3.10.18

PEZZI DI RICAMBIO UMANI IN ITALIA!

di Gianni Lannes

Dall'essere umano alla macchina obbediente. Chip su tessera e microchip incorporato nell'organismo: dalla carta d'identità al corpo. Tutti sotto controllo: schedati e potenziali donatori di organi a propria insaputa. Insomma, pezzi di ricambio umani disponibili, prelevati negli ospedali pubblici a cuore battente, quando si è ancora vivi. 

Nel belpaese silenzio equivale ad assenso. Infatti, l'articolo 23 della legge 91 del primo aprile 1999 - che ha abrogato la legge 644/1975 - stabilisce che siamo già proprietà dello Stato, salvo opposizione documentata: “è consentito procedere al prelievo di organi e tessuti... salvo che il soggetto abbia esplicitamente negato il proprio assenso”. La Legge 91 del 1° aprile 1999, prevede (articolo 5) un decreto ministeriale per la manifestazione di volontà, negativa o positiva, alla donazione degli organi. Tale Decreto, dopo 19 anni non è stato ancora emanato dai ministri al ramo (Bindi, Veronesi, Sirchia, Storace, Turco, Sacconi, Fazio, Balduzzi, Lorenzin, Grillo).
 
A rigor di logica, la mancata emanazione del decreto attuativo per la manifestazione di volontà colpisce esclusivamente i non donatori, che non possono manifestare alcuna opposziione al prelievo dei propri organi. Il consenso alla donazione è pleonastico, perché siamo già in donazione presunta, in mancanza di opposizione scritta.



Riferimenti:








Gianni Lannes,
Vaccini cavie civili e militari, 2018.