20.12.22

UE: CONTROLLO TOTALITARIO!

 


  

di Gianni Lannes

Sempre peggio. Dalla democrisia (un simulacro della democrazia incompiuta) alla tecnocrazia imperante, soprattutto nel vecchio continente. Il controllo elettronico delle persone che sopravvivono nell'Unione europea, mascherato dal livello di sicurezza richiesto dalla corrotta e burocratica Ue per l’identità digitale, vedrà la luce nel 2025. La schedatura individuale, però, è già in atto da tempo. Il sistema di dominio globale pretende di entrare in ogni ambito umano, anche in ogni corpo col pretesto vaccinale (alla voce: sieri sperimentali covid-19).

Intanto nella telecomandata Italia (priva di indipendenza e libertà) l’identità digitale Spid posseduta da 33 milioni di persone trattate come gregge covidiota, sarà accantonata in cambio di un unico sistema di identificazione digitale. L'inquilina pro tempore di Palazzo Chigi (la post fascista Meloni) porta avanti il lavoro sporco di Draghi.

La conferma è arrivata da Alessio Butti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione tecnologica. Intervenuto lo scorso17 dicembre all’evento dedicato ai dieci anni di Fratelli d’Italia a Roma, Butti ha spiegato che l’intenzione è quella di “spegnere gradualmente Spid” e avere “come unica identità digitale la carta d’identità elettronica “, ossia l’attuale Cie. In questo modo, ha evidenziato, si faciliterebbero le azioni con la Pubblica amministrazione. In una lettera indirizzata al ‘Corriere della Sera’ il sottosegretario ha poi chiarito che l’esecutivo sta lavorando per una sola identità digitale “nazionale e gestita dallo Stato (proprio come quella che gli italiani portano nel loro portafogli dal 1931)”.

Lo Spid (Sistema pubblico di identità digitale) consente a tutti i cittadini italiani che lo posseggono di accedere ai servizi online delle Pubbliche amministrazioni per effettuare pagamenti, iscrizioni o accedere a bonus e agevolazioni. Sul sito del governo viene descritto come “la chiave di accesso semplice, veloce e sicura ai servizi digitali delle amministrazioni locali e centrali”. Può essere erogato da diversi “identity provider” accreditati e non è quindi gestito dallo Stato.

La carta di identità elettronica (Cie) è l’evoluzione totalitaria della carta d’identità cartacea. Ad oggi la detengono circa trentadue milioni di persone, più o meno lo stesso numero di quelle che hanno lo Spid. Dalle dimensioni standard di una carta di pagamento, ha due microchip che contengono i dati personali del titolare e le informazioni per l’autenticazione online della Pa.

Anche la Cie può quindi essere utilizzata per l’accesso ai servizi sul web delle Pubbliche amministrazioni. E oltre ad accertate l’identità del titolare, permette di firmare documenti digitali attraverso la firma elettronica avanzata (Fea). Lo Spid, a differenza della carta che potrebbe prendere il suo posto e che viene gestita dal ministero dell’Interno, viene erogato come detto da vari “identity provider”.

Riferimenti:

Gianni Lannes, IL GRANDE FRATELLO. STRATEGIE DEL DOMINIO, Draco edizioni, Modena, 2012.

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=carta+d%27identit%C3%A0

 https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=meloni 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=draghi

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