenuto.
Il 31 marzo di 5 anni fa la Commissione Grandi Rischi dello Stato tranquillizzò la popolazione. La sera del 5 aprile 2009 la Protezione Civile aveva invitato la gente a restare nelle proprie case, mentre sgomberava segretamente il proprio centro operativo nella sede della Prefettura. Di questo dettaglio illuminante la magistratura non si è mai occupata. E i governi tricolore - Berlusconi, Monti, Letta, Renzi - non hanno fornito alcuna risposta, ovviamente. Napolitano? Non pervenuto.
Nel 2002 l’esecutivo Berlusconi e l’omologo superiore Bush (USA) hanno firmato un accordo per la sperimentazione climatica. Singolare coincidenza: dal 2003 ai giorni nostri nello Stivale si sono moltiplicati gli eventi tellurici con ipocentro superficiale, a misura standard. La sismicità naturale è un ottimo paravento per la guerra non convenzionale in atto. E quale migliore terreno, quale proficuo laboratorio a costo zero, di una colonia a stelle e strisce da 70 anni. Disarmante: le forze armate degli States hanno la tecnologica bellica per provocare terremoti, e la usano dove gli pare. La conoscenza tecnica di senso comune, e perfino scientifica, al confronto è indietro di anni luce.
Proprio un lustro fa hanno mandato in onda un terremoto
telecomandato, tanto per vedere l’effetto che fa sulla popolazione. E’ in atto una
guerra ambientale, ma si preferisce far finta di niente, e così si distrae l'attenzione generale mandando in onda come al solito la retorica a reti un unificate del dolore. Sono quasi tutti ciechi e
sordi, specie i mass media. Non a caso l’Italia è sotto regime, e non ha più alcuna
sovranità.
Il centro storico dell’Aquila è tuttora un cimitero
spettrale. Il cuore di questa meravigliosa città è stato abbandonato dallo
Stato, dalla Regione, dal Comune, dalla provincia, da tutte le istituzioni
interessate. Ci sono stati ritardi, abusi, complicazioni, ma soprattutto
speculazioni statali. Vero Franco Gabrielli? Norme farraginose, quattrini
pubblici stanziati ma erogati con il contagocce, contrasti tra Cialente e l’invisibile
Chiodi. Un disastro amministrativo nella catastrofe generale. Il 28 marzo 2013
il consiglio comunale ha approvato la ricostruzione del centro storico e delle
frazioni con l’avvio dei relativi lavori. Oggi, gli edifici del centro
storico sono ancora inagibili. La stima dei danni è attualmente di circa 11 miliardi di euro,
ma per la ricostruzione ne sono stati stanziati appena 5,2.
L'Aquila: colpita e disintegrata! |
L’esperimento
segreto di Obama ha funzionato: 309 morti e 1.500 feriti. Accanto
alle rovine delle case e dei palazzi secolari, ce ne sono altre invisibili.
Sono le ferite dell’anima. L’Aquila tace rassegnata. I vecchi e i bambini che
l’hanno conosciuta e amata non ci sono più, se ne sono andati per sempre.
riferimenti:
Ad Olbia uguale dopo l'alluvione del 18 Novembre tutto tace
RispondiEliminahttp://www.meteoweb.eu/2013/11/alluvione-olbia-il-sindaco-condoni-devastanti-e-io-non-posso-fare-nulla/241111/
"In America ci sono tecniche e livelli informativi che indicano perfettamente dove, quando, e con quale intensita’ colpira’ il maltempo. Questa precisione e’ decisiva per rispondere bene agli allarmi”............
hai ragione sindaco di Olbia, Gianni Giovanelli è tutto sotto controllo !
http://www.meteoweb.eu/2014/01/alluvione-sardegna-il-bilancio-2-mesi-dopo-la-tragedia-ferite-cause-e-soluzioni-tecniche/253897/