Bambino
il grande fratello ti controlla da vicino. Gretinerie? Diseducazione emotiva: dall'analogico al digitale per improntarli già da piccoli al conformismo di massa. Ecco una classica finestra di Overton all'opera. Pargoli
trasformati in codici a barre semoventi: il monitoraggio, anzi la sorveglianza elettronica di individui minorenni a scuola, attraverso l'uso di dati personali. Dopo il caso dei
braccialetti elettronici ai lavoratori di Amazon e le fabbriche 4.0,
ecco l'anticipazione del microchip (che verrà) per i più piccini. Un budge
appeso al collo attaccato a mò di collare, per timbrare quotidianamente il cartellino come in un programma di formazione aziendale. In Italia, l'uso non è
previsto da nessuna legge, eppure il dirigente scolastico della
scuola media Manicone di Vico del Gargano in Puglia, Donatella
Apruzzese (agli onori della cronaca nel giro di due giorni, dopo
l'episodio dei bambini fotografati nel progetto regionale Street Art), addirittura pretende una tessera magnetica di plastica
(pvc o policarbonato, altro che Greta), non dagli insegnanti ma dai
fanciullini di prima, seconda e terza media. In compenso questa scuola media statale non ha ancora eliminato le barriere architettoniche al suo ingresso in via Papa Giovanni XXIII. Il Garante per
l'Infanzia, però, non è stato informato.
In
ogni caso non si comprende la ragione plausibile (di buon senso) ed
il motivo di questo collare tecnologico attaccato direttamente ai
minori, ma non agli adulti (docenti), in un istituto dove le lavagne
elettroniche (lim) sono spesso malfunzionanti e nei bagni a porte aperte,
latitano carta igienica e sapone. Il marchingegno ovviamente ha un
costo economico che ricade sulle famiglie.
Gli
insegnanti sono tenuti per contratto ad entrare in
classe 5 minuti prima dell'ingresso degli scolari e quindi procedere
all'appello nominale, riportando presenti ed assenti sul registro
elettronico. Infatti, il regolamento d'istituto della stessa scuola media statale Manicone, all'articolo 12 stabilisce senza equivoci:
"I docenti della prima ora devono: riportare sul registro di classe e su quello elettronico gli alunni assenti, controllare quelli dei giorni precedenti e verificare l’avvenuta o la mancata giustificazione".
"I docenti della prima ora devono: riportare sul registro di classe e su quello elettronico gli alunni assenti, controllare quelli dei giorni precedenti e verificare l’avvenuta o la mancata giustificazione".
Come
il telefonino (vietato saggiamente a scuola in Francia), il tesserino
magnetico identificativo diventa un'appendice visiva dell'individuo
controllato dal sistema operativo adottato dall'istituzione. La
parola d'ordine è quella della produttività coniugata alla
sicurezza (apparente) e alla velocità, come il modo di produzione
post-capitalistico impone alle masse attraverso le agenzie di
socializzazione primaria. Così anche la biometria - un antipasto del
transumanesimo corrente - viene sdoganata mediante un'operazione
apparentemente innocua; insomma un esperimento sulla pelle di esseri
umani schedati ad appena 10 anni d'età.
Attenzione: le autorità sono allergiche al dissenso. "Questa poi del tesserino magnetico è abominevole - commenta con senso critico Isabella Sgherzi, di professione insegnante a Torino, ma di origini vichesi - Forse si è perso il senso di fare scuola. Servono adulti credibili e responsabili. La storia della sicurezza è solo una balla gigantesca. Sicurezza di che? Credo fermamente che la scuola non sia indottrinamento, ma libertà di espressione, valorizzando ogni risultato dello studente. Se spendessero i soldi per le cose necessarie: carta igienica, sapone e materiale didattico, al posto di certe abominevoli cretinerie sarebbe meglio".
Attenzione: le autorità sono allergiche al dissenso. "Questa poi del tesserino magnetico è abominevole - commenta con senso critico Isabella Sgherzi, di professione insegnante a Torino, ma di origini vichesi - Forse si è perso il senso di fare scuola. Servono adulti credibili e responsabili. La storia della sicurezza è solo una balla gigantesca. Sicurezza di che? Credo fermamente che la scuola non sia indottrinamento, ma libertà di espressione, valorizzando ogni risultato dello studente. Se spendessero i soldi per le cose necessarie: carta igienica, sapone e materiale didattico, al posto di certe abominevoli cretinerie sarebbe meglio".
Allora, minori tracciati al millimetro, anzi al secondo spaccato. Non è ancora un obbligo usarlo, ma di fatto grazie alle pressioni sui ragazzi di molti insegnanti lo è diventato. Eppure non sono dipendenti, operai alla catena di montaggio, ma già li si allena alle pastoie della burocrazia. Insomma, dalla scuola all'azienda il passo è compiuto. Del resto, oggi il capo d'istituto non si chiama più preside bensì dirigente, insomma manager, solo per ingoiare altri inutili inglesismi. La rotta della modernità tecnologica è una filosofia istituzionale che accomuna l'umano alla macchina.
Ormai è la tecnologia a sorvegliare gli alunni a scuola: l'orario, l'entrata, l'uscita, l'appello, i turni di lezione. Merito, si fa per dire, della moderna organizzazione scolastica del “lavoro”. Così la scuola diviene più produttiva? Il predominio di una mentalità commerciale in ambito scolastico provoca discriminazioni e diseguaglianza in barba ai dettami della Costituzione repubblicana italiana?
In
fin dei conti, la tracciabilità significa raccolta dati, ed è
propedeutica alla sostituzione
dell'essere umano con la macchina, anzi, alla riduzione dell'uomo in
schiavitù. I dispositivi elettronici sono equipaggiati per non darci
tregua. E gli scienziati hanno capito che le loro continue
interferenze, gratificanti come droghe subliminali, stanno
danneggiando la nostra mente, come fanno altre forme di dipendenza
altrettanto sottili.
E'
proprio sulla capacità di far compiere un salto da situazioni
fragili o marginali, a strumenti di conoscenza, così come da basi
solide a prospettive nuove, che si misura invece la capacità di una
scuola al passo con i tempi. In altri termini, occorre un nuovo
umanesimo, un altro modo di insegnare per costruire una connessione
emotiva.
Una volta la catene degli schiavi erano pesanti ma soprattutto visibili; oggi sono invisibili e pesano come macigni soprattutto su chi si è appena affacciato alla vita.
Riferimenti:
https://icmanicone.edu.it/wp-content/uploads/sites/14/2014/01/REGOLAMENTO-DISTITUTO.pdf
http://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2019/10/street-art-come-sfruttare-i-bambini.html
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=tempo
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=scuola
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2018/10/realta-virtuale-rischio-e-pericolo-per.html
Gianni Lannes, IL GRANDE FRATELLO, Draco edizioni, Modena, 2012.
Gianni Lannes, BAMBINI A PERDERE, Lpe, Cosenza, 2016.
Una volta la catene degli schiavi erano pesanti ma soprattutto visibili; oggi sono invisibili e pesano come macigni soprattutto su chi si è appena affacciato alla vita.
Riferimenti:
https://icmanicone.edu.it/wp-content/uploads/sites/14/2014/01/REGOLAMENTO-DISTITUTO.pdf
http://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2019/10/street-art-come-sfruttare-i-bambini.html
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=tempo
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=scuola
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2018/10/realta-virtuale-rischio-e-pericolo-per.html
Gianni Lannes, IL GRANDE FRATELLO, Draco edizioni, Modena, 2012.
Gianni Lannes, BAMBINI A PERDERE, Lpe, Cosenza, 2016.
Nessun commento:
Non sono consentiti nuovi commenti.