Un esecutivo che consente alla NATO di irrorare dal cielo - nello spazio aereo nazionale sotto il controllo virtuale dell'Aeronautica militare tricolore - con "acqua di colonia" (un crimine contro l'umanità) l'ignara popolazione italiana, come può essere definito? Ecco quelli del fumo negli occhi. Il
punto 7 del programma recita con roboante enfasi “ Il
Governo intende realizzare un Green New Deal, che comporti un
radicale cambio di paradigma culturale e porti a inserire la
protezione dell'ambiente e della biodiversità tra i principi
fondamentali del nostro sistema costituzionale. Tutti i piani di
investimento pubblico dovranno avere al centro la protezione
dell'ambiente, il progressivo e sempre più diffuso ricorso alle
fonti rinnovabili, la protezione della biodiversità e dei mari, il
contrasto ai cambiamenti climatici.”.
Perfetto. Allora per iniziare il governo dichiari lo stato di emergenza
climatica e ambientale. E poi c'è la catastrofe nucleare che
incombe nel belpaese: centrali atomiche non ancora bonificate e ordigni nucleari
USA in Italia (in ben 4 arsenali: Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Toscana, Sicilia). Purtroppo i grulpiddini
proclamano una cosa e ne fanno un'altra: la coerenza non è il loro
punto forte.
Nel frattempo, il
cambiamento climatico causerà un nuovo apartheid: i ricchi possono
proteggersi dalle conseguenze peggiori, mentre saranno
i poveri in termini economici) a subirne le conseguenze più violente. Ma
anche il nucleare (civile e militare) andrebbe considerato
come gravissima “emergenza“, anzi, se dobbiamo stare al calcolo
delle probabilità, è molto più facile che l’umanità salti in
aria in modo assolutamente catastrofico, che non crolli giù
tutta a causa dei mutamenti climatici. Un banco di prova per
il governo, ovvero per i cinquestelle (era il loro
cavallo di battaglia), per contrastare
la lobby militare sarebbe il blocco totale
dell’accordo di acquisto di 90 cacciabombardieri a portata
nucleare F-35 da Washington. Ma la battaglia “identitaria”
dei M5S si affosserà tagliando l’acquisto: si accontenterebbero
della metà?
Un drastico taglio alle spese militari! Missili, blindati, droni, sommergibili: nel silenzio generale al Parlamento sono stati consegnati otto decreti attuativi che potrebbero avviare programmi militari dal valore miliardario. Forse non è un caso che nel contratto di governo non siano previsti tagli. Non dimentichiamo che l’Italia non è solo acquirente ma fabbricante dell’aereo da guerra F-35; tuttavia, mentre i guadagni vanno quasi interamente nelle casse di aziende private, le spese escono dalle casse pubbliche, facendo lievitare la spesa militare italiana che ha già raggiunto i 100 milioni di euro al giorno. Alla faccia di ospedali, scuole pubbliche, atrimonio storico-archeologico.
Acqua a perdere! Parlamento e governo bloccano la legge per la gestione pubblica del servizio idrico italiano. Eppure lo sconvolgimento climatico indotto dall'uomo (complesso militar-industriale), rappresenta una crisi ambientale collettiva e globale, e minaccia il godimento dei diritti fondamentali dell’individuo quali il diritto alla vita, all’ambiente salubre, alla salute e così via. Tra di essi, va ricompreso anche il diritto all’accesso all’acqua. L’emergenza idrica è oramai un’evidenza conclamata, con effetti nefasti sulla disponibilità per uso umano, sull’agricoltura e più in generale sull’ambiente.
Un drastico taglio alle spese militari! Missili, blindati, droni, sommergibili: nel silenzio generale al Parlamento sono stati consegnati otto decreti attuativi che potrebbero avviare programmi militari dal valore miliardario. Forse non è un caso che nel contratto di governo non siano previsti tagli. Non dimentichiamo che l’Italia non è solo acquirente ma fabbricante dell’aereo da guerra F-35; tuttavia, mentre i guadagni vanno quasi interamente nelle casse di aziende private, le spese escono dalle casse pubbliche, facendo lievitare la spesa militare italiana che ha già raggiunto i 100 milioni di euro al giorno. Alla faccia di ospedali, scuole pubbliche, atrimonio storico-archeologico.
Acqua a perdere! Parlamento e governo bloccano la legge per la gestione pubblica del servizio idrico italiano. Eppure lo sconvolgimento climatico indotto dall'uomo (complesso militar-industriale), rappresenta una crisi ambientale collettiva e globale, e minaccia il godimento dei diritti fondamentali dell’individuo quali il diritto alla vita, all’ambiente salubre, alla salute e così via. Tra di essi, va ricompreso anche il diritto all’accesso all’acqua. L’emergenza idrica è oramai un’evidenza conclamata, con effetti nefasti sulla disponibilità per uso umano, sull’agricoltura e più in generale sull’ambiente.
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