di Gianni Lannes
Per tenere i garganici buoni e mansueti ogni tanto basta elargire finanziamenti pubblici a pioggia: feste (Festambiente sud), festival (folk festival di Carpino) e così via, con annessi e connessi. Ma ecco in sintesi la storia di un fallimento, anzi, la
realizzazione del solito carrozzone partitico-affaristico, per speculare meglio
e distruggere un paradiso in terra. Cemento e asfalto spianano più di
prima il suolo, e la caccia alla fauna sopravvissuta allo sterminio di
cacciatori provenienti da ogni parte d’Italia, prosegue indisturbata. E' addirittura ovvio, che poi, le alluvioni mietano vittime umane e sfracellino definitivamente il territorio, abbondamente devastato dai bonificatori della natura, spesso con denaro pubblico ma profitti privati. Tanto, alla fine piomba immancabilmente la retorica dei politicanti da strapazzo, che non conoscono ed ovviamente non amano la montagna del sole.
Dopo il monito dell’archeologo Silvio Ferri negli
anni ’70 e le successive battaglie sul campo del sociologo Sabino Acquaviva, il
parco nazionale del Gargano è stato varato con la legge 6 dicembre 1991, numero
394. Dopo 25 anni, tuttavia, non c’è ancora un piano del parco, vale a dire non
esiste alcun motore propulsivo dell’ “area protetta”.
«3. Il piano e' predisposto dall'Ente parco entro
sei mesi della sua istituzione in base ai criteri ed alle
finalita' di cui alla presente legge ed e' adottato dalla regione entro i
successivi quattro mesi, sentiti gli enti locali… Qualora il piano non venga approvato entro ventiquattro
mesi dalla istituzione dell'Ente
parco, alla regione
si sostituisce un comitato misto costituito da rappresentanti del
Ministero dell'ambiente e da rappresentanti delle regioni e province autonome,
il quale esperisce i tentativi necessari
per il raggiungimento di dette intese; qualora le intese in questione non
vengano raggiunte entro
i successivi quattro mesi, il
Ministro dell'ambiente rimette
la questione al Consiglio dei ministri che decide in via
definitiva. 5. In caso di inosservanza
dei termini di
cui al comma
3, si sostituisce all'amministrazione inadempiente il Ministro
dell'ambiente, che provvede nei medesimi termini con un commissario ad acta».
I 220 mila ettari originari di territorio protetto
che dovevano comprendere un parco verde-blu esteso tra monti, colline e mare,
tra boschi e lagune, è stato mutilato e tradotto in un parchetto precario e
striminzito, dove le regole di salvaguardia non sono fatte rispettare proprio dal controllore istituzionale.
Nel novembre dell’anno 1993, dopo la caccia aperta
agli ecologisti e l’assedio nei comuni garganici
ad opera di centinaia di facinorosi, ben sobillati, previo abbattimento di alcuni faggi plurisecolari in Foresta Umbra sotto lo sguardo distratto del Corpo Forestale, la superficie originaria
del parco fu ridotta considerevolmente. Decreti in serie e infine il dpr 18 maggio 2001, con buona pace della legalità. La vicenda più
eclatante riguarda l’esclusione dall’area protetta della zona allora di proprietà
dell’Eni (Snam), poi ceduta ai Marcegaglia (ramo inceneritori di rifiuti)
Come nella peggiore tradizione dell’Italietta
lottizzata, anche questa è la cronaca di un accaparramento di poltrone in stile
manuale Cencelli. L’attuale presidente del suddetto ente è Stefano Pecorella
(già Forza Italia e Pdl, ex assessore provinciale alla devastazione dell’ambiente:
suoi i pareri favorevoli agli inceneritori in Capitanata).
Proprio di recente, il Wwf ha accusato l’ente parco
di non aver sollecitato il ripristino dello stato dei luoghi spalmati di
cemento illegale (sequestrati dai carabinieri) a Calenella, nell’agro di Vico
del Gargano. Sul giornale Stato quotidiano si legge: «WWF
a Pecorella “Ripristino Piana di Calenella è un obbligo di legge”».
Infine, quando al peggio non c’è limite ad un'inutile e distruttiva infrastruttura, ecco pronta la solita ricetta: “Superstrada
del Gargano, il Parco chiede alla Regione di reinserirla tra le priorità del
PRT”. Il Presidente dell’ente, Stefano Pecorella: “Il completamento della SS 89
rappresenta un’esigenza storica del Gargano che appare fondamentale per
assicurare, consolidare e sviluppare la vocazione turistica di questa zona
della Puglia”.
riferimenti:
http://www.minambiente.it/sites/default/files/archivio/normativa/pn_gargano_tavola_inquadramento.pdf
http://www.ilrestodelgargano.it/attualita/2016/07/news/superstrada-del-gargano-il-parco-chiede-alla-regione-di-reinserirla-tra-le-priorita-del-prt-11286.html/
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2013/06/puglia-la-mafia-di-colletti-bianchi-e.html
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2015/11/una-superstrada-ecomafiosa-per.html
http://www.statoquotidiano.it/15/01/2012/inceneritori-in-capitanata-comitato-rimarca-vendola-pecorella-santarella-assenti/66546/
http://www.statoquotidiano.it/31/05/2016/recuperiamo-progetto-completamento-strada-veloce-gargano/468229/
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2013/06/puglia-la-mafia-di-colletti-bianchi-e.html
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2015/11/una-superstrada-ecomafiosa-per.html
http://www.statoquotidiano.it/15/01/2012/inceneritori-in-capitanata-comitato-rimarca-vendola-pecorella-santarella-assenti/66546/
http://www.statoquotidiano.it/31/05/2016/recuperiamo-progetto-completamento-strada-veloce-gargano/468229/
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