27.9.24

SCUOLE A PERDERE!

 

Pesaro: scuola media statale Manzoni (11 settembre 2024) - foto Gilan

 

di Gianni Lannes

A rischio e pericolo: accade in Italia. Ecco il terzo mondo dell'Europa. Dopo decenni di solenni proclami e altisonanti promesse dei politicanti tricolore, le scuole pubbliche del Belpaese cadono a pezzi e imbarcano acqua come nel campus di Pesaro, fiore all'occhiello della capitale culturale italiana per la stagione in corso. In loco addirittura la scuola media statale Manzoni è un cantiere con dentro gli alunni e le autorità fanno finta di niente. Comunque, l'anno scolastico 2023-2024 si aggiudica il primato di crolli: ben 69 inesorabili e documentati. Qualche numero ufficiale: soltanto il 40 per cento degli edifici scolastici risulta accessibile agli studenti con disabilità motoria. E in numerose scuole sono assenti anche le palestre, per cui niente educazione fisica o motoria e studenti rinchiusi in aula anche per due ore consecutive: insomma al massimo teoria e niente pratica sportiva.

 

Pesaro (settembre 2024) - foto Gilan


Non è tutto: c'è sempre di peggio a certificare il fallimento della politica e il disinteresse della società civile. Il rosario del disastro sotto gli occhi di tutti peggiora sempre più: finestre rotte, porte latitanti, muri a pezzi, scale cascanti e riscaldamenti malfunzionanti o spenti. Uno sguardo ravvicinato dei 40.133 mila edifici scolastici attivi in Italia mostra le crepe del sistema della pubblica istruzione che fatica a stare in piedi. Sono stati 69 i crolli tra settembre 2023 e oggi, secondo il rapporto di Cittadinanzattiva (il 22° sull'insicurezza a scuola). E poi: distacchi di intonaco, cedimenti di soffitti, controsoffitti, solai, tetti, finestre, muri di recinzione e alberi caduti, a seguito dei quali sono rimasti feriti nove studenti, tre docenti, due collaboratori scolastici, un’educatrice. E quattro operai coinvolti nell’ultimo dei crolli, avvenuto solo pochi giorni fa, l’11 settembre, quando, 24 ore prima dell’inizio delle lezioni, è caduto il solaio della palestra della scuola elementare di Pergusa, frazione di Enna, mentre, nell’edificio accanto, gli insegnanti e il resto del personale preparavano la riapertura.

Come certifica anche questo rapporto, nella maggior parte dei casi le strutture scolastiche schiantano perché sono vetuste e poco manutenute. Il 47 per cento delle scuole, infatti, è stato costruito prima del 1976, di un altro 18 per cento non si conosce neanche la data di costruzione. Mancano i dati sulle condizioni degli edifici che, per più di 9 mesi l’anno, oltre sette milioni di studenti frequentano quasi ogni giorno. Sono rari gli interventi tempestivi quando vengono segnalate situazioni critiche dal personale. Oltre la metà degli edifici in cui si svolgono le lezioni non ha né la certificazione di agibilità, né quella per la prevenzione degli incendi. Un fatto è certo: sì al sequestro di scuole non in regola con i criteri antisismici. La Corte di Cassazione si è pronunciata con la sentenza numero 00190, depositata l'8 gennaio 2018: «Nel carattere non prevedibile dei terremoti, la regola tecnica di edificazione è ispirata alla finalità di contenimento del rischio di verificazione dell’evento». Per questo «la inosservanza della regola tecnica di edificazione proporzionata al rischio sismico di zona, anche ove quest’ultimo si attesti su percentuali basse di verificabilità, integra pur sempre la violazione di una norma di aggravamento del pericolo e come tale va indagata e rileva ai fini dell’applicabilità del sequestro preventivo».

E in tante scuole non c’è un luogo in cui fare assemblea d’istituto. In altre, i laboratori sono stati convertiti in aule perché queste erano insufficienti per accogliere tutti gli alunni. E poi, non sono pochi gli istituti in cui manca proprio la palestra e si fa lezione in fatiscenti o inadeguati appartamenti condominiali. E fa sempre capolino ovunque il cancerogeno amianto.

Solo il 40 per cento degli edifici scolastici risulta accessibile agli studenti con disabilità motoria, si legge dal Rapporto sulla sicurezza nelle scuole. Solo nel 17 per cento delle strutture sono presenti segnalazioni visive per gli allievi con disabilità sensoriali, mappe a rilievo e percorsi tattili, invece, sono presenti soltanto nell’1,2 per delle scuole. Mentre cresce ogni anno il numero di studenti con disabilità: nel 2022/23 erano 311.201, il 4,4 per cento del totale.  

Nel frattempo gli insegnanti nostrani sono i peggio pagati e maltrattati del vecchio continente. Ma le voci critiche degli studenti? Inascoltate, derise e pure criminalizzate dal governino Meloni che vanta il motto mussoliniano "reprimere e punire chi dissente".

Riferimenti:

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2024/09/se-questa-e-una-scuola.html 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2024/09/la-buona-scuola.html

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2022/10/italia-scuole-perdere.html 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2015/12/italia-duemila-scuole-pubbliche.html 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2018/01/cassazione-chiudere-le-scuole-rischio.html 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2024/09/obbedire-e-punire.html 

Gianni Lannes, l'Italia trema, Edizioni Nuovo Mondo, Pescara, 2023.

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