di Gianni Lannes
(testo già pubblicato nell’aprile 2014)
Sperimentazioni: veleni di Stati dal cielo al respiro vivente. A rischio l’integrità
ambientale, la salute umana e la libertà. La nocività ambientale non è soltanto una conseguenza
deleteria del modo di produzione capitalistico, ma soprattutto una strategia di
controllo del sistema di dominio sull'umanità. I segreti più grandi sono sotto gli occhi indifferenti di tutti. Per dirla con Honoré de Balzac (Le illusioni perdute):
«Dovete sapere che ci sono due storie:
quella ufficiale, piena di menzogne, che insegnano a scuola, la storia “ad usum
delphini”; e poi c’è la storia segreta, quella che contiene le vere cause degli
avvenimenti, una storia ignominiosa».
I militari grazie all'omertà e alla sudditanza anglo-americana dei politicanti tricolore, hanno trasformato il Belpaese e l’Europa in una
gigantesca camera a gas, grazie alle complicità istituzionali e all’omertà
dilagante degli scientisti. Ecco quello che combinano ogni giorno, scaricando
veleni nell’aria.
Le operazioni clandestine di aerosol sono state realizzate
nei primi anni ’60 del XX secolo, ma hanno avuto un incremento decisivo in
Europa, a partire dal 2002. I primordi dell’operazione di copertura erano
insiti nella mente perversa di Edward Teller;, inventore della bomba
all’idrogeno, che sulla scorta del Memorandum Groves del 1943, consigliò di
usare armi nucleari in regioni abitate per fini economici di spopolamento.
Teller è stato direttore emerito del Lawrence Livermore National Laboratory,
dove furono elaborati i piani per le armi nucleari, biologiche e ad energia
diretta.
Nell’agosto 1997 Teller inviò un progetto in Italia, in un
simposio svoltosi ad Erice sotto l’egida di Antonino Zichichi. Vale a dire: il
suo proposito di usare l’aviazione civile per diffondere nella stratosfera
milioni di tonnellate di metalli elettroconduttivi; ufficialmente per ridurre
il riscaldamento globale. Teller ritenne che anche l’aviazione militare potesse
essere usata per nebulizzare a bassa quota queste particelle tossiche
nell’aria.
Esattamente il 19 luglio 2001 nel corso del G8 a Genova, durante la
mattanza della pacifica popolazione giunta da gran parte d’Italia e l’omicidio
di Carlo Giuliani i capi di governo USA (Bush George W. ) & Italia
(Berlusconi Silvio) sottoscrivono un accordo segreto sulla sperimentazione
climatica in Italia. Il 22 gennaio 2002 tali accordi mascherati dalla “ricerca
climatica” vengono ratificati a Roma.
Nel Belpaese come al solito non vi è traccia di un evento
militare così pericoloso e compromettente per il sistema di potere. La
popolazione viene mantenuta all’oscuro di tutto, mentre si mandano in onda
disinformatori sgangherati, pennivendoli prezzolati e negazionisti quotati in televisione.
Ecco, tra l’altro, cosa è scritto nel sito web della
Casa Bianca e del Dipartimento di Stato a Washington, a differenza di quello
che non compare nel portale di Palazzo Chigi e del Quirinale:
«On July 19, 2001, President George W. Bush and Prime
Minister Silvio Berlusconi pledged that the two countries would pursue joint
research programs on climate change and low-emission technology development. On
January 22, 2002, the Italian Ministry of the Environment and Territory, the
U.S. Department of State and the White Office of Science and Technology Policy
agreed to promote scientific and technological cooperation…».
Dunque, cambiamenti climatici indotti e collaborazione, si
fa per dire della serie USA l’Italia. Dalla documentazione delle autorità
nordamericane emerge che in questa vasta operazione gestita in prima battuta
dal Pentagono, dalla NASA e dalla NATO, sono coinvolte addirittura le industrie
e le multinazionali più inquinanti al mondo: Exxon Mobil, BP Amoco, Shell, Eni,
Solvay, Fiat, Enel, eccetera. Tutti insieme appassionatamente, compreso il
settore scientifico: università italo-americane, Enea, Cnr, INGV, Arpa e così
via. Insomma, controllori e controllati. L’Enac addirittura ha partecipato ad
un test “chemtrails” in Italia insieme a Ibm, ministero della Difesa, Stato
Maggiore dell’Aeronautica e ovviamente Alleanza atlantica.
Nell’allegato 4 (“Cooperazione Italia-USA su scienza e
Tecnologia dei Cambiamenti Climatici), oltretutto si legge:
«sviluppo di nuovi sistemi per la
realizzazione di esperimenti di manipolazione dell’ecosistema che permettano di
esporre la vegetazione a condizioni ambientali simili a quelle attese in
scenari di cambiamento globale; 2. lo studio, l’analisi e la comprensione dei
principali meccanismi di risposta della vegetazione e degli ecosistemi
mediterranei ai diversi fattori di cambiamento (temperatura, precipitazioni ed
aumento della concentrazione di CO2 atmosferica); 3. la quantificazione degli
effetti complessivi del cambiamento sulla produttività e sulla vulnerabilità
degli ecosistemi (fertilizzazione da CO2, variazione della disponibilità idrica
ed aumento di temperatura). In dettaglio le attività saranno: 1. l’esecuzione
di attività di ricerca eco-fisiologica su diversi siti sperimentali italiani
dove vengono modificate artificialmente le condizioni ambientali a cui è
esposta la vegetazione 2. l’approfondimento e la migliore conoscenza dei
meccanismi di risposta delle piante attraverso la misura diretta dello scambio
gassoso in condizioni di pieno campo 3. la verifica in campo di ipotesi
sviluppate nell’ambito di esperimenti di laboratorio 4. la progettazione di
tecnologie per la manipolazione delle condizioni ambientali con particolare
riferimento al controllo della temperatura e della concentrazione atmosferica
di CO2 Italia e Stati Uniti collaborano già da tempo su queste tematiche e
hanno sviluppato insieme progetti di ricerca e metodologie sperimentali. Questo
WP si inserisce anch’esso fra gli obiettivi del Progetto CARBIUS nella
prospettiva di fornire elementi conoscitivi utili per prevedere le future
traiettorie della risposta globale degli ecosistemi terrestri al cambiamento globale.
Questa risposta sarà studiata ed analizzata in termino di produttività e di
vulnerabilità con esplicito riferimento al futuro ruolo dei sink biosferici e
alla loro capacità di sequestrare Carbonio…».
Se non c’è non niente di pericoloso per la salute
collettiva, perché nascondere ed occultare? Forse perché la vasta e complessa
operazione va ad intaccare i cicli biologici e compromette la qualità della
vita. A livello politico l’iniziativa, almeno durante il Governo Berlusconi è
stata gestita dal ministro Altero Matteoli, di professione ragioniere, ma anche
dal redivivo Corrado Clini. A livello tecnico (CNR), in prima linea c’è
soprattutto Franco Prodi, fratello di Romano Prodi. Lo stesso Franco Prodi che
in un’intervista del giornale AAM TERRA NUOVA (numero 229 del 23 maggio 2008)
nell’articolo intitolato “Allarme scie chimiche: cosa c’è di vero?” ha
sostenuto ovviamente:
«Non
mi consta che esistano esperimenti militari con dispersione di aerosol, tanto
meno a danno della popolazione. Se ci fossero, sono certo che noi l’avremmo
comunque saputo».
Chi è Franco Prodi?
Un lancio d’agenzia giornalistica, ai tempi dell’ultimo governo Prodi, informa
che «Il consiglio dei ministri di ieri ha confermato il professor Franco Prodi,
fratello del premier, alla presidenza dell’Istituto del Cnr che studia la
scienza dell’atmosfera e del Clima».
Nel 2003 il
ministro della difesa, Antonio Martino, ha autorizzato le forze aeree USAF a
sorvolare lo spazio italiano per provvedere alle irrorazioni chimiche, come da
accordo USA l’Italia.
Procedura: Comunicazioni del Governo in Commissione
XIV Legislatura
Comunicazioni del Governo sulle attività di sorvolo del
territorio nazionale da parte di forze aeree di Paesi alleati
Commissioni congiunte 4ª Camera (Difesa), 4ª Senato (Difesa)
Seduta n. 3 del 21 gennaio 2003 (ant.)
Tutto torna. Non a caso, il primo atto parlamentare
(interrogazione a risposta scritta 4-05922) sull’aerosolterapia bellica in
Italia risale al 2 aprile 2003. Ed è stato indirizzato da un deputato
dell’allora PDS, ovvero da Italo Sandi al ministro della Salute. Dopo 15 anni,
quell’atto interrogativo non ha ancora avuto una risposta da ben 6 Governi
tricolore (Berlusconi, Prodi, Berlusconi, Monti, Letta, Renzi). Matteo Renzi si
è limitato ad annunciare in televisione (al programma Ballarò della Rai)
addirittura il trattamento sanitario obbligatorio agli iscritti del Pd che si
azzardano a parlare di scie chimiche). Insomma, censura di potere da rispedire
al mittente.
Anche una successiva interrogazione a risposta orale a
firma degli onorevoli (PDS) Piero Ruzzante e Italo Sandi (interrogazione a
risposta orale 3-02792 presentata lunedì 27 ottobre 2003 nella seduta 379 al
Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio, al Ministro delle
infrastrutture e dei trasporti, al Ministro della salute, al Ministro della
difesa, attende ancora una spiegazione dal Governo italiano.
Nel 2005 una risposta ambigua, menzognera e
contraddittoria è stata fornita dal ministro della Difesa Antonio Martino.
Le leggi della fisica non sono mere opinioni. Le scie di
condensa si formano notoriamente al di sopra degli 8 mila metri di altitudine,
con meno 40 gradi centigradi e umidità inferiore al 70 per cento.
Anche
l’interrogazione a risposta scritta 4-05994 depositata da Katia Belillo giovedì
20 dicembre 2007 nella seduta numero 262, e indirizzata al ministro della
Salute, non ha avuto alcuna risposta dal governo di centro sinistra e dai
governi di centro destra. Se è tutto a posto, e non c’è alcun problema, allora
perché chi governa lo Stato non risponde a simili interrogativi?
A parte il ministro Alfonso Pecoraro Scanio – un verde di
facciata – che ha fornito una spiegazione menzognera, al ministro Antonio Di
Pietro in una trasmissione televisiva è scappato di bocca quanto segue:
Qui sotto riporto i termini esatti pronunciati da Antonio
Di Pietro alla televisione locale Canale Italia. Parole con le quali egli
ammette con evidente imbarazzo l’esistenza delle “scie chimiche” attribuendole,
con un incredibile giro di eufemismi, all’attività militare delle basi USA-NATO
presenti nel nostro territorio. Domanda del telespettatore: Mi piacerebbe che
lei facesse chiarezza davanti a tutti gli italiani e a tutto il Parlamento su due
elementi fondamentali che assillano gli italiani, e poi vorremmo sapere come
mai degli aerei della NATO ci sorvolano sopra la testa rilasciando scie
chimiche con metalli pesanti e bario?
L’ex ministro Di Pietro:
«…Con riferimento invece alla questione degli aerei qui è
un problema ancora più complesso; i nostri spazi, ma non solo i nostri spazi, i
nostri siti marini e terrestri ancora oggi sono occupati (Soru sta facendo una
grande battaglia), sono occupati da realtà militari non italiane. Ora, che ci
debba stare dislocato nel territorio mondiale dei luoghi di ammassamento,
accumulamento e detenzione, per l’amore di Dio, ma che debba essere tutto
questo fatto senza nemmeno il coinvolgimento, noi in Italia non sappiamo
neanche se e quante bombe atomiche abbiamo».
Conduttore della trasmissione: Pare che ce ne siano …
Di Pietro: «Ce ne siano …».
Conduttore della trasmissione: Pare, si è parlato di
Aviano, insomma …
Di Pietro: «Ma non è possibile che altri decidano per noi,
è una limitazione di sovranità, dopo di che tutti noi dovremmo assumerci le
nostre responsabilità, ci mancherebbe altro. Tutti quanti vorremmo, io sento
dire molte persone, non ci deve stare … ho sentito anche in alcune discussioni
di programmi la polizia deve essere disarmata; eh mi piacerebbe pure a me».
Mister Di Pietro
non ha negato l’esistenza delle scie chimiche, e ciò nel linguaggio dei
politicanti è già fin troppo esplicito, ma ha pure tirato in ballo le basi
USA-NATO affermando che lì fanno quello che vogliono. Ha poi giustificato
questa triste realtà facendo intendere che purtroppo, come la polizia ha
bisogno delle sue armi, così gli eserciti hanno bisogno delle loro.
Il Parlamento europeo con delibera A 4-0005/99 del 14
gennaio 1999 si e espresso contro le sperimentazioni HAARP (con base in
Alaska-Usa ed impianti fissi e mobili diffusi in gran parte della Terra). Come
si evince dal report 2013 e 2017 dell’Agenzia europea per l’Ambiente “Air
Quality in Europe”, il vecchio continente è pesantemente inquinato. La
spettrometria e lo spettroscopia ha evidenziato nell’aria che i popoli europei
respirano attualmente misture di veleni tossici, aerosol di dimensioni
microniche e submicroniche.
L’aerosolterapia bellica coattiva, infatti, ha pesanti
ripercussioni sulla salute e sull’ambiente. Le sostanze tossiche utilizzate per
le operazioni di aerosol sono composte da metalli, polimeri, silicati, virus e
batteri. L’alluminio, notoriamente (un fattore determinante nell’Alzheimer) è
una sostanza neurotossica che danneggia sia il sistema nervoso centrale, che i
processi omeostatici cellulari. L’’intossicazione di metalli, soprattutto il
bario, produce un abbassamento delle difese immunitarie. Alluminio e bario
modificano il ciclo vegetale ed uccidono la flora batterica dei terreni.
La diffusione in atmosfera di metalli pesanti come bario,
alluminio, manganese e così via, costituisce il colpo finale all’ambiente ed
alla salute umana, giacché questi elementi chimici sono neurotossici e perciò
inducono patologie neudegenerative come il Parkinson, l’Alzheimer, la Sla, nonché
leucemie, tumori, malattie respiratorie gravi come la bronchiolite costrittiva.
L’unico punto ancora determinare è il livello di
inquinamento e il grado di compromissione della salute collettiva. Che influenza
ha l’aerosolchemioterapia di massa sulla salute pubblica e sulle singole
persone, in particolare a danno dei bambini? Quali malattie infettive
dell’apparato respiratorio sono state già provocate dalle scie chimiche? Quali
allergie sono state scatenate dall’intossicazione acuta e cronica da metalli
pesanti?
La Corte costituzionale con la sentenza del 24 maggio 1977
numero 86 ha sancito che «il segreto può trovare legittimazione solo ove si
tratti di agire per la salvaguardia di supremi, imprescindibili interessi dello
Stato (quali l’indipendenza nazionale, l’unità e indivisibilità dello Stato, la
democraticità dell’ordinamento), la Corte dichiara che mai il segreto potrebbe
essere allegato per impedire l’accertamento di fatti eversivi dell’ordine
costituzionale».
Naturalmente, non è
il caso di questo avvelenamento di massa perpetrato impunemente dal 2002, da
chi controlla lo Stato italiano addirittura dall’estero, violando apertamente
l’articolo 32 della Costituzione repubblicana, calpestando la Convenzione
europea di Aarhus del 1998 (ratificata dalla legge dello Stato italiano 108
dell’anno 2001).
Riferimenti:
https://www.m2.com/m2/web/story.php/2002BF5505DDD068516780256B4A007EC0B6
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2018/10/scie-chimiche-al-parlamento-italiano.html
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2018/10/scie-chimiche-e-radioattive-al.html
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2018/10/scie-chimiche-al-parlamento-italiano.html
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2018/10/scie-chimiche-e-radioattive-al.html