9.2.20

5G: CRIMINE CONTRO L'UMANITA' IN EUROPA



di Gianni Lannes

Al fine di favorire il mero profitto economico e conseguentemente annichilire la vita, annientare la libertà e schiacciare la salute, nel vecchio continente a dettare legge è la Commissione europea, ovvero un organo non eletto dagli europei, che prende ordini, a Bruxelles, direttamente dalle multinazionali, in barba al buon senso, alla democrazia ed al principio di precauzione. Prove lampanti? Una delle innumerevoli imposizioni della stessa Commissione è contenuta nel documento “Connectivity for a Competition Digital Single Market” del 14 settembre 2016. Sulla medesima falsariga si colloca in Italia la delibera AGCOM 231/18-Cons, a firma del presidente bocconiano Angelo Marcello Cardani, datata 8 maggio 2018. La follia istituzionale emerge nel cosiddetto “Action Plan” europeo. Infatti nella delibera AGCOM 231/18, a pagina 16 è scritto testualmente:

«In tale contesto si è inserita la legge di bilancio 2018, che ha posto l'obiettivo nazionale di una accelerazione verso lo sviluppo dei sistemi 5G... Al momento, l'Italia risulta essere il primo Paese in Europa chiamato a definire procedure di assegnazione di tutte le bande pioniere congiuntamente con l'obiettivo di favorire una tempestiva transizione verso i sistemi 5G, in linea con quanto sopra descritto in merito agli obiettivi dell'Action plan della Commissione e alle più recenti indicazioni in ambito comunitario...».





Chi è Cardani? In sintesi: si è laureato in economia e commercio all'Università Bocconi, dove è diventato professore associato di economia politica. Ha svolto alcuni ruoli istituzionali nell'ambito dell'Unione europea, dove è stato membro del gabinetto del commissario europeo Mario Monti per il mercato interno e capo di gabinetto aggiunto del commissario europeo Mario Monti per la politica della concorrenza. L'11 luglio 2012 è stato nominato presidente dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni con decreto del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, su indicazione del Consiglio dei ministri, e senza alcuna procedura di valutazione comparativa. Proprio Cardani, come riporta una nota Ansa del 14 novembre 2019, ha dichiarato in sostanza, che il 5G è innocuo. Se Cardani mente spudoratamente o si presta al gioco degli affari a tutti i costi sulla pelle dell'ignara gente, ed attenta in qualità di presidente dell'AGCOM alla salute pubblica in Italia, perché non viene destituito immediatamente e processato? Ma chi paga il lautissimo stipendio al Cardani? Il bilancio di previsione per il 2016 ci ricorda che le maggiori entrate arriveranno dalle società "di comunicazione elettronica" (tra cui quelle telefoniche), che garantiranno l'anno prossimo quasi 41 milioni. Altri 23 milioni saranno assicurati dalle società dei "servizi media". Le società postali daranno 3 milioni 873 mila euro. In base al decreto Melandri, l'Autorità riceve un "premio" anche dalla vendita dei diritti sportivi.

Sempre nella citata delibera AGCOM 231 del 2018, Cardani ha scritto: «la Commissione, al fine di accelerare lo sviluppo dei sistemi 5G e favorire il raggiungimento entro il 2020 degli obiettivi dell'Agenda Digitale in termini di velocità di accesso... per consentire l'erogazione di servizi innovativi ad elevatissima capacità, in grado di abilitare nuovi modelli di business carattere strategico di tale obiettivo per il 2025 viene ribadito anche nella Comunicazione della Commissione … obiettivo realizzato in Italia con la legge di bilancio 2018 e il presente provvedimento; a partire dal 2017, lo svolgimento di trial 5G (obiettivo realizzato in Italia con la sperimentazione avviata dal MISE)...». Grazie anche all'inaugurazione a Bari del ministro Di Maio.

In soldoni: Commissione europea a Bruxelles e AGCOM a Roma, non sono espressione della democrazia, ma esclusivamente del potere economico. Il passaggio è compiuto nella disattenzione generale: dalla democrazia (virtuale) alla tecnocrazia reale.

Siamo alla follia pratica: col 5G Action Plan nel 2012 l’Europa ci ha ‘imposto’ l’irradiazione massiccia del 5G. E adesso, col business delle Telco in corsa, la stessa Europa – dopo aver stanziato 700 milioni di euro in ricerca tecnologica e zero soldi sulla prevenzione sanitaria – ci avverte che il 5G può fare male, molto, ma molto male fino ad un livello 3 in una scala d’emergenza in valori che vanno da 1 a 3, ossia il massimo del rischio. E lo mette pure nero su bianco in un documento ufficiale del Comitato Scientifico sui rischi sanitari ambientali ed emergenti (SCHEER) della Comunità Europea, ente notoriamente negazionista relativamente agli effetti biologici dei campi elettromagnetici.

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Ci scrivono addirittura dall’Europa: il 5G “evidenzia criticità sconosciute sui problemi di salute e sicurezza. La polemica è in merito ai danni causati dalle attuali tecnologie wireless 2G, 3G e 4G.” E ancora. “Gli effetti della radiazione elettromagnetica sono stati generalmente ben studiati, tuttavia la radiazione elettromagnetica di bassa frequenza è meno studiata.” Infine, il colpo finale: “L’esposizione ai campi elettromagnetici potrebbe influenzare l’uomo rimane un’area controversa e gli studi non hanno fornito prove chiare dell’impatto su mammiferi, uccelli o insetti. La mancanza di prove chiare per informare lo sviluppo delle linee guida sull’esposizione alla tecnologia 5G lascia aperta la possibilità di conseguenze biologiche non intenzionali”.

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Il 5G lascia aperta la porta di effetti nocivi sull’ambiente e salute umana, supportata l’ipotesi di conseguenze biologiche inesplorate sui cittadini prossimamente irradiati. Altro che surriscaldamento termico tipo manichino riempito di gel come ripetono, da studi desueti e di dubbia provenienza nei finanziamenti spesso occultati, i ricercatori privati della Commissione Internazionale per la Protezione dalle Onde Non Ionizzanti (ICNIRP).

L’allarme 5G da parte dello SCHEER è scientificamente supportato da referenze e in un documento di orientamento sulle questioni emergenti in materia di salute e ambiente, appena pubblicato per richiamare l’attenzione dei servizi della Commissione europea su 14 questioni emergenti nell’area non alimentare identificati come futuri pericoli potenziali per la salute umana e l’ambiente. E insieme all’aumento di droghe e carichi di sostanze tossiche nelle acque reflue, rifiuti tossici e alla denuncia della presenza di antibiotici nelle acque, il documento europeo spiazza praticamente tutti con l’inserimento del 5G nella lista degli agenti pericolosi per l’umanità. “I comitati scientifici – scrivono dall’organo internazionale – riesaminano e valutano i dati scientifici pertinenti e valutano i rischi potenziali. Il comitato SCHEER fornisce pareri su questioni relative a rischi sanitari”.

È vero che il ministero della Salute (ai tempi di Giulia Grillo dei 5 stelle) non ha fornito alcun parere preventivo sul wireless di quinta generazione, prima dell’avvio dell’asta pubblica con cui il Governo ha incassato 6,5 miliardi di euro dall’industria privata?

Già nel remoto 1977 erano noti a livello scientifico i pericoli insiti nelle onde millimetriche sulla salute degli esseri viventi. Oggi, la letteratura scientifica offre ampi riscontri.



Oltre che non sicuro, il 5G può pure causare danni permanenti alla pelle umana anche dopo esposizioni di breve periodo. L’allarme è sul numero di dicembre 2018 (volume 115) dell’accreditata rivista medica Health Physics della Health Physics Society (dagli anni ’50 fa ricerca su radiazioni, uomo e possibili applicazioni sanitarie). Il titolo dello studio è “Derivazione sistematica dei limiti di sicurezza per l’esposizione a radiofrequenza 5G variabile in base al tempo basata su modelli analitici e dosi termiche”. L’analisi è stata condotta dagli elvetici Esra Neufeld (Foundation for Research on Information Technologies in Society di Zurigo) e Niels Kuster (Swiss Federal Institute of Technology sempre a Zurigo). Da Settembre era su PubMed (motore di ricerca gratuito di letteratura scientifica biomedica), ma solo dopo la pubblicazione in peer-reviewed sulla rivista statunitense se ne comprende rilevanza e portata, incalzante il 5G:
«I dispositivi wireless a banda larga estremi che operano al di sopra dei 10 GHz possono trasmettere dati in raffiche da pochi millisecondi a secondi – è scritto nell’abstract dei ricercatori – anche se i valori di densità di potenza media per il tempo e l’area rimangono entro i limiti di sicurezza accettabili per l’esposizione continua, queste esplosioni possono portare a picchi di temperatura brevi nella pelle delle persone esposte. In questo documento, un nuovo approccio analitico al riscaldamento a impulsi viene sviluppato e applicato per valutare il rapporto di temperatura picco-medio in funzione della frazione di impulso”. La conclusione dello studio, lascia attoniti pensando al grave rischio a cui saremo tutti quanti esposti, irradiati ininterrottamente senza contromisure né precauzioni: “I risultati mostrano anche che il rapporto picco-medio di 1.000 tollerato sulle linee guida redatte dalla Commissione Internazionale per la Protezione dalle Radiazioni non ionizzanti può portare a danni permanenti ai tessuti anche dopo esposizioni brevi, evidenziando l’importanza di rivedere le linee guida sull’esposizione esistenti.».

Allora, perché i popoli europei e, quello italiano in particolare, devono fungere da cavie sottomesse al profitto economico, alla speculazione finanziaria sotto le mentite spoglie di questo regime totalitario?


Riferimenti: