di Gianni Lannes
Il solito marcio tricolore calato dall'alto. Ci riprovano con l' "imposizione" del consumo agli alunni più piccoli. Cavie silenti a buon mercato? Purtroppo frutta e verdura non sono più sinonimo di salute. Veleni a chilometro zero?
Quanti e quali pesticidi sono cosparsi su frutta e verdura che
prossimamente nelle scuole pubbliche in Italia verranno propinati
agli ignari bambini, in base al programma promosso dall'Unione europea
in collaborazione con i ministeri italiani delle politiche agricole,
dell'istruzione e della salute? Attraverso questo piano istituzionale «si intende
divulgare il valore ed il significato della stagionalità dei
prodotti». Stagionalità?
Allora come si spiegano, tanto per fare un documentato esempio, le
susine dell'estate a metà gennaio e l'uva autunnale in pieno inverno? Quali sono i luoghi di produzione? Sovente genitori ed insegnanti sono passivi e silenti, vale a dire non esprimono alcun senso critico. Un classico: chi controlla i controllori? Da quali laboratori sono stati analizzati preventivamente i prodotti da somministrare ai bambini? Perché gli eventuali risultati non sono pubblici? La trasparenza amministativa è un obbligo di legge. Può anche passare il fatto che l'attuale ministro dell'Istruzione (Lucia Azzolina del m5s) nel 2010 all'ateneo di Pisa abbia presentato una tesi (relazione di fine tirocinio Ssis) copiata dai manuali per abilitarsi ad insegnare nelle scuole superiori, ma questo atto è davvero troppo. A chi giova realmente un'operazione che rischia di attentare alla salute dei pargoli italiani? Attentare alla salute pubblica dei pargoli è per caso un grave reato? Perché i genitori non insorgono?
Riferimenti: