9.10.18

SCIE BELLICHE NEL CIELO!

Genova (3 giugno 2018) - foto Gianni Lannes (tutti  diritti riservati)



di Gianni Lannes

Esperimenti militari alleati: avvelenamenti di massa? Estate e inverno, caldo e freddo a comando nello stesso giorno. La guerra non convenzionale per manipolare il clima della Terra a danno della vita, è sotto gli occhi dell’umanità. Basta alzare lo sguardo per rendersi conto della realtà. Dal 1978 è in vigore la Convenzione Enmod dell’ONU, ratificata dall’Italia con la legge 962 del 1980 (in vigore). In Calabria qualche giorno fa sono piombati al suolo ben 300 millimetri di pioggia in brevissimo tempo. 


Sono morti due bambini e la loro mamma. Il più piccolo, Pietro di appena 2 anni, è stato trascinato via dalla furia dell’acqua e ancora non si trova. C'è un nesso con l'attività incombente di aerosolchemioterapia NATO? Cade acqua di colonia USA? Notte e giorno velivoli a bassa e bassissima quota sorvolano l’Italia e gran parte dell’Europa rilasciando nell'aria (troposfera) striature che perdurano fino a velare l'orizzonte con una cortina plumbea. C’è una relazione con la meteorologia impazzita? Il termine chemtrails (scie chimiche) è stato coniato dall’US Air Force e non da semplici osservatori definiti impropriamente “complottisti” dai negazionisti ad oltranza, contro la schiacciante evidenza logica.  

 Battaglia Terme (PD) 14 aprile 2018 - foto Gianni Lannes (tutti  diritti riservati)

Recita peraltro Wikipedia, la bibbia “politicamente corretta” degli scientisti assurti a tuttologi dello scibile:

«La Convenzione sul divieto dell'uso di tecniche di modifica dell'ambiente a fini militari o ad ogni altro scopo ostile, nota anche come Convenzione ENMOD, è il trattato internazionale che proibisce l'uso militare ed ogni altro utilizzo ostile delle tecniche di modifiche ambientali. La Convenzione è stata aperta alla firma il 18 maggio 1977 a Ginevra ed è entrata in vigore il 5 ottobre 1978. Gli stati firmatari sono 48, di cui 16 non hanno ancora ratificato il trattato. In totale gli stati che vi hanno aderito sono 76. L'Italia ha firmato la Convenzione a Ginevra il 18 maggio 1977 e l'ha ratificata con la legge n. 962 del 29 novembre 1980. La Convenzione proibisce l'uso militare e ogni altro utilizzo ostile delle tecniche di modifiche ambientali aventi effetti estesi, duraturi o severi. Il termine “tecniche di modifiche ambientali” si riferisce ad ogni tecnica finalizzata a cambiare – attraverso la manipolazione deliberata dei processi naturali – la dinamica, la composizione e la struttura della Terra, incluse la sua biosfera, litosfera, idrosfera e atmosfera, così come lo spazio esterno. I criteri per la definizione di tali tecniche non sono definiti nel corpo della Convenzione ma nell'Intesa sull'Articolo I che, riportando quanto emerso in fase negoziale, esplicita i termini:  “esteso” come riferibile ad un'area di diverse centinaia di kilometri quadrati;  “duraturo” come riconducibile ad un periodo di mesi o di almeno una stagione;  “severo” come correlato ad un'azione che provoca danni seri o significativi alla vita umana, naturale alle risorse economiche o altre attività. I primi due criteri sono valutati con parametri quantitativi e l'ultimo criterio con elementi qualitativi in parte riconducibili al concetto di sviluppo sostenibile. Il divieto di guerra climatica, ovvero di utilizzo delle tecniche di modifica del clima o di geoingegneria con lo scopo di provocare danni o distruzioni, viene ripreso anche nella Convenzione sulla diversità biologica del 2010. La Convenzione contiene dieci articoli e un allegato sul Comitato consultivo di esperti. Parte integrante della Convenzione sono anche le intese relative agli articoli I, II, III e VIII. Queste intese non sono incorporate nella Convenzione ma fanno parte del verbale dei negoziati e sono stati inclusi nella relazione trasmessa dalla Conferenza del Comitato sul disarmo all'Assemblea generale delle Nazioni Unite nel settembre 1976. La Convenzione non tutela l'ambiente da qualunque danno provocato dalle azioni belliche o ostili ma vieta quelle tecniche offensive che trasformano l'ambiente stesso in un'arma, ascrivibili alle tecniche di manipolazione ambientale. Inoltre, la Convenzione si applica solo in caso di conflitti tra stati, quindi sono esclusi dall'ambito di applicazione sia l'utilizzo di tali tecniche in caso di guerre interne agli stati sia le sperimentazioni. In caso di violazioni, la Convenzione non prevede una responsabilità diretta ma richiede alle Parti di consultarsi e cooperare tra loro. Inoltre, se uno o più stati sospettano che altre Parti stiano violando la Convenzione, sono invitate a sporgere reclamo presso il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che svolgerà le indagini. Infine, le Parti sono invitate a sostenere gli stati colpiti dai danni provocati da tecniche di manipolazione ambientale. Il funzionamento della Convenzione è quindi di tipo preventivo, teso soprattutto a evitare e minimizzare i danni tramite la cooperazione, la consultazione, il supporto e lo svolgimento di indagini in ogni caso di effettiva o sospetta violazione. Oltre a vietare il ricorso a tecniche di manipolazione ambientale per scopi bellici o ostili, la Convenzione approva specularmente l’utilizzo di tali tecniche per scopi pacifici, come ad esempio l'inseminazione delle nuvole per provocare la pioggia e la fotosintesi artificiale per la riduzione del biossido di carbonio».


Sono un fotografo professionista: ho all’attivo 35 anni di mestiere. Ho scattato mezzo milione di fotografie del paesaggio durante la mia attività. Dal 2002 si è improvvisamente materializzato questo fenomeno nel mio Paese, nel Mediterraneo e nel vecchio continente.

Alla luce di fatti riscontrabili oggettivamente da chiunque, chi nega a qualsiasi livello tali crimini contro l’umanità, è un criminale alla stregua di coloro che avvelenano il cielo a qualsiasi titolo e motivazione. C'è un giudice almeno a Berlino?



Riferimenti: