15.9.18

ITALIA: SCHEDATURA ELETTRONICA DELLA POPOLAZIONE!



di Gianni Lannes


Grazie alla solita disattenzione generale, l'ultima disposizione del ministero dell'Interno - in palese violazione della Costituzione repubblicana - impone alla popolazione italiana qualcosa di inquietante: 

«La rilevazione delle impronte digitali è prevista per ciascun cittadino di età maggiore o uguale a 12 anni. Le impronte digitali (due) verranno scritte in sicurezza all’interno della propria CIE e non depositate in nessun altro luogo».


La privacy è l'ultimo bastione della libertà umana. Se si inizia con una schedatura non si sa mai dove si va a finire. Peggio di un regime totalitario. Avanza il processo di annichilimento della libertà individuale e collettiva. Tutti silenziosamente sotto controllo: schedati e potenziali donatori di organi. Impronte digitali e pezzi di ricambio umani disponibili. Ecco l’anagrafe nazionale elettronica della popolazione residente che subentra alle anagrafi comunali ormai esautorate: la carta d’identità non è più rilasciata dai Comuni. Tutti potenziali donatori di organi umani. Anche il centro nazionale trapianti gestirà le informazioni riservate della popolazione italiana. Non a caso l'Italia svetta tra i grandi esportatori di ricambi umani. La circolare numero 8 del 2017 (targata Viminale) e il decreto ministeriale del 23 dicembre 2015 sono un fatto inequivocabile. Il 20 maggio scorso - dopo la denuncia del presidente dell'Anci Decaro - è scoppiato lo scandalo per 350 mila carte d'identità fallate, ossia con il chip difettoso, emesse dal Poligrafico dello Stato. Dulcis in fundo: la cessione all’Ibm da parte del governo italiano dei dati sensibili della popolazione italiana nonché l'attività occulta di Eurogendfor. Semplicemente aberrante: non è un atto istituzionale rispettoso della persona quello di imporre al cittadino qualcosa che non può subire in uno Stato di diritto, e che per di più riguarda e coinvolge la sfera più intima, più riservata, più sacra della propria individualità.



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