12.1.23

GIOVENTU' PERDUTA?

  

foto Gilan


di Gianni Lannes

Spaesati, disillusi, tagliati fuori dalla vita. Molti, tanti, troppi. In Italia un giovane su tre risulta disoccupato: più di tutti, le donne e quelli del sud svantaggiati o spesso ostacolati già alla partenza. E lo Stato tricolore (telecomandato) che fa? Non investe nella gioventù, ovvero nel futuro e nella qualità. Inaccettabile.

Senza contare i milioni di individui inattivi (non studiano e non lavorano) che regalano all'Italia il primato europeo e quelli a migliaia che ogni anno fuggono all'estero dopo aver concluso un ciclo di studi. Apatia, sfiducia, attesa, conformismo, paura? Incombe più di tutto la rassegnazione.

Nel Belpaese non vige la pena di morte, bensì la morte per pena. Che fare? Non esiste una ricetta perfetta. Intanto, reagire: combattere le ingiustizie, azzerare le ineguaglianze sociali, riformare dalle fondamenta la scuola (puntare sulla pedagogia e la qualità innovativa della didattica), democratizzare la politica, puntare sulla cultura per contrastare l'analfabetismo dominante (un terzo degli studenti italiani non sa leggere e scrivere), il senso di autoresponsabilità, la pratica attiva dello sport e della musica; insomma non rassegnarsi al peggio. In una parola: passare dall'economia all'etica. I giovani nel cuore del Mediterraneo, sono una risorsa fondamentale, i veri protagonisti del cambiamento per un nuovo rinascimento.

Riferimenti:

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=pedagogia

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